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    Sangue infetto: in Commissione regionle sanità ascoltato DG AO di Cosenza

     

     

    Sangue infetto: in Commissione regionle sanità ascoltato DG AO di Cosenza

    19 set 13 L'audizione del direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza Paolo Maria Gangemi ed il dibattito in Aula sulla vicenda del sangue infetto al Centro trasfusionale della stessa città che, nei mesi scorsi aveva provocato la morte di un paziente, ha impegnato a lungo i lavori della Commissione Attività sociali, sanitarie, culturali e formative, presieduta dal consigliere Salvatore Pacenza. La seduta, è scritto in una nota, ha registrato, a tratti, accenti di animosità, specie fra i consiglieri del gruppo del Pd che ''hanno chiesto la revoca immediata dall'incarico del dott. Gangemi nonche' l'acquisizione della relazione Grassini assieme ad un documento fatto pervenire dalla Cgil''. Sui contenuti e sul tenore del confronto, Pacenza ha dichiarato che ''con le audizioni di oggi, non solo abbiamo soddisfatto un'istanza espressa dai colleghi della minoranza, ma abbiamo cercato di ricostruire un quadro rispetto ad una vicenda su cui va fatta necessariamente chiarezza nell'interesse di tutti. Le dichiarazioni rilasciate quest'oggi in Commissione da parte di Gangemi sulle problematiche relative alla vicenda del 'sangue infetto' sono servite a tale scopo. Al riguardo, credo che, considerata la situazione delicata che ha purtroppo leso la vita di un paziente e dei suoi famigliari, non si possa assumere nessun atteggiamento preconcetto. Vanno analizzati dal punto di vista tecnico-scientifico e burocratico se sono stati rispettati tutti i protocolli e le procedure previste dal ministero della Salute in materia di prelievi e trasfusioni. A noi, come organo consiliare, è toccato invece verificare solo che l'Azienda ospedaliera di Cosenza e le strutture di competenza siano in questo momento sicure e non mettano in alcun modo a repentaglio l'incolumità degli utenti che ne usufruiscono. Considero molto proficua la seduta odierna alla luce degli elementi forniti. È compito della politica garantire e verificare le condizioni e le modalità con cui viene espletato l'importante compito assegnato al sistema sanitario regionale al di là di ogni commissariamento. Al di là di ogni legittima interpretazione circa la conduzione dell'audizione dell'avvocato Gangemi, mi preme infine precisare che la stessa non poteva acquisire le caratteristiche di un contraddittorio senza costrutto, utile probabilmente soltanto ad alimentare ulteriori polemiche assolutamente non necessarie in questo momento''. Nel prosieguo, la Commissione ha ascoltato il direttore generale dell'Asp di Cosenza, Franco Scarpelli in merito alla delibera n. 2316 del 3 settembre 2013 relativa a progressioni del personale che - ha detto Scarpelli - avverranno solo a fini giuridici e non economici e che permetteranno il riconoscimento professionale. Sull'argomento, ha informato altresì il direttore generale, ''è stato chiesto un parere alla struttura commissariale per una valutazione circa la compatibilità col Piano di rientro''. Successivamente, su loro stessa richiesta, sono stati auditi in materia di continuita' assistenziale, Francesco Salimonti e Giovanni Valastro, intervenuti in rappresentanza della Federazione italiana medici di medicina generale. Le altre audizioni in materia di sanita' erano state richieste invece dal gruppo del Pd. Legata alla proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Maiolo e Orsomarso ''Disciplina per il sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale'', l'audizione del dott. Ernesto Gigliotti (For. Qual), associazione per la formazione calabrese di qualità. Nell'esprimere ''apprezzamento sulla proposta normativa'', il presidente dell'associazione ha chiesto, tra l'altro, ''il controllo mirato dei requisiti per gli enti di formazione''. Conclusa l'audizione, Pacenza ha deciso di riaprire i termini per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge in oggetto sulla scorta sia dei documenti che saranno presentati da For.Qual che delle rivalutazioni operate dalla struttura della Commissione. L'organismo ha poi proceduto all'audizione di Giuseppe Triolo, delegato rappresentante del comitato spontaneo delle agenzie funebri calabresi sul progetto di legge del segretario-questore Nucera e del consigliere Mimmo Talarico dal titolo ''Disciplina in materia funerari e di polizia mortuaria''. In particolare, e' stato richiesto di ''istituire aree che, allo stato non esistono, in Calabria per la dispersione delle ceneri''. Infine, il consigliere Minasi ha illustrato - anche a nome dell'altro proponente, Gabriella Albano - il progetto di legge ''Norme per contrastare la violenza di genere'' chiedendo di ''accelerare l'iter di approvazione anche alla luce dell'attualità degli argomenti in esso trattati''. L'ultimo punto all'ordine del giorno, la proposta di legge di Naccari Carlizzi su ''Riqualificazione presidio ospedaliero di Melito Porto Salvo e accorpamento all'Azienda ospedaliera Bianchi - Melacrino - Morelli di Reggio Calabria'' è stato rinviato alla prossima seduta della Commissione. Presenti alla seduta i consiglieri Scalzo, Parente, Gallo, Giordano, Vilasi, Tripodi, Nucera, Guccione, Naccari Carlizzi, Chiappetta, Minasi, Guagliardi, e Serra.

