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Dirty Soccer: Juve Stabia "Noi parte lesa". Domani convalida 4 arresti
Dirty Soccer: Juve Stabia "Noi parte lesa". Domani convalida 4 arresti 20 mag 15 "La S.S. Juve Stabia, facendo riferimento a quanto riportato dagli organi di stampa in ordine all'inchiesta 'Dirty Soccer', condotta dalla Procura di Catanzaro, per reati di frode sportiva, sente doveroso precisare che, nell'ambito del procedimento penale di cui innanzi, la S.S. Juve Stabia è da considerare parte lesa". É quanto viene sottolineato in una nota diffusa dalla Società Sportiva Juve Stabia di Castellammare di Stabia (Napoli). "Nessuna connessione è stata evidenziata - viene evidenziato nel comunicato - tra la scrivente società e le persone indagate. Pertanto, S.S. Juve Stabia, nel diffidare ad associarla agli autori, o presunti tali, dei reati di cui all'inchiesta citata, si riserva di tutelare, in tutte le sedi competenti, il suo buon nome e quello dell'intera Città di Castellammare di Stabia". Pro Patria allenamento a porte chiuse. La Pro Patria spiega che da oggi fino a venerdì 22 maggio, gli allenamenti della prima squadra di svolgeranno a porte chiuse. La società prende posizione rispetto a "quanto appreso dagli organi di stampa" e "prende le distanze in modo perentorio dal comportamento dei professionisti oggi tesserati o già tesserati per la società". L'Aurora Pro Patria 1919 "dichiara altresì di essersi già attivata per vedere accertata la propria estraneità nella vicenda nonché per vedere tutelati i propri diritti anche nei confronti di chi coinvolto nell'inchiesta". "In attesa di ulteriori sviluppi - conclude un comunicato ufficiale - la Società ha deciso di mantenere il silenzio stampa per concentrarsi sulla preparazione delle importanti partite di play-out". Domani convalida 4 arresti Saranno celebrate domani mattina nelle carceri di Bari e Trani le udienze di convalida dei fermi di alcuni dei pugliesi coinvolti nell'indagine della Procura di Catanzaro sul calcioscommesse. Saranno interrogati a Bari tre dirigenti del Brindisi, l'ex presidente e suo figlio, Antonio e Giorgio Flora, il direttore tecnico, Vito Morisco, mentre a Trani sarà interrogato il consulente di mercato del Brindisi, Savino Daleno. I quattro rispondono di due presunte partite truccate dell'ultimo campionato di Serie D: Brindisi-San Severo del 30 novembre 2014, finita 2-1 e Pomigliano-Brindisi del 14 dicembre, finita 0-4. Per la prima presunta partita truccata è indagato a piede libero anche il portiere del San Severo William Carotenuto. Secondo il difensore di Morisco, l'avvocato Gianluca Loconsole, "da una prima lettura delle intercettazioni contenute nel provvedimento di fermo si evince in maniera evidente la completa estraneità e il ruolo del tutto marginale di Morisco. In ogni caso non vi è prova che lo stesso fosse a conoscenza degli eventuali accordi tra altri soggetti finalizzati alla realizzazione delle combine". Oltre alle due partite del Brindisi, nell'indagine sono coinvolte altre cinque partite di tre squadre pugliesi (Monopoli, Andria e Barletta). Altri sette in tutto gli indagati, quattro dei quali in stato di fermo tra cui l'allenatore del Barletta, Ninni Corda. Anche pestaggi e minacce della Sacra Corona Unita. Anche uomini vicini alla Sacra corona unita nelle carte della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse. Il riferimento all'organizzazione criminale pugliese è a pagina 1136 del decreto di fermo notificato ieri a 50 persone. Non si parla esplicitamente di Scu, ma di "uomini ben inseriti nei contesti della criminalità pugliese". È nel capitolo relativo alla presunte combine della lombarda Pro Patria che si fa riferimento a tre soggetti di origine salentina, ora in carcere con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, frode sportiva, truffa, sequestro di persona, estorsione e detenzione di armi. La presenza di un presunto affiliato alla Scu si riferisce proprio agli ultimi tre reati. Si tratta del 32enne Marcello Solazzo, di San Pietro Vernotico (Brindisi), ritenuto insieme con il concittadino Raffaele Pietanza uomini di fiducia di uno dei vertici dell'associazione per delinquere accusata di pilotare le partite, Massimiliano Carluccio, socio occulto della Pro Patria. Tutti e tre i salentini sono pluripregiudicati per reati associativi, armi, droga, minacce ed estorsioni. Solazzo nel 2012 è stato arrestato in un blitz nei confronti di affiliati alla Scu. Dagli atti calabresi sul calcioscommesse emerge un episodio del 2 aprile scorso a Gatteo (Forlì-Cesena), in cui i tre, in concorso con altre due persone, avrebbero sequestrato uno scommettitore albanese dopo un pestaggio, per un presunto debito di 160mila euro. "Adesso sta andando in campagna - riferisce in una telefonata Carluccio a Mauro Ulizio, altro socio occulto della Pro Patria - ne ha prese, ma tante ne ha prese".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |