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    Consiglio regionale sulla sanità approva due ddl

     

     

    Consiglio regionale sulla sanità approva due ddl

    10 lug 13 Dopo il lungo dibattito dedicato al tema della sanità, il Consiglio regionale ha affrontato l'esame dei punti inseriti all'ordine dei lavori con le votazioni di inizio seduta. A maggioranza sono state approvate la proposta di legge recante "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)", e la proposta di legge recante "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 e s.m.i. (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge urbanistica della Calabria".

    Scopelliti: Trovato debito da 1.4 mld. "Il debito sanitario che ci siamo trovati a fronteggiare nella legislatura, dal 2010, ammonta a 1,441 miliardi di euro". Lo ha detto, nella sua relazione nel corso della seduta del Consiglio regionale dedicata ai temi della sanità, il presidente della Giunta e commissario per l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario, Giuseppe Scopelliti. Il report di Scopelliti al Consiglio regionale è stato avvalorato dall'illustrazione di dati numerici relativi alle gravi difficoltà del settore e comprendenti le indicazioni necessarie anche a favorire il recupero della funzionalità della rete ospedaliera e della rete dei servizi territoriali. "La Regione - ha detto il Governatore - a conclusione del processo di ricognizione e riconciliazione del debito, ha individuato tutte le risorse per la copertura del debito pregresso 2007 e ante. Nello specifico ha individuato come coperture: l'accesso di liquidità (mutuo) di 428 milioni, le spettanze disponibili (risorse Servizio Sanitario regionale 2007 e ante) dal Mef di 325 milioni, richiesto l'utilizzo dei Fondi Fas per 688 milioni. Con le risorse individuate ha già effettuato pagamenti dei fornitori per 202 milioni, pagamenti regionali centralizzati per 161 milioni, trasferimenti alle Aziende sanitarie per effettuare pagamenti pari a 41 milioni. Inoltre, la Regione ha avviato anche l'attività amministrativa richiesta per i pagamenti del debito al 31 dicembre 2012, per accedere all'anticipazione di liquidità di 107 milioni". Scopelliti, inoltre, ha detto che "nel periodo del piano di rientro la perdita della sanità è stata ridotta ad un terzo di quella del 2010. Il 2012 si è chiuso con un consuntivo di -70 milioni, ma si deve inoltre considerare nell'anno, per effetto della spending review, che il Fondo Sanitario regionale è stato ridotto di circa 30 milioni". Nella sua relazione il presidente della Giunta regionale non ha nascosto "i sacrifici richiesti ai calabresi per effetto dell'innalzamento delle aliquote oltre i livelli massimi per coprire i disavanzi degli anni pregressi" e poi ha posto l'attenzione anche sui dati dei ricoveri "Il patto della Salute 2010-2012 - ha rilevato - stabiliva uno standard per mille abitanti di 180 ricoveri e la Regione, attraverso il Dpgr 18/10 e le azioni di spostamento sul territorio e di appropriatezza, è riuscita a stare sotto lo standard previsto e avvicinarsi a quello delle regioni virtuose, tenuto conto che il tasso di ospedalizzazione prende in considerazione tutti i pazienti calabresi ovunque questi ricevano le prestazioni. La Regione è, quindi, in linea con lo standard di posti letto per mille abitanti, che è di 3,7 come previsto dalle indicazioni nazionali presentate nel dl 95/2012. Peraltro, l'effetto riconversione ha migliorato anche gli elementi di inappropriatezza portandoli entro i valori di riferimento". Tra i dati in miglioramento, anche il calo dei parti cesarei: nel 2012 la Regione si era posto l'obiettivo del 35%, si è giunti al 35,7, sotto il dato nazionale, che è prossimo al 40%. Infine, dopo avere rivolto un appello alla minoranza per "evitare inutili polemiche e lavorare per contribuire al rilancio del nuovo modello sanitario calabrese", Scopelliti ha parlato "del forte interesse riscontrato da parte di numerosi medici nostri conterranei a ritornare a lavorare in Calabria".

