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Il Cosenza annichilisce il Matera, due reti e +7 dalla zona calda
Il Cosenza annichilisce il Matera, due reti e +7 dalla zona calda 07 mar 15 Inassoluto la migliore partita disputata dal Cosenza in questa stagione, e forse anche prima. Come contro la Reggina, per risultato e gioco, il Cosenza timbra la sua settima vittoria stagionale non contro una pericolante in crisi ma contro un Matera che si presenta al San Vito col bottino di tre vittorie di fila. Il riferimento è all'ultima gara in casa, derby con gli amaranto, di appena due settimane fa. Allora si pensava ad un Cosenza cinico che maramaldeggiava una formazione arrivata in riva al Crati alla frutta. Oggi la conferma, invece, che il Cosenza ha una sua precisa identità e un gruppo con attribbuti così robusti che è impossibile scalfirli. Così come allora un gol per tempo rispedisce a casa la squadra di Auteri e Colummella e i sogni immediati di aggancio alla zona play off. Appuntamento rinviato per loro. Riconferma di un team che ha dimostrato che nelle sue corde giocate di qualità per il Cosenza. Niente numeri e statistiche. Si vive alla giornata con un solo programma nella testa di MistervRoselli. Recuperare tutti i giocatori a disposizione nel proprio ruolo e collocarli li dove eccellono. Uno su tutti, Gaetano Carrieri, direte voi? Non solo lui. Angelo Corsi. Oggi tra coloro che si beccano un bel 7 in pagella. Una ricetta semplice ma che sta alla base del clacio. Così come lo zucchero sta alla base delle torte. Le cose semplici le proprie caratteristiche eslatate per il bene del collettivo e della squadra. Così i colpi di testa di Carrieri e l'uno contro uno, specialità della casa, lo mostrano per quello che è: un gran giocatore. Stesso discorso per Corsi. Laterale basso con le sue doti di gamba e di contrasto ne fanno un terzino extra fine. Il tecnico a fine gara ha per lui parole importanti. S econtinua così in questo ruolo ha il suo futuro iun categorie superiori. Hai capito? Come accaduto per Arrigoni, oramai elemento imprescindibile da Caccetta e dal centrocampo, Roselli ha avuto il merito di aver lavorato come un certosino per ridare forma e carattere ad una squadra che sembrava allo sbando. Come Ulisse con le sirene ha fatto orecchio da mercante alle critiche, ingiuste e immeritate, a quanti, addirittura, ne chiedevano la testa. Non è un'esagerazione. Bisogna dare le cose giuste a chi i meriti li ha. Primo tempo a senso unico. L'aver innalzato il livello di attenzione ai suoi, massima concentrazione e grande impegno, ha permesso oggi di fare un primo tempo da enciclopedia. Senza un errore. Senza una sbavatura. O quasi. Basta guardare il taccuino del primo tempo di oggi e notare il lato riservato al Matera completamente lindo e pinto. Anzi, c'è una punizione scaturita da un rimpallo per gli ospiti che Ravaglia devia in angolo. Niente di più. Ma i meriti sono del Cosenza non del Matera sciapo e senza costrutto. Blindato Iannini e pressing sul portatore di palla ogniqualvolta che gli uomini in divisa bianca arrivavano dalla parte di Tedeschi e Carrieri trovavano un muro di cemento armato per la gioia di Ravaglia spettatore non pagante, che si è preso addirittura, il lusso di battere le punizoni a centrocampo. E' così. Le immagini lo testimoniano. Auteri, che a fine gara non ha neanche il coraggio di presentarsi in sala stampa, mischia le carte e presenta un 3-4-3 a trazione anteriore con la prima linea formata da Carretta, Diop e Madonia spinti da Iannini. Roselli invece si affida al suo classico, lo chiamano elementare, 4-4-2 che con Corsi e Criaco da un lato e Ciancio e Statella dall'altro portano palloni su palloni a disposizione di una coppia Cesca e Calderini rifondata nel carattere, ex novo nella disposizione. La squadra di Auteri è rimasta completamente spaesata. In mezzo Caccetta e Arrigoni con la bacchetta da direttori d'orchesta illuminano gioco a più non posso. Al centro della difesa Carrieri lascia la regia difensiva a un Tedeschi non ancora la top ma è lui con tanta umiltà che spazza, libera, interviene "chirurgicamente" togliendo palloni dai piedi agli avversari. Da rimanere a bocca aperta. Ma questo è Carrieri? Incredibile. Ma vero. Un collega mi chiede. Il giovanotto ha così tanto inghiottito amaro fino ad oggi che adesso si sta togliendo tante di quelle soddisfazioni che solo lui sa. E come lo togli ora dalla formazione mister? Ed è realmente così. Sembra un'idillio alla luna. Ma è così. Dalla sua il Cosenza ha forse il vantaggio di andare in rete dopo appena sette minuti. Ma ci prova già alle prime battute con Criaco e Ciancio che assaggiano le proprietà divine di Bifulco. E sul gol che c'è un'altra grossa notizia. Costruito da Statella, che trova un portiere super, l'azione che porta al rigore è infiocchettata da Calderini. Il forte