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      Il Cosenza si fa male da solo a Caserta (1-0)

       

       

      Il Cosenza si fa male da solo a Caserta (1-0)

      25 feb 18 Prima o poi doveva accadere. Magari non così. La striscia positiva di Braglia si ferma a undici. Il Cosenza perde a Caserta ed è solo colpa sua. In superiorità numerica per quasi un ora, l’undici di Braglia cozza contro il catenaccio messo su da D’Angelo e non riesce a pungere se non con il solito Bruccini. Sotto accusa la fase offensiva che ancora oggi non ha dato frutti. Non c’è da indicare questo o quell’attaccante ma a come gli avversari sono riusciti a fermare il lavoro delle fasce e da come la squadra,in blocco, non riesce a portare palloni decenti da trasformare in rete. Eppure il Cosenza ha avuto le sue occasioni. La più clamorosa quella di Tutino ad inizio ripresa. Poi tanti errori. A partire dall’incredibile disimpegno di Idda che ragala palla, non ad uno qualunque, ad Alfageme che non ci pensa due volte a spiazzare con un tiro non proprio irresistibile, Saracco. Il lungo piplet rossoblu sembra incantato. A partire dal colpo di testa sbagliato di Idda, non si schioda dai pali e poi guada la sfera entrare lemme lemme verso la porta. palo interno e gol. L’unico che prova a tuffarsi sulla palla, richiamando l’attenzione dell’arbitro, oggi in vena di invenzioni, è Dermaku che si fionda sul pallone ma non ci arriva per poco. Poco prima, grazie ad un altro grosso errore Saracco si era superato sempre su Afageme. Difesa inguardabile, attacco spuntato e la frittata è fatta. Come un "babbo natale" il Cosenza consegna su di un vassoio d’oro la terza vittoria consecutiva ai “falchetti”. Poca concentrazione e, forse, giocatori con la testa alla semifinale di Coppa Italia di mercoledì. Di sicuro un calo che non è arrivato così per caso. Già dopo la gara di domenica scorsa contro la Reggina qualche segnale di fatica era arrivato. Probabile che la volata che aveva portato il Cosenza al quinto posto in classifica e alle semifinali di Coppa Italia qualche segno ha lasciato. Con Pascali squalificato e Pasqualoni non in forma la difesa sembra soffrire più degli altri reparti la fatica. Inutili si sono dimostrati i cambi. D’Angelo mette tutti i suoi giocatori dietro la palla e il Cosenza non trova neanche un buco per impensierire Forte. Quando ci riesce il numero uno ex Rende si fa trovare prontissimo ed in due occasioni sventa la minaccia. Clamorosa la parata su Bruccini in angolo. E si ancora una volta è Bruccini che prova a togliere le castagne dal fuoco a Braglia. Preoccupa la sterilità offensiva. Okereke spinge e prova a creare varchi per Perez ma si allarga sempre troppo e quando il centravanti gli chiede di duettare le misure non sono più buone. Perez ha, però, l’’occasionassima ma perde tempo invece di giarsi e tirare. Il primo tempo sembra spegnersi alla mezzora poi nel finale il pasticciaccio di Idda. I giocatori del Cosenza protestano con l’arbitro per un presunto fallo sul centrale rossoblu. Ma il pasticcio c’è. In troppi si fermano. Sbagliato. Quando palla va in rete è gol. Altro che. Se il fischietto di turno sbaglia è inutile recriminare dopo. Prima evitare poi, magari dopo, protestare. La ripresa inizia con un harakiri di Rainone che andava espulso già al primo fallo alla mezzora. Si becca il rosso per l’ennesima falciata e sembra spianare la strada ai Lupi. Non è così. Braglia prova si a mettere dentro un’altra punta, Tutino, ma l’occasione che si mangia fa capire che non è giornata. Poi il muro di gomma con una Casertana schierata tutta nell’area di rigore e rossoblu che provano a sbloccarla con calci piazzati. Pregevole la punizione di Loviso che fa la barba al palo. Poi niente. Nervosismo e confusione fanno il resto. Troppi errori in tutti i reparti portano alla sconfitta. Sei punti tra andata e ritorno. Casertana bestia nera del Cosenza ancora una volta. Braglia chiede conto ai suoi. Dovrà lavorare in fretta, visto che mercoledì c’è già la semifinale d’andata della Coppa Italia a Viterbo. La squadra è già in ritiro e non torna a Cosenza. Visto il tempo ristretto, e il clima, tutto lo staff è rimasto a Caserta per poi trasferirsi nella sede del ritiro. Vedremo il tecnico toscano cosa caverà fuori dal cilindro.

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