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    Partite truccate: altri reati all'orizzonte. Monopolio denunciò 37 casi a Figc

     

     

    Partite truccate: altri reati all'orizzonte. Monopolio denunciò 37 casi a Figc. PM "De Rossi non coinvolto"

    03 giu 11 Gli indagati nell'inchiesta della Procura di Cremona sulle partite truccate avrebbero commesso altri reati anche dopo la cessazione delle intercettazioni telefoniche che sono contenute nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di 16 di loro e all'iscrizione sul registro degli indagati di altri 29. E' stato spiegato brevemente dal procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, il quale non ha voluto dire di quali reati si tratti anche se non dovrebbero essere illeciti di natura sportiva bensì episodi che si collocano nel rapporto tra gli indagati. Nel frattempo stanno proseguendo gli interrogatori di due degli arrestati, Massimo Erodiani, titolare di una serie di agenzie di scommesse, e Marco Pirani, medico odontoiatra con Erodiani ritenuto tra i promotori dell'organizzazione. Di Martino ha anche spiegato che, in tempi brevi, trasmetterà gli atti, o parte degli atti dell'inchiesta, al procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi.

    Monopoli di Stato denunciarono 37 casi a Figc. Nel corso della stagione 2010/2011 sui tavoli della procura federale della Figc sono arrivate una quarantina di segnalazioni di partite sospette. Lo afferma Agripronews sostenendo che si tratta di 4-5 gare di serie A, dodici di B e una ventina di Lega Pro. Le segnalazioni sarebbero pervenute attraverso il sofisticato meccanismo di controllo - il 'Robocop', a disposizione dell'ente regolatore del gioco, in grado di controllare singole scommesse e giocate multiple fino a cinque gare - che monitora i flussi di qualsiasi tipologia di scommessa inserita nei palinsesti di gioco sul calcio. Le segnalazioni sono state il frutto di un'analisi accurata, sia nella fase "ante", sia in quella "post", a fronte di picchi di danaro scommesso fuori della norma e relativo abbassamento repentino delle quote. Non tutte le segnalazioni, precisa Agipronwews, hanno trovato riscontri tangibili con gli esiti delle partite. Ma in alcuni frangenti la segnalazione ha avuto riscontro pieno, come nel caso di Atalanta-Piacenza, finita nell'inchiesta. In quell'occasione si era verificata un'insolita concentrazione di giocate sul segno «1» e sulle tipologie "Primo tempo/finale" (l'esito delle due frazioni di gioco) e «Primo tempo 1X2» (il segno con il quale si sono chiusi i primi 45'). I Monopoli avevano inviato in via Allegri - nella serata di venerdì 18 marzo, 24 ore prima della partita - la segnalazione su flussi anomali sulla vittoria dell'Atalanta.
    Replica FIGC: Solo dopo incontro con AAMS segnalati casi. Le segnalazioni di flussi di giocate anomale da parte dei Monopoli di Stato sono organiche - ovvero alla Procura federale ma anche alla Federcalcio e alla Lega interessata - solo dal 13 gennaio scorso, a seguito di un incontro tra Aams e Federazione, e da quel giorno le partite 'segnalate' sono state 14. E' quanto si fa notare da fonti della Federcalcio, in risposta alla notizia secondo la quale sarebbero state 37 in questa stagione le partite da giocate anomale comunicate a via Allegri. La Figc si dice anche certa che la stessa comunicazione sia stata fatta dai Monopoli anche alle procure della Repubblica interessate, le quali sono dotate di strumenti di indagine molto più approfonditi di quelli della giustizia sportiva, che non può - ricorda la Federcalcio - disporre né di intercettazioni telefoniche, né di controlli bancari, né di sequestri e può interrogare solo i suoi tesserati. Delle 14 partite segnalate dopo l'incontro di inizio anno, otto dei risultati più scommessi non si sono verificati, mentre per sei partite il risultati finale è stato lo stesso delle giocate anomale. In via Allegri si sottolinea inoltre che le segnalazioni fatte alla Figc prima di quella data erano esclusivamente alla Procura sportiva; e che sia prima sia dopo il 13 gennaio esse non hanno mai contenuto dati riservati, ma la semplice informazione - peraltro pubblica - dello stop alle giocate in tutte le agenzie italiane, causa flussi anomali di scommesse su un determinato risultato. Delle sei partite in cui puntate anomale e risultato erano identici, due fanno parte dell'inchiesta avviata dalla procura di Cremona, peraltro già prima del 2011 e della riunione tra Monopoli e Figc; mentre un altro dei match sotto inchiesta giudiziaria fa parte degli otto segnalati alla Federcalcio senza però che vi fosse corrispondenza tra giocate e risultato.

