Sel: Rifiuti in mano alle mafis, insufficiente risposta del Governo - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sel: Rifiuti in mano alle mafis, insufficiente risposta del Governo

23 lug 14 "Ho interpellato il ministro dell'Ambiente ormai più di venti giorni fa sulla 'emergenza' rifiuti a Reggio Calabria, sottolineando che il tema non investiva solo l'incapacità della classe dirigente calabrese di risolvere questo dramma ma che era evidente che fossimo in presenza di un sistema creato ad hoc da mafie e clientelismo per gestire il sistema di smaltimento dei rifiuti". Lo afferma, in una nota, la deputata calabrese di Sel Celeste Costantino. "La risposta del Governo - prosegue - è stata del tutto insufficiente e non ha minimamente sfiorato la questione della legalità e della trasparenza. Oggi leggiamo che l'operazione Rifiuti spa 2, che ha portato all'arresto di 24 persone ieri, evidenzia il sempre più centrare ruolo del boss Matteo Alampi, 'imprenditore 'ndranghetista' che dal carcere ha continuato in questi anni a gestire gli affari della sua cosca. Avvalendosi di decine di persone, tra cui anche due prestigiosi avvocati penalisti del Foro reggino, che si sarebbero prestati a fare da 'postini' e da portatori di messaggi e notizie agli altri sodali non detenuti. In Calabria l'anno scorso solo 12 imprese su 161 che operano nello smaltimento dei rifiuti avevano il certificato antimafia. Intanto la raccolta differenziata rimane bloccata al 4%. Tutto ciò mentre il presidente della Regione dimissionario Giuseppe Scopelliti, aderente al Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, quindi nella compagine del Governo di cambiamento di Matteo Renzi, affermava che a Reggio non ci sono mai stati grossi problemi. Solo un migliaio di tonnellate di rifiuti a terra". "Spero - conclude Celeste Costantino - che il Pd calabrese non abbia tentazioni di piccole intese come sul modello nazionale. E noi saremmo quelli tacciati di contraddizione?".