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    Un Cosenza camaleonte fa la festa al Gela ed allontana i play out

    La grinta del Capitano dopo il gol

     

    Un Cosenza camaleonte fa la festa al Gela ed allontana i play out

    27 mar 11 Ha aspettato quasi quattro mesi il Cosenza per tornare alla vittoria (l’ultima il 12 dicembre 2010 contro il Gela). E l’ha fatto nel migliore dei modi. Battendo il Gela con un gol per tempo, ma sopratutto ritrovando i gol con due superbe azioni giocate tutte d’un fiato. A dire il vero i gol sono tre, ma l’erede del mitico Borriello da Mantova, oggi ne ha combinate tante e tutte di grosse dimensioni. Sembrava che il suo mandato non fosse quello di dirigere la gara, ma di penalizzare il Cosenza. Sei gialli distribuiti, cinque al Cosenza. Sul nostro taccuino i falli pero’ sono dieci a tre per il Gela. Uno addirittura, quello di Carbonaro, da rosso diretto per una reazione inconsulta. All’invito di Fernandez a rialzarsi l’attaccante del Gela Carbonaro, che aveva simulato anche il fallo, molla un ceffone all’argentino, migliore in campo ed anche ex di turno. Una prestazione quella di Borriello che poteva anche costar cara ai padroni di casa. Correva il minuto 6 del secondo tempo. Una bellissima azione costruita dalla coppia Roselli, Matteini portava la palla nei piedi di Degano che a porta praticamente vuota mette dentro. Ma qui accade un qualcosa mai visto da altre parti. Essabr dentro la porta dietro la linea per evitare di rientrare in fuorigioco involontariamente respinge fuori il gol fatto. La palla,pero’,  aveva attraversato la linea bianca ed il rimpallo e’ avvenuto con la sfera in porta per almeno 40 centimetri. L’assistente D’Amato sembra voler correre a centrocampo ma si ferma. Borriello fa finta di niente. Non da il gol e non chiama il fuorigioco. Un’episodio che farà parlare di se per un  po di tempo. Ma la bella prestazione di oggi del Cosenza mette la topica in secondo piano. Infatti come ha sottolineato il tecnico “De Rosa a fine gara “Il merito e’ sorpatutto dei ragazzi che hanno vinto la partita”. Significativa l’esultanza di Fiore al primo gol, frutto di una vera e propria lezione di calcio. Minuto 42. Ancora una volta protagonisti i migliori piedi rossoblù. Degano sulla tre quarti lancia Matteini sulla fascia destra. Il toscano pennella un cross in area dove Essabr che sta per agganciare la sfera viene messo a terra per un eventuale rigore, ma in area c’era il capitano. Stefano Fiore si avventa sulla sfera e la mette dentro con un bel piattone deciso. L’epilogo di una gara combattuta ma anche studiata dal tecnico nei minimi particolari. Il tecnico di Bari ha messo su un Csoenza camaleontico capace di trasformarsi da brutto anatroccolo in cigno. Partenza col quasi botto. Degano, che oggi meritava il gol,  dopo quattro minuti ha un’occasione d’oro. Parte solo a centrocampo e si dirige vero l aporta avversaria cercando di anticipare il portiere in uscita ed il difensore che lo stava affiancando, libera un proietto che si stampa sulla traversa. Episodio che sembrava dare il la alla gara. E invece l’unidci rossoblu per trovare la rete deve lavorare altri 40 minuti. Fino al allora, senza un attccante di peso, gli attacchi dei Lupi poggiavano solo sulle sortite di un Essabr, solo soletto e per un po affiancato da Deganao prima punta. Dura poco la cosa. Così appena il giocatore milanese torna al suo ruolo tipico sulla tre quarti il Cosenza reagisce meglio alle sortite del Gela che, ad onor del vero, nel primo tempo riesce ad impensierire un paio di volte il portierone Marino. Poi dopo la rete di Fiore e’ un festival dei miracoli del portiere siciliano, Nardo, migliore in campo per i suoi. Compie quattro miracoli su altrettante palle gol. De Rosa aveva studiato anche la metamorfosi. Nella seconda meta’ della gara ridisegna la difesa quattro e mette Biancolino nella mischia. Tre giocate due pali sfiorati ed un gol capolavoro vale la gioia per il “Pitone” che va ad esultare sotto la curva che prima lo aveva fischiato. Togliendosi la maglia e prendendosi un giallo. Bella l’azione, partita dai piedi del solito Matteini che lo pesca in area. Appena due minuti prima una semi rovesciata aveva fatto scattare gli applausi. Il calcio e’ fatto così. Probabilmente le invettive hanno dato una carica maggiore. Nel finale c’è tempo per assistere a cinque minuti di scuola di calcio con un magistrale Scarlato messo addirittura in mezzo al campo ad interdire. Dai suoi piedi tre palloni deliziosi per i suoi compagni che lascando intravedere un interessante finale di campionato. Da registrare la seconda domenica consecutiva senza prender gol con Marino che porta a 242 minuti la sua imbattibilità’. Ma oggi a vincer la gara e’ stato anche la volonta’ di tutti di mettersi le polemiche dietro le spalle per portare a termine la missione piu’ importante: quella di salvare il titolo. Ancora sei battaglie sono in calendario. Lo scontro diretto di oggi, intanto, vale doppio, contro una diretta contendente e allontana i play out, nonostante le vittorie delle altre. La prossima “battaglia” e’ a lanciano tra quindici giorni  perche’ l’altra domenica c’è la sosta. Per questo il tecnico ha dato tre giorni di riposo alla squadra. Si riprende giovedì mattina..