    Mercato illegale raccoglie 2.5 mld l'anno. Nel 2010 il mercato delle scommesse clandestine sarebbe ammontato a circa 2,5 miliardi di euro contro i 4,4 raccolti da quello legale. Secondo le stime degli esperti citate dall'agenzia specializzata Agicos, il mercato delle scommesse illegali sarebbe in crescita rispetto al 2009 quando le stime del mercato clandestino erano state di circa 1,6 miliardi di euro. Il mercato delle scommesse illegali rappresenterebbe dunque oltre la metà (il 56%) di quello legale, che nel 2010 in Italia ha fatto segnare una raccolta superiore ai 4,4 miliardi di euro.

    Procuratore: De Rossi non coinvolto. Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, ha spiegato che non vi è il nome del centrocampista della Roma e della Nazionale Daniele De Rossi nell'inchiesta che ha portato all'arresto di 16 persone per un giro di scommesse clandestine. "Quella di De Rossi è una sciocchezza - ha detto il magistrato - ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi è stato detto che il nome di De Rossi non c'é"

    Abete: De Rossi colonna della nazionale. "De Rossi è una colonna della Nazionale e sono certo che lo resterà ancora a lungo". Così il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ha commentato, ai microfoni di Sky Sport 24, il presunto coinvolgimento del centrocampista della Roma nello scandalo del Calcioscommesse. "Il mondo del calcio non ha difese - ha spiegato il n. 1 della Figc -, saremo intransigenti con chi ha sbagliato". Abete si dice "amareggiato e consapevole che il problema ci sarà anche nei prossimi anni. Il calcio ha bisogno di aiuto, non possiamo accettare che questo mondo venga infangato". Sulle intercettazioni Abete precisa: "La giustizia sportiva non può intervenire, questo è un compito che spetta alla giustizia ordinaria".

    Legali Ascoli "Non siamo coinvolti". "L'Ascoli calcio vuole dimostrare in tutte le sedi che non ha niente a che fare con lo scandalo del calcio scommesse scoppiato l'1 giugno". Così l'avv. Mauro Gionni, che stamane ha depositato presso il gip e la Procura di Cremona, titolare dell'inchiesta, la costituzione di parte lesa per conto della società. "Riteniamo di non dover essere coinvolti in alcun modo, in quanto estranei alla vicenda che riguarderebbe, eventualmente, responsabilità dei singoli. Ma è bene che si sappia fin d'ora che l'Ascoli ha sempre combattuto certi comportamenti", dice Gionni. Il riferimento, tra l'altro, è a una denuncia che al termine del campionato 2008-2009 il presidente Roberto Benigni fece proprio al procuratore federale Palazzi segnalando qualche anomalia nei risultati della squadra, che giocava sempre molto bene, ma non raccoglieva punti. Benigni, alla luce di qualche sospetto, presentò alla giustizia calcistica una denuncia contro ignoti, che però non ha avuto seguito. A gennaio scorso, poi, uno dei tesserati coinvolti, Vincenzo Sommese, venne messo fuori squadra, ufficialmente per aver rifiutato un trasferimento. Anche l'altro giocatore coinvolto, Vittorio Micolucci, nella parte finale del campionato scorso è finito in panchina. "Produrremo, se necessario, documenti e memorie volte a far emergere il corretto comportamento tenuto dall'Ascoli calcio negli anni - aggiunge l'avv. Gionni - tenuto conto che la Procura federale sta acquisendo gli atti dell'inchiesta sportiva". Il penalista ascolano si occuperà dell'aspetto penale, mentre il collega di Roma Enzo Proietti seguirà la parte relativa alla giustizia sportiva.

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