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    Legge precari bocciata da Cdm, reazioni e commenti

     

     

    Legge precari bocciata da Cdm, reazioni e commenti

    25 mag 13 "La posizione espressa dal Governo in ordine alla legge regionale calabrese destinata a dare stabilità e prospettiva a tanti lavoratori precari che operano nel sistema sanitario regionale è l'ennesimo capitolo di un percorso difficile e tortuoso". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Gianpaolo Chiappetta. "Nei fatti - aggiunge - si confrontano due approcci che appaiono confliggenti, da un lato la Regione che intende assolvere ad i suoi obblighi nei confronti dei lavoratori e di tutti quei pazienti che riceverebbero pregiudizio dalla riduzione del personale all'interno delle strutture sanitarie, dall'altro lato invece un approccio ragionieristico, fondato su interpretazioni legislative, che fa, sulla base di esplicite previsioni normative, del Piano di rientro uno scoglio insormontabile ed uno strumento che non agevola la normalizzazione ma rischia di strozzare ogni tentativo di concreto, stabile e duraturo risanamento. La maggioranza di centrodestra si è assunta l'onere di individuare una soluzione per un problema che investe centinaia di famiglie e per ridurre quella precarietà che tanto segna la vita quotidiana ed il futuro di centinaia di lavoratori; quella che ci riguarda è una responsabilità politica, morale e sociale e mi auguro che - di fronte all'ennesimo intervento del Governo in ordine a questa delicata materia - tutti i partiti politici calabresi avvertano la necessità di condividere una soluzione che consenta di superare l'ennesimo e rigido formalismo". "Purtroppo - conclude Chiappetta - quanto accade, in costanza di Piano di Rientro ed in ordine allo strettissimo margine di manovra legislativa ed economica, è il frutto avvelenato di una situazione che si è trascinata per troppo tempo; sistemare a dovere le cose non è compito facile ma dobbiamo farlo nell'interesse della Calabria, del sistema sanitario, dei lavoratori precari, dei cittadini tutti".

    "Ancora una volta il centrodestra ha giocato sulla pelle dei precari. Ha proposto e votato in Consiglio regionale una legge di stabilizzazione dei precari che non stava in piedi. Violava apertamente la Costituzione e, in quanto tale, è stata impugnata dal Governo". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd, Demetrio Naccari Carlizzi. "Tutti ricorderanno - aggiunge - i nostri tentativi di suggerire modifiche al testo anche alla luce delle due precedenti impugnative sostanzialmente in fotocopia. Insomma, la solita melina a danno di tanti professionisti ai quali si deve quel minimo di efficienza rimasta della sanità calabrese su cui il commissario continua a fare proclami e mere azioni di marketing. Il problema dei precari resta. Occorre fare qualcosa e subito. Non si può rischiare il blocco dell'assistenza, ma soprattutto non si può mantenere tanti professionisti in un limbo professionale inaccettabile, esposti personalmente e come famiglie ad un futuro incerto, conseguenza di scelte operate con presunzione da autentici dilettanti. La soluzione sta nella condivisione degli obiettivi e dei percorsi, anche tra i diversi livelli istituzionali". "Una collaborazione - prosegue Naccari Carlizzi - che il presidente Scopelliti disdegna per sistema e abitudine. Ripetiamo quanto detto in Consiglio: si proceda insieme al Tavolo Massicci al completamento delle politiche di riassetto del personale del comparto e si ottenga deroga al blocco delle assunzioni ed autorizzazione alla procedura di reclutamento per posizioni senza le quali sono a forte rischio i livelli essenziali di assistenza in Calabria. Il lavoro e la sua certezza obbligano ad atti di democrazia istituzionale che sappiano raggiungere il risultato. Quello dei precari nella sanità lo merita".

    "Ritengo assolutamente inconcepibile l'impugnativa del Governo sulla legge 12/13: continuo a pensare che i tecnici del Ministero abbiano preso un abbaglio". Lo afferma il sen. Antonio Gentile, vice coordinatore regionale vicario del Pdl. "La legge - prosegue - non prevedeva in esame nuove assunzioni ma disciplinava anzi disciplina, perché è vigente, il marasma confusionario della vecchia norma: dall'esame delle posizioni illegittime presunte ma ritenute tali da organismi contabili, la Regione avrebbe potuto fare pulizia di quanti si fossero introdotti nelle maglie della P.A. senza requisiti, risparmiando milioni di euro. Mi pare di poter dire che si debba evitare il giudizio alla Consulta, modificando la norma e inserendo punti di rettifica alla 1/2009, quali i requisiti temporali (1 gennaio 2007 o 31 dicembre 2008 data di servizio, il triennio nel quinquennio antecedente al 1 gennaio 2007) e gli elementi delle subordinazioni decise dal giudice o dagli enti previdenziali ritenute essenziali per le atipicità di tanti lavori mascherati. Proporremo insieme all'on Chiappetta queste modifiche chiedendo alla Giunta regionale di farsi partecipe di questa nuova fase insieme alle opposizioni, nessuna esclusa, per ripetere quanto di buono è stato fatto congiuntamente in altre occasioni. Si tratta di un appello alla responsabilità che io rivolgo innanzitutto a me stesso, al presidente Talarico, alla giunta Scopelliti ai consiglieri di opposizione, da Principe a Loiero, da Guccione ad Adamo a Talarico, Guagliardi, Naccari e tutti gli altri cui chiedo scusa per non averli citati, sapendo che in gioco c'é la serenità e il futuro, ma soprattutto il diritto di migliaia di persone. Solo un esercizio di legalità condiviso che parta dai contenuti positivi della legge può spazzare via le illegalità che si sono addensate negli anni scorsi in molte Asp e che sono oggetto di valutazioni attente anche da parte di altri organismi". "Voglio ricordare - conclude Gentile - che la legge è stata impugnata per presunta violazione dell'art. 117 e non del 97 (che viene citato solo come linea generale e non come impugnativa) per il fatto che noi siamo ancora nel piano di rientro, con accuse ingiuste e veramente ingenerose nei confronti della Regione, che infatti viene premiata con 411 milioni per il suo lavoro. Mettiamo da parte risse e contrapposizioni e lavoriamo insieme per il bene dei precari calabresi"

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