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Chiappetta "Singolare che D'Attorre discetti del Pdl"
Chiappetta "Singolare che D'Attorre discetti del Pdl" 24 apr 12 "Le considerazioni espresse dal Commissario regionale del Pd rendono evidente quanto opportunistiche e di maniera siano le dichiarazioni circa un presunto ma sempre ostentato garantismo; il lupo perde il pelo ma non il vizio, declamano a parole di essere garantisti ma poi nei fatti forzano ed interpretano ogni singola iniziativa o accadimento solo ed unicamente per esprimere giudizi categorici ed alimentare un clima di discredito costante e di cui a farne le spese è la Calabria intera". Lo sostiene, in una nota, il capogruppo designato del Pdl in Consiglio regionale, Gianpaolo Chiappetta. "D'Attorre ed il gruppo del Partito Democratico che si dilettano anche nella distinzione tra consigliere regionale eletto e sottosegretario di nomina fiduciaria - aggiunge - dimenticano, ed è grave, che le considerazioni di D'Attorre sono espresse in qualità di commissario di un partito. Non ci risulta che sia stato eletto dagli iscritti ma che anzi sia diretta espressione di una nomina fiduciaria del segretario nazionale Bersani. Ovviamente, e non mi dilungo troppo a ricordarlo, la sua nomina, come quella del suo predecessore Musi, hanno trovato giustificazione nella condizione disastrosa del Partito Democratico, una condizione cosi sconvenientemente imbarazzante che prima gli elettori con il voto sovrano e poi il Partito nazionale con nomine fiduciarie hanno provveduto a ratificare. Ed è francamente singolare che D'Attorre, giunto in Calabria per cercare di rimettere insieme i cocci di un partito alla deriva, si metta a discettare del Pdl che, lo ricordiamo, non solo ha ottenuto il consenso largamente maggioritario dei cittadini calabresi ma ha anche ottenuto risultati positivi nelle successive competizioni elettorali". "Il Pdl ed il segretario Alfano, con la dirigenza regionale ed il presidente Scopelliti - dice ancora Chiappetta - non sono impegnati in operazioni di marketing elettorale ma sono a pieno titolo protagonisti di un percorso politico che ha portato prima alla nascita di un grande partito popolare ed ora alla costruzione di una grande casa dei moderati italiani e calabresi. Quei moderati, tanto per intenderci, che distinguono le operazioni di marketing dalla sostanza dei progetti politici e che con altrettanta lucidità hanno compreso benissimo come il lifting cui si è sottoposto il Pd altro non sia che un'operazione puramente estetica che cerca di nascondere ma non muta né la sostanza, né il decadimento. Il nuovo corso regionale ha avuto sin dall'inizio un indirizzo preciso, quello proposto dal Pdl e condiviso dagli elettori calabresi. Siamo impegnati in una difficile azione di rinnovamento e risanamento anche dai guasti provocati dal Pd". "Quanto alla vicenda in oggetto - conclude - mi limito ad osservare che Alberto Sarra ha già dichiarato di non volersi avvalere della prescrizione e di difendersi nel merito. Un comportamento che rende onore al suo lungo impegno politico in una terra complicata e difficile. Ma stiano attenti i campioni del garantismo a seconda delle convenienze: ci rinunciate o no, il reato di disonestà intellettuale non cade in prescrizione e come al solito i giudici saranno i cittadini". © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"
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