    Il dibattito in aula. Dopo la relazione del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, è intervenuto nel dibattito avviato in Consiglio regionale sulla sanità, il consigliere Mario Magno (Pdl) che si è soffermato sulle cosidette 'case della salute'. "Credo che dalla relazione del presidente - ha detto - sia emerso il grande lavoro fatto in questi anni". Magno ha quindi illustrato la verifica in atto riguardanta l'ex art. 20 della legge regionale n. 67 del 1988, "che rappresenta - ha detto - un altro punto avanzato della nostra azione, perché definisce il 'format' di casa della salute. Sono stati individuati 8 centri, Nello specifico sono in fase avanzata le procedure che riguardano le case della salute di Siderno, Chiaravalle, San Marco Argentano, e più in là anche Scilla. Per le prime abbiamo ottenuto il parere di coerenza programmatico da parte dell'Autorità di gestione dei fondi comunitari, ed è stata approvata dalla Giunta regionale la Delibera che trasferisce le risorse dal Fers al bilancio ordinario". In relazione all'ex art. 20 Magno ha inoltre informato che è in atto il censimento completo di tutti i centri presenti in Calabria, "alcuni dei quali saranno affidati in comodato d'uso o dati in affitto, alcuni serviranno per future case della salute, ed altri alienati. Nel progetto, inoltre, è previsto un nuovo piano di edilizia sanitaria, con la messa a norme di tutte le strutture sanitarie e le case della salute della regione, e sarà rinnovata la dotazione tecnologica per la dioagnostica di numerose strutture. Successivamente si è aperto il dibattito con interventi che la conferenza dei capigruppo ha fissato in mezz'ora per ogni gruppo consiliare.
    Ha aperto gli interventi Antonio Scalzo (Pd). "Torniamo ad occuparci di sanità a distanza di un anno dal precedente dibattito. Non una passerella - ha chiarito - ma per la necessità, dopo tre anni di governo, di fare un primo bilancio sui risultati ottenuti con il piano di risanamento. Devo dire che mi sarei aspettato oltre alle cose dette da Scopelliti, un pieno coinvolgimento di tutte le categorie, la società calabrese nel suo insieme e sarebbe stato più utile avere il testo del documento programmatico. Non si può solo ragionare in modo ragioneristico. C'è bisogno - ha aggiunto - di un impianto nuovo, ragionato che metta al centro la salute del cittadino". Scalzo ha valutato positivamente l'accoglimento "di quelle che erano allora le nostre proposte, soprattutto in relazione agli ospedali di frontiera, della realizzazione dei mini Pronto Soccorso e delle case della salute. Quello che più di tutto ci preoccupa - ha sostenuto- è lo squilibrio tra le aree territoriali. Bisogna garantire uniformità dei servizi". Per Scalzo "la rideterminazione dei posti letto avrebbe dovuto basarsi su un confronto con il resto del paese, con le scelte delle altre Regioni rispetto anche al rapporto con l'Università e la ricerca". Scalzo ha rilevato, poi, nell'area centrale della Calabria "un'errata definizione dei posti letto che è stata esclusivamente rapportata alla popolazione residente e non in funzione della presenza della Facoltà di Medicina all'Università di Catanzaro.
    Agazio Loiero (Autonomia e diritti) "Sulla sanità - ha detto Agazio Loiero, di Autonomia e Diritti - credo che un Consiglio regionale come il nostro non dovrebbe chiudersi. C'è da considerare il fatto che la sanità è un argomento difficilissimo, che pretende capacità medica e amministrativa. Sono convinto che in questo settore si possa sbagliare con maggiore facilità, e che spesso i manager che sono stati scelti non sono stati e non sono all'altezza del loro compito. I numeri di Scopelliti sono numeri da piano di rientro, che in Calabria si abbattono in maniera verticale. Una materia così particolare non può essere gestita da una sola persona. Non è una cosa che può fare solo il commissario. Tutti gli argomenti che abbiamo sentito sono purtroppo problemi che ci mettono al muro. I calabresi stanno pagando una cifra enorme. E da tre anni e quattro mesi siete voi a guidare la maggioranza. Sono state applicate anche le super aliquote, ed era stato annunciato che in Calabria non sarebbero scattate"."Le Asp hanno ridotto i loro disavanzi, ma siamo sicuri - si è chiesto Loiero - che le Asp di Catanzaro, Cosenza o Reggio, registrino tutte le fatture dei fornitori. Il risparmio è avvenuto attraverso la farmaceutica e la Sua, la Stazione Unica Appaltante, che però ha bisogno di essere rilanciata e valorizzata".
