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    Mirabelli "Scopelliti si dimetta, non gestisce piano sanità"

     

     

    Mirabelli "Scopelliti si dimetta, non gestisce piano sanità"

    13 apr 12 "Dall'ultimo verbale del Tavolo Massici emerge chiara l'incapacità del commissario Scopelliti e del dipartimento regionale alla Salute a gestire l'applicazione del Piano di rientro". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del gruppo Misto-Api, Rosario Mirabelli. "Un piano - aggiunge - che già di per sé anche se doveroso in riferimento all'azzeramento del debito pregresso è di fatto fortemente disarmante per la impossibilità di poter dare esaustive risposte ai bisogni dei cittadini calabresi, proprio perché troppo concentrato su una logica di tipo finanziaria ragionieristica e scarsa di indicazioni su eventuali politiche di investimento sanitario da attuare. Per cui la decisione del presidente Scopelliti di minacciare, oggi le dimissioni per lo scontro in atto tra il dipartimento e la struttura commissariale é grave perché priva di senso. Infatti Scopelliti accettando quel piano di rientro sapeva bene che bisognava chiudere anche gli ospedali. Oppure dobbiamo pensare che pur avendo firmato i decreti 18 e 106 'poteva non sapere'. Invece, immagino, che qualcuno gli avrà spiegato che, prima delle chiusure, c'era la necessità di attrezzare in tempi brevi i servizi territoriali per consentire le riconversione di questi ospedali in Capt o in Case della Salute, questo per evitare di lasciare i cittadini di vaste aree della Calabria senza assistenza sanitaria, e soprattutto prima di firmare il decreto del 2010 avrebbe dovuto condizionare l'accettazione del commissariamento ad un forte tentativo di mantenimento di almeno altri due presidi ospedalieri quali quello di Praia a Mare e Trebisacce". "Scopelliti, a mio avviso, farebbe bene - prosegue Mirabelli - a dimettersi perché questo Piano di rientro ad oggi non è riuscito ad ridurre il debito, se è vero che nel 2011 il disavanzo si attesta oltre i 140 milioni di euro con uno scoperto di 35 milioni di euro nello stesso anno che comporterà il blocco del turnover per un altro anno, cosa che impedirà ulteriori e nuove assunzioni di personale necessario e cosa ancora più grave, l'incremento della pressione fiscale per tutti i cittadini calabresi già abbastanza svenati visto il contesto economico negativo generale. Bisogna rendersi conto che non è possibile avere un sistema sanitario affidabile se non si fanno politiche di investimento mirate con il rafforzamento delle strutture ospedaliere con strumentazioni e nuovo personale qualificato e specializzato, anche al fine di ridurre l'emigrazione sanitaria. Così come non è possibile migliorare la sanità senza un rafforzamento e una riorganizzazione della medicina territoriale, della medicina specialistica ambulatoriale, di una riorganizzazione della medicina mutualistica, dell'assistenza domiciliare integrata e del potenziamento della riabilitazione e delle strutture dei servizi di salute mentale". Mirabelli ha inoltre evidenziato che "per fare questo era necessario rivedere e reimpostare l'intero bilancio regionale riguardante il settore sanità e contestualmente attuare una diversa tempistica dei provvedimenti conseguenziali, in parole povere reimpostare un nuovo sistema sanitario regionale calabrese. Ciò che ad oggi manca non sono i fondi, i 3,3 miliardi ad oggi disponibili devono servire soprattutto per attuare quanto è stato detto e per rafforzare la rete di emergenza-urgenza in rapporto ai dati epidemiologici per territorio. Accanto alla riqualificazione dell'offerta sanitaria vanno eliminate le voci di spreco (fitti passivi), ecc vanno applicati in modo serio tutti quei controlli di gestione della spesa previsti da leggi regionali e che non vengono applicati rigidamente. Tutto questo in questi 2 anni non è stato fatto. Scopelliti ne prenda atto. Al suo posto io le dimissioni le avrei date prima di firmare quei decreti capestro i cui effetti sono devastanti per i cittadini".

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