Cosenza-Fondi, le pagelle
04 ott 17 Contro un avversario decisamente a portata di mano il Cosenza manda in fumo quanto fatto, alla grande, da Mungo che con la sua prestazione ha nascosto evidenti pecche. Un pari frutto di errori da parte di tutti, dal tecnico ai giocatori.
SARACCO 6.5 Evita guai peggiori nel finale. Neutralizza da campione un tiro ravvicinato di De Sousa.
CORSI 5.5 Nel grigiore generale della squadra. Prova a spingere sulla fascia ma non trova sbocchi
IDDA 5.5 Praticamente inoperoso per carenza d’avversari, anche se un paio di volte si trovano in area ma sbagliano tutto.
DERMAKU 5.5 Bene fino al momento del gol del pari. Li non è esente da colpe assieme a Pascali.
D’ORAZIO 5.5 Bene il primo tempo anche se l’insieme non ha funzionato alla perfezione. Poi con il cambio d’assetto e la condizione, cala
CALAMAI 5.5 In crescendo. Mette in mostra i suoi siluri nel primo tempo, poi con il cambio d’assetto si perde.
LOVISO 5.5 Una partita di buon livello. Il portiere avversario gli nega la gioia del gol sulla specialità della casa: punizioni da incorniciare.
PASCALI 5 Entra al posto di Loviso per disegnare la difesa a cinque. C’è anche il suo zampino nel gol del Fondi
STATELLA 6 Uno dei pochi a superare la sufficienza. Spinge con continuità ma oggi la squadra non ha sfruttato al meglio le sue doti.
MUNGO 7 Il migliore in campo. Salta le linee. Fa un euro gol ed è l’unico a tenere in apprensioni gli avversari. Solo contro tutti.
BRUCCINI 5.5 Entra al posto di Mungo per dar manforte al centrocampo ma ancora paga in condizione.
BACLET 6.5 Una prestazione da incorniciare per abnegazione e impegno. Sfiora due volte il gol ma s’impegna come un dannato per tutto il campo. Forse anche troppo
MENDICINO 5.5 Molto più statico rispetto al compagno di reparto. Anche se in area trova sempre il compagno ben piazzato da servire. Da lui ci si aspettano gol, non solo assist.
CACCAVALLO 5 Entra al posto di Mendicino ma non riesce a trovare giocate buone.
BRAGLIA 5 Tutto bene fino ai cambi. L’avversario non da preoccupazioni ma cambiare la difesa a 5 nel finale, sguarnire il centrocampo e togliere, con l’uomo in più , attaccanti ha portato ad abbassare tutta la squadra. Il gol e le parate di Saracco una logica conseguenza. Ammette l’errore in sala stampa. Dalla sua però c’è da dire che la squadra ha tirato sempre in porta ma chi finalizza non può fare il globe-trotter. Gira male, è vero, ma gli manca una punta d’area per raccogliere i frutti di tanto lavoro.