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Tre ceffoni del Barletta riportano il Cosenza alla realtà della C1
Claderini prova la conclusione
Tre ceffoni del Barletta riportano il Cosenza alla realtà della C1 13 set 14 Chi piange, alla fine, è la squadra che ha più giocato ma che, da pivelli, si è fatta infilare tre volte. Quesla è la C1, signori, Lega Pro dir si voglia. "Non conta fare le cose come vanno fatte ma serve quella grinta in più che per una neopromossa, ed il Cosenza lo è, è di vitale importanza". Questa volta il tecnico mette da parte la sua proverbiale filosofia e, pane al pane così com'è sua abitudine, spiega la sconfitta analizzando una gara che per i primi venti minuti aveva illuso un po tutti sull'esito finale. Poi, beffardo, ineffabile e quasi da "mai dire gol" l'ennesimo gol da "impiegati" arriva a richiamre tutti alla realtà. In area un pallone lascito tranquillamente danzare invece di essere spazzato via viene dato in pasto ai padroni di casa che, sempre da "mai dire gol", tra un rimbalzo e la carambola col palo da destra a sinistra entra in rete. Il preludio ad una sconfitta che forse troppi si sono augurati. Non è certamente la pasata stagione quando all'avvio di stagione, dopo due vittorie ed un pari, si trovava al secondo posto in classifica. Questa è la C1, bellezza. E il Barletta, squadra di categoria, con un organico di tutto rispetto, te lo ricorda a suon di gol. Difesa, che, nonostante tutto, sembra tenere meglio della precdente gara con il Foggia. Ma il centrocampo ne soffre. Floriano fa il bello e cattivo tempo e s'infila trovando varchi da tutte le parti. Blondett e Magli devono raddoppiare le forze per tener eil reparto. Se poi in areapropria invece di buttare i palloni ci si diletta a ticchettare la palla bè questo diventa un invito a nozze per chiunque. Ricordo, quasi come un monito le parole del buon Gianni di Marzio che ai suoi tempi s'arrabbiava come una jena e catechizzava i suoi "Quando la palla sta in area tua buttala subito via, anche in tribuna". Di sicuro le stesse cose Cappellacci le avrà dette ai suoi. Intanto la frittata fatta, demoralizza quel tanto la squadra rossoblu da avere si una reazione ma non all'altezza del compito. Cori, troppo nervoso e lento, non ne combina una giusta. Forse soffre troppo l'assenza di un'ala sinistra (preferiamo questo termine ad "esterno d'attacco") con cui dialogare. In avanti il finale della prima frazione vede solo un paio di punizioni, collezionate da Cori su cui grava sempre un gabbia di almeno due giocatori, dall'esito a dir poco insoddisfacente. Nella ripresa il solito copione vede di nuovo il Cosenza in avanti a cercare la via del pari. La sfiora Corsi che però trova davanti Liverani appena baciato da Padre Pio. Un miracolo il suo salvataggio in angolo. Non è giornata per il Cosenza di Cappellacci che molla un po la presa e in un'altra azione da "impiegati" perde un pallone che Floriano, il migliore in assoluto, va a depositare in porta. Due a zero e partita praticamente chiusa. A nulla valogono i cambi di Cappellacci che in sequenza mette forze fresche: Mosciaro, Sassano e Tortolano. Nel finale un gentile cadeau dell'arbito, fino a qual momento da 6.5, regala un rigore inesistente al Barletta. Il guardialinee, prima che intervenisse Ravagli a fare la sua opera di "beneficenza" era con la bandierina alzata e sventolante a segnalare il fuorigioco. Vabbè, qunado nasce storta, finisce peggio. I numeri, inconclusione, sono impietosi per la difesa del Cosenza. Cinque reti in du epartite non solo assolutamente un buon viatico. Qualcuno rimpiange Guidi. Atri, quasi tutti, cheidono un impegno più da Lupi che da "impiegati". Caladerini da solo non basta. A volte s'incaponisce troppo a risolvere la gara da solo. Così non va. La società prenda provvedimenti che già dalle prime tre giornate si è capito che campionato sta affrontando il Cosenza. Il per tempo per corregger ec'è tutto. E' vero anche cheti manca una pedina importante come De Angelis. Con Cori al suo fianco sarebbe stata altra musica. Ma con i desiderata non si va da nessuna parte. Il Cosenz aha affrontato nelle prime tre gare, ed è bene chiarirlo, tre squadre tra quelle meglio organizzate per fare bene. Ma due soli punti in carniere significano soltano zona play out. Serve una vittoria. E serve subito. Datevi da fare un po' tutti. Cosenza è stanca di aspettare. BARLETTA 3 COSENZA 0 Barletta (4-3-3): Liverani 7; Zammuto 6 (78’ Regno sv), Cortellini 6, Quadri 6.5, Stendardo 7, Radi 7, Floriano 9, De Rose 7, Biancolino 5 (55’ Fall), Venitucci 7, Legras sv (13' Branzani 7.5). A disp.: De Martino, Kiakis, Gemignani, Dell’Agnello. All. Sesia 7. -- Barletta-Cosenza 3-0 (Cronaca della gara) -- LegaPro/C 3a: classifica, risultati, prossimo turno --- Barletta-Cosenza 3-0, Angelo Corsi --- Barletta-Cosenza 3-0, Mister Sesia --- Barletta-Cosenza 3-0, Mister Cappellacci
Le mani nei capelli del vice Ianni sono un triste presagio Qui l'erba non cresce solo in campo .... Ingresso in campo Il Cosenza della disfatta di Barletta: Blondett, Magli, Calderini, Ravaglia, Cori, Ciancio. Accosciati Corsi, Alessandro, Arrigoni, Criaco, Bertolucci. Inutili gli strilli del Capp fa una certa impressione vedere Ciccio Polpaccio con un'altra maglia la grinta di Criaco non basta La carambola di Branzani entra in rete
Sempre presenti! Corsi al volo Miracolo di Liverani che salva la sua porta Floriano per il 2 a 0 Mosciaro ci prova Corsi in porta sostituisce Ravaglia espulso, 3-0 L'ultimo tentativo è di Tortolano © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"
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