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    Soldiarieta Sindaco Speranza a Manoccio e Lucano per protesta rifugiati

     

     

    Soldiarieta Sindaco Speranza a Manoccio e Lucano per protesta rifugiati

    02 ago 12 "Fare un incontro qui a Lamezia non solo è un gesto di solidarietà ma é anche la dimostrazione che la Calabria dell'accoglienza è con questi due sindaci che hanno dato dignità ad una protesta per sostenere i problemi e le richieste degli immigrati che c'erano". Lo ha detto il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza incontrando i giornalisti assieme ai sindaci di Riace Domenico Lucano e Acquaformosa Giovanni Manoccio che nei giorni scorsi hanno attuato lo sciopero della fame per protestare contro la mancata erogazione dei fondi per i progetti di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Una solidarietà, quella espressa dal sindaco di Lamezia che, secondo Lucano, "non è una cosa tanto normale per quello che abbiamo vissuto e rappresenta anche un'occasione per raccontare pagine di una Calabria che si vuole riscattare. Nella Conferenza Stato Regioni - ha aggiunto - il prefetto Gabrielli ha portato la Calabria come esempio in un momento in cui c'erano regioni come la Lombardia dove il presidente è anche di estrazione cattolica, che spingevano a non accettare gli immigrati. La Calabria, invece, ultima in tanti settori è stata la prima a dare la sua disponibilità". "La nostra - ha sostenuto Manoccio - non era la rivendicazione economica di qualche Comune ma era la protesta per la mancanza di finanziamenti. La nostra battaglia, però, non finisce qui perché noi abbiamo intenzione di fare delle proposte perché una volta normalizzata la vicenda, dobbiamo trovare le soluzioni adeguate perché la situazione può esplodere da un momento all'altro". "Per lo sviluppo locale del nostro territorio - ha detto ancora Manoccio - non ci sono alternative. Noi, ad esempio, salviamo le nostre scuole grazie alla presenza degli immigrati e ci sono case disabitate da anni che, ora, producono reddito in quanto vengono affittate a famiglie di immigrati. Inoltre, nei vari progetti che stiamo portando avanti lavorano sette otto laureati e ritengo che si possa pensare anche al 'paese albergo', visto come un modo per intercettare il turismo sociale". "Noi non abbiamo visite turistiche per i bronzi - ha sostenuto ancora Lucano - ma perché siamo 'paese dell'accoglienzà e siamo anche meta di scolaresche che vengono a vedere e vivere la nostra esperienza. A Riace, infatti, grazie al 'modello Riace', che è anche un messaggio politico completamente diverso dal 'modello Reggio', abbiamo fatto rinascere il borgo antico e rivivere vecchie botteghe". Sull'ipotesi della chiusura del Cie di Lamezia Terme Speranza ha detto che "noi non siamo favorevoli ai centri di reclusione e quando sono stato eletto ho chiesto all'allora ministro Amato di trasformare il Cie di Lamezia in un centro per i profughi ed i rifugiati come era in un primo momento. Questa nostra proposta - ha concluso - l'abbiamo espressa anche alla 'Malgrado Tutto' che gestisce la struttura. Siamo stati, siamo e saremo interlocutori attenti e leali perché abbiamo messo in primo piano i valori umani e quindi non possiamo essere a favore dei centri di reclusione".

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