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La Bindi ad Altomonte annuncia nuova visita Commissione Antimafia
La Bindi ad Altomonte annuncia nuova visita Commissione Antimafia in Calabria 20 mar 14 "La Commissione antimafia tornerà in Calabria perché il rapporto tra sviluppo e 'ndrangheta é da capire e da indagare". Lo ha detto Rosy Bindi ad Altomonte. "La 'ndrangheta - ha aggiunto il presidente della Commissione antimafia - é una mafia internazionale, la più potente. Faremo a tappeto tutta la Calabria, provincia per provincia. Stiamo esaminando tutti i Comuni sciolti per mafia e quelli per i quali sono state nominate le commissioni d'accesso. E la stessa cosa vale per le Aziende sanitarie provinciali, che sono un altro punto estremamente delicato. Insomma, questa regione non può essere lasciata sola". Motivo di inquietudine. "La questione che si é aperta a Catanzaro con l'inchiesta sul Comune é un ulteriore motivo di inquietudine per la Calabria". Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, ad Altomonte a margine del congresso della Cgil calabrese. "Mi pare - ha aggiunto - che le indagini siano ancora in corso. I colleghi parlamentari calabresi hanno già chiesto una particolare attenzione da parte del Ministro dell'Interno. I comportamenti delle forze politiche e delle istituzioni devono essere sempre gli stessi". "Bisogna intervenire - ha detto ancora Rosy Bindi - dove la politica non é trasparente, dove non persegue gli interessi generali ed é piegata agli interessi particolari e dove prevalgono le clientele. Altrimenti questo Paese non ce la fa più". Far crescere il Mezzogiorno per risolvere crisi Paese. "Io credo che la questione meridionale debba essere ancora considerata una questione nazionale. L'Italia non crescerà, infatti, se non affronteremo il problema del Mezzogiorno". Lo ha detto Rosy Bindi ad Altomonte a margine del congresso della Cgil della Calabria. "All'interno della questione meridionale - ha aggiunto - c'è poi il problema della Calabria, che presenta dati macroeconomici, soprattutto quelli relativi all'occupazione, più preoccupanti rispetto ad altre Regioni. Occorre dunque un programma straordinario nazionale, soprattutto per la Calabria. Bisogna affrontare qualcuno dei tanti gravi problemi della Calabria, come il risanamento di Crotone, la gestione del territorio, i rifiuti, la sanità e, soprattutto, la situazione allarmante del lavoro". Gestione manageriale dei beni confiscati. "In questi anni noi abbiamo sequestrato molti beni alle mafie, non tutti quelli che, forse, avremmo potuto e dovuto. Le mafie ne hanno ancora moltissimi, però ne abbiamo tolti parecchi". Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, stamane ad Altomonte. "Alcuni di questi - ha aggiunto - sono stati bene utilizzati sia dalle associazioni e sia dagli enti locali, ma ci sono ancora molti beni, soprattutto aziende, immobili e terreni che rischiano l'inutilizzazione o addirittura la chiusura. Rischiano di provocare anche dissenso nei confronti dello Stato e consenso nei confronti della mafia della serie: quando c'era la mafia si lavorava adesso che é arrivato lo Stato non si lavora più. Allora é necessario una mentalità manageriale della gestione dei beni confiscati". "Affiancare ai magistrati, soprattutto nelle fasi del sequestro, un'agenzia - ha concluso Bindi - che sappia utilizzare varie professionalità, che sappia coinvolgere banche, imprenditori perché si crei anche un fondo di rotazione tra i beni confiscati per poter ristrutturare immobili e magari dare una casa a chi non ce l'ha".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |