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    Talarico e Trematerra "Celi astioso verso l'Udc"

     

     

    Talarico e Trematerra "Celi astioso verso l'Udc"

    05 giu 12 "Sono fuori luogo, nell'analisi sul fallimento elettorale dell'Udc nelle elezioni di Catanzaro, fatta sulla stampa dal candidato sindaco Pino Celi, i riferimenti astiosi e ingiusti a Talarico e Trematerra per spiegare, irresponsabilmente, i motivi di un tracollo che vanno cercati altrove, anzitutto nell'improvvisazione di un progetto, nell'inadeguatezza della lista, nella chiusura assoluta alla disponibilità di apporti e contributi e soprattutto nel ritardo a comprendere che bisogna avere uno sguardo sul futuro della politica e non una visione miope, personalistica e provinciale". E' quanto affermano, in una nota, il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico e l'assessore regionale Michele Trematerra. "Non sono giovate, certo - aggiungono - le critiche, in piena campagna elettorale, fatte alla Regione, dove c'é un patto chiaro e limpido per lavorare al riscatto ed alla crescita della Calabria, anziché concentrarsi sui programmi e sui contenuti per Catanzaro. Si tratta di atteggiamenti e prese di posizione inopportune e che una città prestigiosa e di grandi tradizioni come Catanzaro non meritava. Atteggiamenti che adesso bisogna correggere, adeguando programmi, strategie ed in primo luogo rinnovando, in maniera adeguata, la stessa classe dirigente del partito, soprattutto in vista delle prossime e impegnative elezioni politiche, per le quali servono energie consapevoli e atteggiamenti coerenti. Non troviamo utile per nessuno, quando bisogna tentare di mettere insieme i cocci rotti, continuare invece ad insistere in maniera lamentosa sul perché il vaso si è rotto e tentare di trovare capri espiatori. Una debacle è una debacle e basta. Le sconfitte, anche quelle sonore, come nel caso del risultato dell'Udc a Catanzaro, vanno accettate soprattutto da chi ne porta le responsabilità. Non è utile, anzi è un'operazione che può rivelarsi gravemente dannosa, tentare di scaricare su ipotetici complotti, o ipotesi di atteggiamenti doppiogiochisti interni all'Udc, il non positivo esito elettorale. E 'non positivo' è un eufemismo, poiché di tracollo si tratta, mentre nel resto della Calabria, in comuni grandi e piccoli, si è registrato un successo dell'Udc che ci conferma il lavoro giusto che stiamo portando avanti". "Ciò che conta, adesso, in una città importante come Catanzaro - affermano Talarico e Trematerra - è operare il cambiamento, rinnovare la classe dirigente del partito e ritrovare la capacità di rilanciare, nell'immediato, e con le energie di cui disponiamo e le proposte che non ci sono mai mancate, l'azione politica di una forza rilevante come l'Udc, che dimostra, anche in questa congiuntura assai critica per il Paese e particolarmente per il Mezzogiorno e la Calabria, di sapersi adeguare ai tempi che cambiano. Ciò che siamo chiamati a fare, d'ora in poi con maggiore intensità, è guardare di più ai cittadini e meno alle dinamiche interne ai partiti. Catanzaro, al di là del dato elettorale, che pure ci impone di riflettere sui tanti errori commessi, è una città che ha fortemente bisogno di noi, dell'esperienza dell'Udc e della sua forza che unisce, cerca il consenso, rifugge i personalismi, respinge i conflitti e le contrapposizioni. C'é bisogno della nostra forza e del nostro impegno che viene da lontano, che ha radici solide e sa stare al passo con le nuove esigenze, senza cedere ad estremismi e ad intemperanze che non ci appartengono". "A Celi - concludono il presidente Talarico e l'assessore Trematerra - suggeriamo di adoperarsi, assieme a tutti coloro che guardano alla nostra forza politica con attenzione e speranza, per il radicamento dell'Udc nel territorio, al fine di costruire, in tempi brevi, una classe dirigente all'altezza del compito, coesa, propositiva e sinergica con i livelli provinciali e regionali del partito. Pensiamo, infine, che, liberissimo naturalmente ognuno di comportarsi come meglio ritiene, seguitare a inseguire la polemica, senza alcun costrutto e senza alcuna visione d'insieme delle problematiche che la scena politica lascia intravedere, sia un modo di procedere profondamente poco lungimirante e profondamente errato".

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