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CGIL e UIL in piazza il 6 alla Cittadella
CGIL e UIL in piazza il 6 alla Cittadella 02 nov 17 "La Calabria è una terra meravigliosa che ha però necessità di essere rilanciata. Si avverte un forte bisogno di rinnovamento e cambiamento per evitare una fuga che è diventata inarrestabile". E' quanto affermano, in una nota congiunta, i segretari generali calabresi della Cgil, Angelo Sposato, e della Uil Santo Biondo in vista della manifestazione indetta il 16 novembre alla Cittadella regionale per chiedere "un cambio di passo per la Calabria". "Giovani, interi nuclei familiari - proseguono Sposato e Biondo - hanno ripreso la via della emigrazione come non avveniva dagli anni 50-60 e secondo le stime di autorevoli istituti, lo spopolamento delle aree interne e la mancanza di lavoro e servizi porterà ad un calo demografico di un quarto della popolazione residente nei prossimi 50 anni. La Calabria ha bisogno di riforme, istituzionali, strutturali, sociali che ridisegnino il modello sociale, di sviluppo. Non è più rinviabile una riforma della partecipazione pubblica finalizzata sia ad eliminare gli sprechi che in questi anni, spesse volte, sono sfociati in inchieste giudiziarie da parte delle Procure calabresi, sia a rilanciare le stesse come strumento di sviluppo regionale e di crescita sociale, economica ed occupazionale". "Occorre un piano straordinario di sviluppo e lavoro - sostengono - che metta in connessione le opportunità derivanti dai diversi strumenti di programmazione. Por, patti per il sud, patto per la Calabria, Decreto Mezzogiorno, bonus ed incentivi ad oggi non hanno consentito alla Calabria una strategia di uscita dalla crisi. Il limite di tutto ciò e aver escluso dalla cabina di regia i diversi attori del partenariato produttivo, relegandoli in secondo piano. Occorre un nuovo patto sociale, che recuperi tutto il mondo produttivo e le diverse associazioni di categoria, il mondo della cooperazione, le Università, la ricerca. Bisogna investire nella cultura, quella che consente ai nostri giovani di rimanere in Calabria. Occorre recuperare il gap infrastrutturale, togliere la Calabria dall'isolamento e puntare sui vettori di sviluppo. Completare l'intero tracciato statale 106, rilanciare gli aeroporti, la ferrovia Jonica, puntare sull'alta velocità e alta capacità, con collegamenti ferroviari moderni, deve diventare l'obiettivo concreto di una politica che vuole modernizzare la Calabria, partendo dal rilancio del Porto di Gioia Tauro. La difesa del suolo e la manutenzione del territorio sono oramai una emergenza, serve un piano straordinario di messa in sicurezza con tecnologie innovative e con lo sblocco delle assunzioni nei settori della manutenzione. Occorre stabilizzare definitivamente il precariato storico istituzionalizzato e predisporre un piano per la graduale soluzione del precariato diffuso". "Serve - sottolineano Sposato e Biondo - una inversione di tendenza nella gestione della spesa pubblica. Meno interventi minimi e parcellizzati che producono fenomeni distorti di illegalità e corruzione e più interventi organici, di ambito, a partire da quelli sull' assetto idrogeologico e che consentono di costruire un vero piano straordinario per il lavoro. Occorre un piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile che dia soluzioni stabili e durature, superando la logica dei tirocini e stage indeterminati, ed è necessario uno strumento per le politiche attive e di sostegno al reddito, contro la povertà, per le migliaia di lavoratori espulsi dagli ammortizzatori sociali in deroga e privi di ogni tutela. Occorre puntare sulle eccellenze e sostenere le nostre filiere agroalimentari, turistiche, la Zes di Gioia Tauro va rilanciata con le attività retroportuali, vanno individuati investimenti con le partecipate pubbliche (finmeccanica, eni, enel, ferrovie, anas, fincantieri) ed estesi i benefici economici nelle altre aree portuali ed industriali. Alla Calabria serve un cambio di passo e questo potrà avvenire se insieme ci adoperiamo per un cambiamento possibile"
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