    Video: Cosenza-Gela 2-0

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    Le pagelle

    Marino: Una sicurezza per la difesa. Le prende di pugno e di piede, come serve. Sempre piu' preciso nei pali. Da 242 minuti senza prendere gol. Voto 6 1/2

    Cotroneo: Decisamente su di tono. fa il suo dovere e come al solito porta la difesa per mano alla seconda gara senza prender gol. Voto 6 1/2

    Giacomini: Aumenta la condizione ma ancora non e' al topo e non puo' spingere piu' di tanto. Voto 6+

    Ungaro. Doveva sostituire Thackray squalificato, qualche indecisione in avvio fa tremare il reparto, poi torna in condizione. Voto 6

    Fernandez: Tra i migliori in campo, se non ilmigliore. Senta la partita da ex e la combatte da vero difensore argentino. Un leone. Voto 7

    Matteini. Corre e distribuisce palloni senza stancarsi, facendo rossa la sua corsia. Duro quando serve e preciso al solito suo. La classe non e' acqua. Suoi i cross vicnenti per i due gol. Voto 7 +

    Aquilanti. Avvio disastroso ma poi carbura ed ha anche una buona occasione tra i piedi. Ci prova ma non e' stato fortunato. Voto 6

    Roselli: Per lui c'è un standing ovation all'uscita da dividere con il debutto di Scarlato che i'ha ha sostituito. Il centrocampista di Acri oggi in vetrina ha fatto una delle sue migliori partite. Spacca legna ed e' presente nelle migliori azioni offensive. Al termine chiede anche scusa per il giallo preso. Voto 7

    Essabr: Incolpevole sul gol ribattuto a Degano dietro la linea di porta. Soffre quando deva far la prima punta. Senza una spalla forte vicino gira un po a vuoto. Voto 6

    Fiore: "O capitano, mio capitano" dicono i famosi versi. Una prstazione dell sue. Veroniche e marcatire quasi come se fosse in allenamento. Lo devono bloccare in quattro ma lui se ne eesce sempre elgantemete palla al piede. Alta scuola. Il gol un capolavoro di grinta, gioia e liberazione. Voto 7 1/2

    Degano: Meritava il gol che sarebbe stato la coronazione di una delle sue piu' belle partite giocate al San Vito. Prende una traversa e segna il gol fantasma non dato. Il trequartista libero dai pensieri e' di categoria superiore. Prima punta non e' il suo ruolo. Delizia il pubblico che lo ripaga di un lungo applauso alla sostituzione. Voto 7

    Scarlato: Gioca 8 minuti ma da spettacolo. Posizionato a centrocampo al posto di Roselli mette in vetrina passaggi precisi al bacio e giocate di fino. Con lui e Fiore in campo un pezzo di serie A calca il San Vito. Voto 7

    Evola: Entra al posto di Degano e fa il guastatore delle linee nemiche. Fa salire velocemente la squadra ed e' devastante per la difesa avversaria dove apre varchi per i compagni. Voto 7

    Biancolino. Lo fischiano e lui segna. De Rosa lo fa partire dalla panchina e lui dimostra che in il Cosenza ha bisogno della sua presenza. Bello il gol e la precedente rovesciata in area. Voto 7

    De Rosa. Un capolavoro tattico. Disegna un Cosenza Camaleonte. Poco incisivo all'inizio, in modo da far sfogare l'avversario, per poi modificarlo in corso d'opera con sostituzioni mirate. La vittoria e' tutat sua. Voto 7 1/2

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