    PD: Impeditoci di fare domande. ''Il modo irrituale di condurre l'audizione richiesta dal gruppo del Pd consentendo al direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza, avvocato Gangemi, di raccontare una sua storia, a tratti favola, senza permettere ai commissari di interloquire e porre domande, ha svuotato il senso della audizione stessa, comportando il permanere di una situazione caratterizzata da forti criticità potenzialmente lesive della salute dei calabresi''. E' quanto affermano i consiglieri regionali Demetrio Naccari Carlizzi, Carlo Guccione e Tonino Scalzo (Pd) in relazione ai lavori della terza Commissione che hanno visto la convocazione da parte dell'organismo consiliare dell'avvocato Gangemi in merito alla situazione del Centro Trasfusionale di Cosenza. ''Come evidenziato dalla relazione della Commissione Grassini inviata dal Ministero - affermano i tre esponenti del Pd - permangono a tutt'oggi elementi di rischio per i pazienti e la mancata rimozione delle criticità evidenziate da sette mesi nella precedente ispezione ha concorso, oltre ogni ragionevole dubbio, nella determinazione dei tragici eventi accaduti nel luglio scorso. Le inadempienze e le omissioni, aggravate dal tentativo di scaricare sui medici e sui sub-commissari per il Piano di rientro colpe e responsabilità dell'accaduto, non possono che portare alla revoca immediata del direttore generale per gravi violazioni di legge, errori nella programmazione del turn over proprio con la mancata richiesta di personale per il Centro trasfusionale, oltre che per avere prodotto un deficit finanziario rilevante che, inspiegabilmente, non viene sanzionato, come prevede la normativa vigente, da parte del commissario Scopelliti''.

    Pacenza: polemiche PD strumentali. "Registro purtroppo i soliti toni allarmistici veicolati da polemiche strumentali ad opera dei colleghi della minoranza che sui i delicatissimi temi attinenti la sanità calabrese non dimostrano la proverbiale cautela che questi meritano". Così il presidente della III Commissione Sanità del Consiglio regionale, Salvatore Pacenza, ''in merito alle polemiche - è detto in un comunicato - sollevate dai consiglieri di minoranza circa i lavori odierni dell'organismo consigliare che, fra l'altro, prevedeva l'audizione del direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza Paolo Maria Gangemi sulle problematiche relative alla vicenda del 'sangue infetto'''. "L'audizione di oggi - commenta Pacenza - si è svolta secondo le modalità e le procedure previste. È per natura stessa l'audizione un istituto assegnato alle Commissioni che offre la possibilità a soggetti esterni all'assise regionale di poter relazionare su tematiche di particolare interesse per il consiglio. Al dirigente dell'Azienda ospedaliera cosentina è stata consentita l'opportunità di riferire la sua versione circa i gravi fatti che hanno portato al decesso di un paziente, non trattandosi affatto di giudizio terzo o da non sottoporre a verifica. Tale aspetto, però, è di competenza di altro organo dello Stato e non del Consiglio regionale. A noi, come organo consigliare, tocca invece il compito di verificare che l'Azienda ospedaliera di Cosenza sia in questo momento sicura e non metta in alcun modo a repentaglio l'incolumità degli utenti che ne usufruiscono. Se l'obbiettivo dei colleghi della minoranza era quello di richiedere le dimissioni del dirigente, veicolandole in maniera strumentale attraverso l'audizione odierna, è doveroso da parte mia, in qualità di presidente, sottolineare loro che hanno sbagliato tempo, luogo e modalità per raggiungere tale scopo. È compito della politica, infatti, garantire e verificare le condizioni e le modalità secondo cui viene espletato l'importante compito assegnato al sistema sanitario regionale. Ma non è ad essa assegnato quello di svolgere attività inquirente, tanto più sanzionatoria''. ''Da parte mia - conclude Pacenza - ritengo che i lavori della commissione siano stati proficui e organizzati secondo le prerogative assegnategli. Respingo pertanto al mittente ogni accusa di irritualità nello svolgimento dell'audizione".

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