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    Domani sciopero bus e metro

     

     

    Domani sciopero bus e metro

    01 ott 12 Bus, tram e metro martedì 2 ottobre si fermeranno in tutta Italia, per lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale proclamato dai sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal, secondo orari diversi e stabiliti a livello territoriale, nel rispetto della garanzia dei servizi minimi. Queste le modalità fissate nelle principali città: ROMA dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio. MILANO dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. NAPOLI dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. TORINO dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio. VENEZIA-MESTRE dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine turno. GENOVA dalle 9.30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio. BOLOGNA dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. BARI dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio. PALERMO dalle 8.30 alle 17.30. CAGLIARI dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio.

    Domani sarà un martedì nero per la mobilità urbana in una settimana di disagi per i trasporti. Bus, tram e metro si fermeranno infatti domani, martedì 2 ottobre, per l'intera giornata per lo sciopero nazionale proclamato unitariamente dai sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal, a causa del mancato rinnovo del contratto. "E' un contratto che non si rinnova dal 2007, inevitabile fare pressioni" ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, commentando l'azione di protesta. "Il Governo ha alzato le accise per sostenere il trasporto pubblico ma quei soldi non si sono mai visti ed è peggiorato il servizio" ha aggiunto Camusso. Ma le prime proteste partono già dalle 21 di stasera e per 24 ore: a incrociare le braccia sono gli addetti ai servizi ferroviari di pulizie, accompagnamento notte e ristorazione a bordo treno. Lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale di domani fa seguito alla protesta di 4 ore dello scorso 20 luglio. Si svolgerà secondo diverse modalità città per città e nel rispetto della garanzia dei servizi minimi e delle fasce orarie. Filt, Fit, Uilt, Uglt e Faisa, confermando il nuovo stop annunciato a fine luglio, tornano a chiedere la chiusura del contratto: "Chiuderlo in tempo comporterebbe il consolidamento del processo verso il nuovo Ccnl della Mobilità, elemento fondamentale di stabilità per il risanamento ed il rilancio del settore. Per la leader Cgil "bisogna tagliare società ed accorparle realizzando un sistema integrato del trasporto pubblico anche sul fronte tariffario". "Solo così - ha aggiunto - si tagliano spese, tanti consigli di amministrazione, che non servono e costano". Anche alla base dello sciopero degli appalti nelle ferrovie c'é il contratto. E' "inaccettabile", dicono Filt, Fit, Uilt, Uglt e Fast ferrovie, "la posizione assunta dalle associazioni di impresa e dalle aziende che operano nel settore di non sottoscrivere ed applicare il Ccnl Mobilità per le attività ferroviarie". I sindacati evidenziano inoltre le "numerose criticità" presenti nel settore degli appalti ferroviari, come "la situazione occupazionale, il ricorso costante agli ammortizzatori sociali, il progressivo ridursi delle attività, dei servizi e conseguentemente dei posti di lavoro oltre alle mancate, ritardate o parziali erogazioni delle retribuzioni".

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