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Albertini a Macalli "No Lega Pro a 60 squadre". La replica "Puntiamo a qualità"
Albertini a Macalli "No Lega Pro a 60 squadre". La replica "Puntiamo a qualità" 24 lug 12 Esce fuori dal chiuso delle stanze il dibattito sul nuovo format della Lega Pro. Ed ì proprio il presidente dell'Associazione Calciatori, l'ex nazionale Demtrio Albertini a sollevare i suoi, e dell'Associazione che rappresenta i calciatori, i forti dubbi sul nuovo format. "Non è una riforma ma un taglio netto", spiega l'ex rossonero. In serata arriva la replica del Presidente della Lega Pro Macalli che spiega che "l'obiiettivo è la qualità". Armi affilate dunque per la prossima partita, il Consiglio Fedreale che si terrà il 7 agosto e discuterà proprio di questo. A seguire le dichiarazioni dei due membri del Consiglio Federale della Figc. "Questa non è una riforma, ma solo un taglio. Senza progettualità, né condivisione". Una Lega Pro del futuro ridotta a 60 squadre, in un'unica categoria da tre gironi, non piace all'Assocalciatori, che, per bocca di Demetrio Albertini, lo dice chiaramente. Soprattutto, il vicepresidente della Figc non concorda con i parametri che hanno portato a partorire tale numero. Ed assicura che nel Consiglio federale del 7 agosto una riforma del campionato così concepita non avrà il parere favorevole dell'Aic. Il disaccordo nasce dai criteri adottati. "Ricordo dirigenti federali con ben più esperienza della mia - spiega Albertini - ripetere che non esiste un numero magico. Sessanta club? Potrebbero essere di più, o anche meno. Siamo d'accordo che i 90 club di un tempo oggi siano insostenibili. Ed infatti con il blocco dei ripescaggi si è già scesi di numero. Ma chi garantisce che i 60 di cui si parla oggi assicurino autosufficienza economica, stipendi in regola, meno penalizzazioni, settori giovanili efficienti?". "In democrazia è rispettabile ogni proposta, anche nelle diversità. E vorremmo che fossero ascoltate anche le nostre - puntualizza ancora Albertini -. A cominciare da quella di abbassare sì il numero dei club, ma inserendo anche le seconde squadre e conservando le due categorie. Le seconde squadre esistono in Germania, Inghilterra, Francia, Portogallo. Ricordo che in Spagna l'82% dei giocatori diventati campioni del mondo hanno militato nelle seconde squadre. Abbiamo società professionistiche virtuose che vanno difese e devono vedere il loro lavoro, sia economico che sportivo, valorizzato". "Abbiamo una Lega nazionale dilettanti molto importante - conclude Albertini - diffusa in tutta Italia. Credo che tutti debbano giocare a calcio, non tutti possano fare i professionisti e ciò vale sia per i calciatori che per le società ". Il Presidente della Lega Pro Mario Macalli replica alle dichiarazioni del vice presidente federale Demetrio Albertini che oggi ha criticato il progetto di riforma delle due categorie di Lega Pro evidenziando tra l'altro che "questa non è una riforma, ma solo un taglio senza progettualità, né condivisione". "Al contrario - la replica di Macalli - si debbono ritenere fortunati che hanno una Lega Pro come la nostra". E ancora: "le seconde squadre? Se le possono sognare tutta la vita. Noi puntiamo ad un discorso di qualità e certamente non di quantità ". "Comunque - tira dritto sempre Macalli - vedremo il 7 agosto quello che avranno da dirci, noi certamente non cambieremo le nostre valutazioni. Per essere chiari, quello che noi chiediamo per il futuro, sono le norme delle iscrizioni ai campionati che dovranno essere riscritte per non avere più società penalizzate e, soprattutto, giocatori regolarmente pagati". In chiusura sempre Macalli sulla famosa 'cantera' spagnola. "Voglio ricordare che quando l'Italia vinse i mondiali in Germania di quella squadra ben dieci giocatori provenivano dalla Lega Pro". © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Calcio"
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