trequartista, compeltamente trasformato, lo troviamo addirittura a centrocampo e più giù a difendere, fa il rapace d'area e sulla corta respinta di Bifulco, che non trattiene il proietto di Statella, si avventa per mettere dentro il probabile gol. il portiere meglio non trova da fare che buttarsi nelle sue gambe. Il fischietto di oggi, guida la partita all'inglese, è li a due passi e punta il dito sul dischetto. Elio "Bum bum" manda il pallone alla sua destra e il portiere alla sua sinistra. Il settimo sigillo di stagione. Con un gol si libera delle tante polemiche, di troppo a nostro avviso, che gli sono piovute addosso. Elio non le merita. E levando le braccia al cielo brucia tutte quelel tossine accumulate in questo periodo. "Il mio obiettivo? Arrivare a 10" confessa ai giornalisti. Con il gol ritrova la sua grinta e la voglia di spaccare il mondo. Una voglia che lo riporta a tirare su la squadra con le sue ripartenze. Roselli questo voleva. Portafortuna. Tra il primo e secondo tempo il Presidente Columella in tribuna numerata non è affatto contento. Evita i giornalisti e ancorato al telefonino si rinchiude nella zona riservata agli ospiti seguito dai suoi uomini. Sempre in tribuna numerata c'è un'altra storia che val la pena essere raccontata. A parlare fitto fitto con il presidente Guarascio c'è Lucio Presta, il manager di campioni dello spettacolo che a Cosenza sta portando avanti diverse iniziative. Con lui in tribuna il Cosenza ha sempre vinto. Proviamo a fargliero notare e lui da bravo uomo dello spettacolo confida "No, no, no, non dire niente che ancora non è finita". Chapeau. L'harakiri di Auteri. Si torna in campo con Auteri che ne inventa una nuova. Fuori un laterale, Bernardi, e dentro la quarta punta, Letizia. La novità si chiama 4-2-4 con Iannini che in pratica fa da quinto incomodo. Una specie di harakiri. Tante punte ma nessun costruttore di gioco. Cambia si qualcosa sul taccunino perchè Ravaglia ha l'occasione di poter raccontare ai nipoti che ha potuto sudarsi la pagnotta. Niente di che. Una deviazione su di una conclusione ravvicinatissima di Iannini con palla che viene allonatanata provvidenzialmente da Corsi. Poi le conclusioni di Diop da due passi, Ravaglia si becca il 6.5 in pagella solo per questo, di Carretta, altisisma, e di Di Noia che fa la barba al palo. Tutto qui il Matera che lotta per i play off. In mezzo c'è una perla rara del Cosenza. Una palla giocata tutta di prima. Cesca di tacco serve a centrocampo Criaco che s'invola sulla fascia. Siamo al minuto 14. nei pressi dell'area pennella un cross per il centro dove ci sono Statella più defilato e Cesca quasi boa. il numero nove prende l'ascensore e col il ralenty dolcemente di testa mette un pallone tra i piedi di Cacetta che arriva a rimorchio in una zona vuota dell'area. Botta a secco e ciaf. Si gonfia la rete. Esplode il San Vito. La sua corsa con le mani alzate verso la tribuna, dove sono assiepati gli ultrà, è da racconto ai nipoti. C'è chi balla, c'è chi piange, chi abbraccia il vicino sconosciuto. Si gode. E' il due a zero. Tre punti e tutti a casa. Dieci punti alla salvezza. Hai voglia a fare conteggi e statistiche. Sette punti in otto gare, media salvezza a 41. Rifate i calcoli. Sono 10 in nove. Conti, statistiche, raffronti con Cappelalcci. Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Come se il campionato fosse già finito. Come se il calcio non fosse anche passione e soprattutto lavoro. Il cammino è ancora lungo, è vero, ed ora arrivano due gare toste di fila. In quattro giorni. Juve Stabia e Lecce. Due formazioni che puntano ai play off con corazzate di organico. E il Cosenza è ancora in emergenza. Ma a quota 32 in classifica queste due gare le si giocano con un pizzico di tranquillità in più. Quella tranquillità che, nonostante il troppo vociare di sottofondo, il tecnico Roselli ed il Presidente Guarascio, che in settimana ha visitato la squadra, hanno saputo dare ad un gruppo fatto di uomini. Da parte loro i giocatori, ancora una volta, hanno mostrato il valore del gruppo ritrovando quell'unicum che solo la complicità dello spogliatoio sa dare. E' il lavoro di tutti, la vittoria di una gara. E questo è quello che oggi ha dimostrato il Cosenza sul campo. Forza Lupi. Mancano solo dieci punti, e forse anche meno. -- Cosenza-Matera 2-0 (cronaca della gara) -- LegaPro/C-28a, risultati, classifica, cannonieri, prossima Cosenza-Matera 2-0 (1-0) COSENZA (4-4-2): Ravaglia 6.5; Corsi 7, Tedeschi 6.5, Carrieri 7, Ciancio 6.5; Criaco 7 (66' Fornito 6.5), Arrigoni 6.5, Caccetta 7, Statella 6.5; Cesca 7, Calderini 7 (73' Tortolano 6.5). A disp.: Saracco, Novello, Serpieri, Chidichimo, De Angelis. All.: Roselli 7 --- Cosenza-Matera, tutte le foto --- Mister Roselli - - - - - Giuseppe Madonia --- Cristian Caccetta - - Elio Calderini
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