    "Ho apprezzato - ha detto Claudio Parente (Pdl) nel suo intervento - alcuni passaggi dell'intervento di Loiero che ha abbassato i toni rispetto a quelli che usava qualche anno addietro. La sanità sta vivendo una evoluzione particolare. E' necessario fare gioco di squadra per finalizzare gli obiettivi che ci siamo posti. Dopo la riorganizzazione della farmaceutica e della rete ospedaliera con la riorganizzazione della rete territoriale e della rete dell'emergenza urgenza, segneremo una svolta della sanità nella nostra regione".
    "Scaduti i tre anni di Commissariamento, che cosa la Calabria si trova in campo sanitario?, si è chiesto Carlo Guccione (Pd) nel corso del suo intervento ricordando le "ripetute sanzioni che la Calabria ha ricevuto al Tavolo Massicci, per non aver raggiunto gli obiettivi". "Siamo primi nella tassazione" ha aggiunto, riportando i contenuti di pag. 53 del verbale del tavolo Massicci dell'aprile 2013. "E' la dimostrazione del buco enorme che c'è ancora nella sanità calabrese. Non si è potenziato il territorio, né si è potenziata l'Assistenza domiciliare integrata. Si rischia una implosione del servizio in Calabria" ha sostenuto ancora Guccione lamentando "la mancata consegna del piano operativo ai consiglieri. Non lo ha visto nessuno, mentre sarebbe stato opportuno un passaggio in Commissione. Si continua ad operare con un solo uomo al comando".
    Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente) ha detto che "mi aspettavo toni più pacati e non surreali come quelli che abbiamo letto sulla stampa in questi giorni. Toni comiziali e amnesie clamorose da parte dei colleghi di centrosinistra che non si sarebbero verificate semplicemente mostrando la rassegna stampa di qualche anno fa. La verità - ha aggiunto - è che siamo di fronte a disastri ereditati e che soltanto questa consiliatura ha aggredito con coraggio".
    Emilio De Masi (Idv) ha ammesso l'esistenza di numerose gravi criticità, ma pure la presenza di difficoltà reali per la politica allo scopo di riuscire a venirne a capo, sparando a zero contro clientelismo e scelta dei direttore generali solo in base all'appartenenza partitica.
    Fortemente critico Damiano Guagliardi, consigliere di Fds. "In tantissimi centri piccoli - ha detto - specie nell'interno del territorio regionale, del tutto privi di Guardia medica, nei quali il medico di base illegalmente o meno non ha la residenza, in molte ore del giorno non c'è nessuno che s'intenda di sanità e in quelle tante ore di qualsiasi giornata, un cittadino che si sente male deve rischiare la morte?".
    Enzo Ciconte (Pd) ha proposto alla maggioranza di "fare un piano operativo tutti assieme, che valga e venga attuato anche nella prossima consiliatura". Poi, Ciconte si è soffermato sulla situazione di alcuni ospedali, "pieni di barelle. Le code sono un problema comune, non si riesce a dare un'assistenza adeguata ai nostri cittadini - ha affermato - e il mio appello è questo: ci sono le premesse per non essere gli ultimi della classe, in Italia, in materia di sanità. Incontriamoci e realizziamo insieme un modello innovativo e finalmente unitario, in cui conti la salute della gente e non più la politica"
    Gianluca Gallo (Udc) ha, invece, invitato l'opposizione a "dimenticare il modello passato di sanità, attraverso il quale si costruivano forse anche 'fortune' politiche. C'é da porsi importanti interrogativi anche sulla coerenza delle scelte del passato, per esempio l'allestimento delle Asp, che ha senso in alcuni territori della Calabria ma probabilmente non ha senso laddove - ha spiegato - come in provincia di Cosenza, siamo di fronte a un territorio sconfinato".
