Lega Pro: il piatto piange. Solo una domanda di ripescaggio - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale della Calabria

Lega Pro: il piatto piange. Solo una domanda di ripescaggio

31 lug 12 Che il mondo del calcio fosse attanagliato da una crisi senza precedenti è cosa risaputa. Scoprire, poi, che su 4 sqaudre che potevano chiedere il ripescaggio previso cauzione della modica cifra di 200mila euro, solo una, l'Entella, ha presentato domanda, è la ripsota che il limone è bell'o e che spemuto. Il mondo del calcio ha suoi problemi, ma quello di Lega Pro vive una stagione non proprio felice. Ieri pomeriggio alle 19 è scaduto il termine per far domanda di ripescaggio dalla Seconda alla prima diviione. Operazione necessaria per comporre due gironi di Prima Divisione a 18 quadre. Infatti, dopo le ultime vicessitudini che hanno "segato" otto squadre, una prima divisione con 16 squadre e quindi solo 30 partite da disputare non è proponibile. Troppo secca la perdita in termini di investimenti. Meno pubblicità e meno partite da disputare non sono certo un buon viatico per una Lega Pro che cerca, oltretutto, di fare cassa con i depositi a fondo perduto. Una scelta scelletara, secondo il nostro modesto parere, quella di chiedere alle esangui casse delle società un ulteriore "cresta" da ducecentomila euro. Risultato? Solo una squadra che s'azzarda a fare il passo. E ora? Il Consiglio federale del 7 agosto avrà un bel da fare per trovare una soluzione. Intanto, sempre da Salerno, arrivano le nuove previsioni con una composizione stravanage dei gironi che, guarda caso includono la Salernitana. Macalli spegne subito gli entusiasmi "La Salernitana non verrà ripescata". E non contenti gli ostili rivali rossoblu (ricodate Padovano?) includono di nuovo il Cosenza nelal Seconda Divisione. Un modo come un altro per "tirarsi" gli odiati nemici, sportivi ovvio. Non sono da meno da Barletta dove anche li appare la stessa previsione. Barletta? Altra piazza non proprio amica del tifo rossoblu. Ora come si comporteranno i vertici del calcio? Difficile fare previsioni. A Cosenza si sta con i piedi per terra. Nessuno crede più alla befana.