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    Imminente avvio atti a Federcalcio, prime ammissioni di Sommese

     

     

    Gare truccate: Imminente avvio atti a Federcalcio, prime ammissioni di Sommese. Micolucci tirato in mezzo

    06 giu 11 La Procura di Cremona si accinge a trasmettere parte degli atti relativi all'inchiesta sulle partite truccate alla procura della Federcalcio. Gli atti dovrebbero entrare in possesso della magistratura sportiva nella giornata di domani.

    Prime ammissioni di Sommese. "Ci sono state alcune ammissioni" in ordine ai fatti che gli addebitati da parte di Vincenzo Sommese, già capitano dell'Ascoli, interrogato oggi dal gip di Cremona, Guido Salvini nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate che lo ha portato ai domiciliari. Lo ha spiegato, in una pausa dell'interrogatorio, il suo avvocato Enrico Calabrese, il quale ha detto che da parte del calciatore "c'é la volontà di collaborare". Sommese ha tenuto a precisare che "l'Ascoli non c'entra", ma che si è trattato di vicende personali. Così come una vicenda personale é stata quella del debito che il calciatore aveva nei confronti di Marco Pirani, il medico odontoiatra, anch'egli arrestato, e che è ritenuta una delle "menti" dell'organizzazione. Nella pausa dell'interrogatorio di Sommese, il gip Salvini sta sentendo il difensore dell'Ascoli, Vittorio Micolucci su alcuni aspetti comuni della vicenda tra i due calciatori

    Legale "Micolucci si sente tirato in mezzo". Si sente "tirato in mezzo" Vittorio Micolucci, il giocatore dell'Ascoli arrestato nell'ambito dell'inchiesta cremonese sulle partite truccate e che sarà interrogato nel pomeriggio dal gip di Cremona, Guido Salvini. Lo ha spiegato, in attesa dell'interrogatorio, il suo avvocato, Daniela Pigotti, secondo la quale Micolucci "ha sempre giocato per vincere". "Anche durante Livorno-Ascoli (una delle gare contestate, ndr) il gol è nato da una sua punizione", ha spiegato Pigotti. "E' una persona seria, con una compagna che ama ed è fuori dal giro veline-calciatori, ecc.", ha proseguito l'avvocato, secondo il quale, il calciatore dell'Ascoli "chiarirà tutto". "E' vero che era molto corteggiato e, dalle intercettazioni, si capisce che spesso non si faceva trovare - ha concluso il legale -. In quell'ambiente spesso ci sono dei millantatori". Nel frattempo, è in corso l'interrogatorio di Vincenzo Sommese, già capitano dell' Ascoli, anch'egli ai domiciliari come Micolucci.

    Libera: spezzare legame mafie-calcio. "Esattamente un anno fa avevamo denunciato l'ombra della criminalità nel mondo del pallone e le inchieste di Cremona sulle scommesse, le informative dei Carabinieri di Napoli sono la conferma di quelle denunce. Il rischio che un altro 'palazzo' faccia affari sul calcio è ormai più che un'ombra. Siamo davanti a uno spaccato inquietante, un fenomeno di cui non si parla abbastanza, ma che ormai è sotto gli occhi di tutti: il proliferare di episodi di cronaca di questi giorni sono la conferma della presenza di un legame tra consorterie criminali e ambiente calcistico": Libera, rete di associazioni antimafia, commenta così in una nota le inchieste che stanno travolgendo il mondo del calcio italiano. In un dossier dal titolo "Le mafie nel pallone" - presentato nel luglio dello scorso anno e diventato un libro scritto da Daniele Poto e pubblicato da Edizioni Gruppo Abele, con il supporto di carte giudiziarie e inchieste della magistratura - Libera aveva denunciato come attraverso partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome, le mafie avevano messo le mani sul mondo del calcio. "Il calcio non è un mondo isolato - spiega Libera - ma risente dei problemi del territorio. Per i clan le squadre sono una garanzia di visibilità, un mezzo per controllare il territorio e arruolare nuove leve, riciclare denaro. Si tratta di una realtà inquietante, con più di trenta clan direttamente coinvolti o contigui al potere della criminalità organizzata e censiti per inchieste giudiziarie per infiltrazioni malavitose. Si tratta di un fenomeno diffuso tanto al centro-sud quanto al nord: Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, e sospetti in Abruzzo, queste le regioni interessate". "Sono necessarie e ben vengano misure di contrasto più efficaci per stanare un affare silenzioso e invisibile che, tranne rare eccezioni, non ha trovato spazio neanche nei rapporti della Direzione antimafia degli ultimi tre anni: ed è proprio questa assenza la miglior prova delle necessità di accendere i riflettori sul mondo illecito del pallone". "Le notizie di questi giorni delle scommesse, il tour nei luoghi di Gomorra del calciatore Balotelli rovinano l' immagine dello sport più amato dagli italiani. C'è bisogno - conclude Libera - di recuperare una dimensione etica in questo sport così amato, per non tradire le speranze di tutti quei bambini e giovani che, nel correre dietro un pallone, sperimentano e credono ancora nella bellezza e nell'intensità del calcio e nel suo essere fatica e promessa, sogno, impegno, stupore"

    Radio Vaticana "Riformre campionati". "Serve una riforma generale dei campionati professionistici legata a regole certe e rispettate per tornare a dare dignità al mondo del calcio". Lo ha affermato, nel programma sportivo del lunedì della Radio Vaticana "Non Solo Sport", don Leonardo Biancalani, presidente della Nazionale Italiana Religiosi, commentando le vicende dello scandalo del calcioscommesse. Per don Biancalani, senza il recupero di una dimensione etica dello sport "c'é il rischio di togliere all'uomo la capacità di aggregazione che l'attività sportiva favorisce per sua caratteristica naturale". I troppi soldi ed affari che circolano nel mondo del calcio, ha detto il sacerdote, affossano la passione ed i valori dello sport a vantaggio di gestioni affaristiche ed egoismi personali che impediscono a Federazione, società e giocatori, di trovare quella serenità ed obiettività necessari per onorare lo sport più bello del mondo e rispettare i tifosi. Sempre secondo don Biancalani, gli scarsi controlli degli organi federali preposti sul "business" del calcio, favoriscono indirettamente l'avvicinamento al mondo del pallone di soggetti poco raccomandabili che trovano spesso nella debolezza del sistema e di una parte di calciatori, spesso ex, occasione per fare soldi a buon mercato.

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