    Nel proseguo del dibattito sulla sanità in Consiglio regionale è intervenuto il consigliere Pd Demetrio Naccari Carlizzi che ha lamentato forti ritardi nell'attuazione del piano di rientro sanitario, che a suo avviso, "al terzo anno ha fatto registrare veri passi indietro, come la riduzione dei posti letto, benché adesso Scopelliti ci parli di un loro nuovo aumento a compensazione. I dati sull'emigrazione sanitaria sono stati sbandierati come il segnale di un cambiamento, quando un modesto - 3% non risente del miglioramento dei servizi erogati, bensì della durissima crisi economica che porta la gente a curarsi in loco o addirittura a rinunciare alle cure". "Poco credibili - secondo l'esponente Pd - anche linee e cifre elencate dal presidente Scopelliti, esposte in alcuni con furbizia, per esempio facendo riferimento al debito esistente al 2007 quando il deficit si riferisce al periodo 2000-2007. Il centro destra dovrebbe assumersi la sua quota di responsabilità chiedendo con forza che i consiglieri calabresi possano al più presto avere il documento relativo al nuovo piano già trasmesso all'Agenas".
    "L'esposizione di Scopelliti - ha sostenuto Mario Maiolo, del Pd, - interrompe stavolta la consueta recita a soggetto, perché non ci sarà nemmeno la sua replica finale. Nel corso del suo intervento Scopelliti ha adoperato toni talmente trionfalistici che mi aspettavo annunciasse che a Roma chiederà la fine del Commissariamento, perché, ad ascoltare le sue parole, tutte i problemi della sanità calabrese sono stati risolti". Maiolo ha poi fatto riferimento alle somme che nel provvedimento di assestamento del Bilancio 2013 "per le quali - ha detto - non esiste nemmeno un elenco di massima delle destinazioni".
    Per il capogruppo Pdl Giampaolo Chiappetta "è l'ennesima volta in cui quanto sancito in Conferenza dei Capigruppo viene puntualmente disatteso in Aula: o si cambia registro o chiederò misure per il rispetto dell'autorevolezza della Conferenza". Chiappetta ha fornito una serie di dati "in base ai quali - a suo parere - il lavoro del centrodestra sulla sanità va valutato positivamente".
    Pietro Giamborino ha citato i casi di Eva Ruscio e Federica Monteleone, "martiri illustri della presunta malasanità". Giuseppe Giordano (Idv) ha definito la relazione Scopelliti "un elenco di dati e numeri. Alla fine non si è detto niente. Chiediamoci sé è possibile - ha aggiunto - in questa regione garantire il diritto alla salute. In questi tre anni quante volte abbiato trattato argomenti di sanità. Risultati sono quelli che sono: un quadro desolante in cui i livelli minimi di assistenza non sono garantiti. 19 ospedali chiusi ma non esiste una organizzazione di base di medicina sul territorio. Se c'è lavoro in Commissione per individuare quello che può essere un vero piano sanitario, su quello che deve essere la sanità pubblica in Calabria, perché quella privata ha un indice che risulta il più alto d'Italia".
    Chiudendo il suo intervento Giordano ha chiesto maggiore trasparenza sugli appalti delle Asp, chiedendosi perché non vengono potenziati la Sua e l'Ufficio del Commissario".
    A parere di Pasquale Maria Tripodi (Gruppo Misto) "sulla sanità Scopelliti ha scelto di agire in solitudine. La solitudine di chi ha avvertito la responsabilità del piano di rientro. I suoi dati sono semplicemente dati d'opinione. Perché al di là dei risultati economici, questo Consiglio regionale avrebbe dovuto disegnare un diverso contesto della sanità composto da rete d'emergenza urgenza, rete ospedaliera e rete territoriale". Tripodi ha segnalato una carenza di ambulanze che in Calabria sfiora il 47%, e definito squilibrata la suddivisione territoriale delle strutture complesse.
    L'ultimo contributo è venuto dal consigliere Pdl Salvatore Pacenza. "Appartenere alla maggioranza - ha detto - non vuol dire disconoscere le criticità della sanità in Calabria. Non è che tutte le difficoltà che hanno determinato questa fase siano state risolte. Tuttavia si è fatto tanto. La Commissione consiliare che ho l'onore di presiedere è un tantino limitata rispetto alle sue funzioni in relazione alla fase di Commissariamento. E' stato detto oggi che siamo al secondo dibattito sulla sanità. Non è così. E' la quinta volta. Non è una questione di numeri". In riferimento alle scelte illustrate dal Presidente Scopelliti, Pacenza ha affermato che la sanità rispetto a 10 anni fa ha delle esigenze completamente diverse. "Credo che non si possa ridurre il dibattito di questa sera - ha concluso - ad un balletto di numeri o ad uno scontro tra maggioranza e minoranza su un settore che interpretiamo in maniera differente".

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