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Macalli contro l'iscrizione del Cosenza, Fiore e Guarascio presentano ricorso
Macalli si oppone all'iscrizione del Cosenza in Lega Pro, Fiore e Guarascio presentano ricorso 19 lug 12 Fuoco e fiamme pare che il già vigile urbano Mario Macalli, incollato da anni alla proltrona di Lega Pro (mentre nelle altre cariche si succedono) abbia fatto in Consiglio Federale questo pomeriggio quando il Presidente Tavecchio ha perorato la causa del Cosenza, difendendo il suo campionato ed i relativi play off, come norma vuole, per l'ammissione in Lega pro. A questo punto, il vigile Macalli è scattato in piedi ed ha addirittura minacciato le sue dimissioni. Pretendendo l'ammissione in deroga del Valle Aosta che è in perfetta violazione delle NOIF. Non solo ha un campo sportivo, non suo, a oltre 100 km di casa ma lo ha in un altra regione. Come se a Reggio fossero dei polli perchè dovranno spendere 100.000 euro per giocare al Granillo ed invece non possono andare a giocare ad Adrano campo vuoto e disponibile, ma in Sicilia, altra regione. Questa è solo una delle violazioni palesi che il Consiglio Federale ha compiuto pur di non ammettere il Cosenza. Ma per quale motivo? Perchè questa acredine dell'ex vigile urbano Macalli nei confronti del Cosenza? Di quale peccato si è macchiata la società del presidente Guarascio e del direttore sportivo Stefano Fiore ex nazionale e vice campione d'Europa? L'ex azzurro, a proposito, aveva un diavolo per capello questa sera e non riusciva a spiegarsi il perchè di questa ingiustizia. Lui abituato alla correttezza ed alla serietà si vede piombare addosso un macigno come quello che Macalli ha scagliato contro il Cosenza e la città di Cosenza. "La rabbia è dire poco" ci ha poi confessato l'avv. Leonetti (braccio destro di Fiore) che ha mal digerito l'ingiustizia perpetrata questo pomeriggio. "Cerchiamo di calmarci questa sera e domani assieme a Fiore, al Presidente Guarascio e all'avv. Quaglio abbiamo una riunione per stilare il ricorso che abbiamo già pronto. Noi siamo in regola. Abbiamo vinto i play off ed oggi è stato commessa una grrave irregolarità. Un violazione alle norme, per giunta in deroga, che è uno schiaffo ad una società che rappresenta un intera provincia di quasi 800 mila abitanti, con uno stadio con tutte le attrezzature di sicurezza, tv, tornelli e 20.000 posti, con un bacino d'utenza tra i più grandi al sud. Non l'utimo paesino del nord Italia". Dove, aggiungiamo noi, gli spettatori non raggiungono neanche il centinaio di unità. Una vincente di play off, non una squadra qualunque, che ha vinto il mini torneo e che per diritto, secondo regolamento, avrebbe dovuto essere iscritta, non per altro, per evitare l'anatra zoppa di avere due tornei monchi. Uno di 16 e uno di 17 squadre. Spese su spese. Perchè? Perchè il già vigile urbano Macalli, presidente a vita della Lega pro (ma per evitare assuefazioni e altro i presidenti non dovevano essere cambiati dopo un tot di anni?), è infastidito dalla città di Cosenza. Ancora una volta questa sera ha trovato spunto di offendere una città e tutta la sua provincia con una dichiarazione ne richiesta ne garbata."Sono delle indiscrezioni infondate, soprattutto la voce del ripescaggio del Cosenza, la società calabrese rimarrà in Serie D. Se proprio avverranno dei ripescaggi saranno dalla Seconda Divisione alla Prima Divisione per formare due gironi da 18 squadre". La testimonianza diretta del suo chiodo fisso: punire sempre e ovunque il Cosenza. Ma quale fantasma tormenta il già vigile urbano Macalli. Perchè in ogni sua dichiarazione il Cosenza rappresenta una bestia nera o chissà cosa? Il Cosenza ha tutti i conti a posto. La Covisoc gli ha fatto tutti i peli e contropeli. Ha una società pulita e nuova di zecca. Non solo. Alla guida tecnica c'è un ex nazionale che vuol far ripartire il calcio a Cosenza dopo che tanti banditi hanno banchettato sul pallone a spicchi. Sperperando a mani basse. Con quale motivazione? I fantasmi. C'è di più. Tra l'altro con questo atteggiamento tutti i piani di ritiro, tecnici, di organico e di mercato sono saltati. Tutti i giocatori che Fiore e Leonetti avevano bloccato cominciano ad essere preoccupati. E' vero che vogliono giocare qui a Cosenza ma è vero che siamo già arrivati al 19 di giugno. Intanto il DS Stefano Fiore ha fissato un appuntamento con i suoi ex compagni di squadra, Albertini e Tommasi (Aic) e martedì sarà a Roma per incontrare anche il Presidente Abete. L'ingiustizia questa volta è così lampante che anche il più serafico dei monaci avrebbe sbottato di rabbia. Vedremo martedì prossimo cosa succederà. Questa volta però il Cosenza si presentera con il ricorso già preannunciato prima del Consiglio. Fino all'ultima sede di giudizio. Costi quel che costi. Il Valle d'Aosta St Cristophe non poteva essere iscritto. E' una violazione del regolamento e delle Noif. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"
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