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    Consiglio Provincia Cosenza contro trivellazioni nello Ionio

     

     

    Consiglio Provincia Cosenza contro trivellazioni nello Ionio

    23 ott 13 Una riunione straordinaria del Consiglio provinciale di Cosenza aperta ai Sindaci ed agli amministratori locali, ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e delle organizzazioni sociali del territorio della Sibaritide e della costa jonica per affrontare il problema delle trivellazioni nel mar Jonio è stata convocata su iniziativa del presidente Mario Oliverio. Nel corso del Consiglio, introdotto da Oliverio, è scritto in una nota, sono state illustrate, con due relazioni di esperti, le implicazioni che avrebbero gli interventi di esplorazione nel mare Ionio dal punto di vista ambientale, delle attività turistiche, della fauna ittica e della pesca in particolare. Albina Colella, docente dell'Università della Basilicata, anche attraverso la proiezione di alcune slide, prosegue la nota, ''ha documentato in modo scientifico ed analitico gli effetti devastanti di iniziative di trivellazioni, facendo riferimento a concrete esperienze compiute in altre realtà''. Nel corso dell'assise aperta è stata sottolineata la necessità di sviluppare una forte iniziativa contro l'ipotesi di trivellazioni nel mare Ionio ed è stato anche messo in rilievo come il governo debba tenere conto degli orientamenti contrari delle popolazioni della costa ionica e delle istituzioni che hanno espresso forte contrarietà. Oliverio, concludendo i lavori del Consiglio, ha ricordato come già l'Amministrazione provinciale abbia bocciato il progetto presentato da alcune società per la ricerca di idrocarburi nello Ionio ed espresso formale parere contrario alle richieste avanzate in via preliminare dal ministero dell'Ambiente per l'eventuale concessione di nulla osta. "La nostra contrarietà all'ipotesi di trivellazione nel mare Ionio - ha affermato Oliverio - è netta e scaturisce da una valutazione di merito e non di carattere 'ideologico'. Il Golfo di Taranto è un'area chiusa nella quale le trivellazioni sarebbero un oggettivo fattore di alto rischio dal punto di vista ambientale e dell'equilibrio marino e biologico. Desta meraviglia come nel provvedimento del governo di fine agosto scorso per la revisione dei siti nei quali è consentita l'esplorazione per la ricerca di idrocarburi non sia stato considerato anche lo Ionio che più di ogni altra realtà del Mediterraneo presenta caratteristiche di mare non aperto. La nostra opposizione è chiara ed è netta. Il governo centrale deve recepire le ragioni del nostro no. Per questo, le istituzioni ad ogni livello devono agire unitariamente con le forze sociali, le associazioni ambientaliste e le comunità locali per fare sentire e pesare il loro orientamento". "Il Governo ed il Parlamento - ha concluso Oliverio - non possono rimanere sordi ed indifferenti. Devono piuttosto agire subito a tutela del nostro mare e dei territori costieri, le cui vocazioni di sviluppo non possono essere mortificate o, peggio, mercificate e sfruttate da nuovi colonizzatori. Per questo bisogna continuare nelle iniziative, coinvolgendo anche altre istituzioni e territori. Il prossimo appuntamento dovrà vedere insieme tutti i Consigli delle Province del Golfo di Taranto e della costa jonica"

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