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    Manovra, al vaglio tagli ai piccoli tribunali

     

     

    Manovra, al vaglio tagli ai piccoli tribunali

    29 ago 11 Affidare per delega al governo il compito di riscrivere la geografia giudiziaria in 9-12 mesi, tagliando e accorpando piccole procure, 'tribunalini' con meno di 15 giudici, sezioni distaccate di Tribunali, uffici non circondariali dei giudici di pace; prevedere l'innalzamento da un anno a un anno e sei mesi delle cosiddette misure 'svuota-carceri', vale a dire la possibilità per i condannati in via definitiva di scontare i restanti 18 mesi di pena non in carcere ma in detenzione domiciliare. Sono due misure che potrebbero entrare, con due distinti emendamenti, nella manovra, sempre che non vi sia un altolà politico, in particolare dalla Lega. I tecnici del ministero della Giustizia, infatti, sono al lavoro su una bozza di testo i cui capisaldi sono stati illustrati dal ministro della Giustizia, Nitto Francesco Palma, al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel corso di un colloquio al Quirinale, mercoledì scorso. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie comporterebbe - secondo una stima del dicastero di Via Arenula - risparmi per circa 70-80 milioni di euro l'anno, il recupero di circa 5.700 dipendenti amministrativi da destinare ad altri uffici, di circa 500 magistrati (di cui poco meno di 150 requirenti) in servizio presso 'tribunalini' con meno di 15 giudici e 'procurine', e di 996 'toghe' ora al lavoro in 220 sezioni distaccate di Tribunale di cui si ipotizza una 'sforbiciata' che dovrebbe interessare anche 681 uffici non circondariali del giudici di pace. Determinato a portare a casa una riforma sempre ostacolata da localismi e campanilismi, Nitto Palma ha già incassato sul punto il placet dell'Associazione nazionale magistrati e un sostanziale via libera dal Capo dello Stato. I problemi potrebbero sorgere però a livello politico, all'interno della stessa maggioranza. E l'altolà della Lega rischia di levarsi anche per una seconda misura allo studio dei tecnici del ministero della Giustizia con l'obiettivo di andare incontro alla sollecitazione di Napolitano in favore di condizioni più umane nelle sovraffollate carceri italiane: Nitto Palma vorrebbe proporre l'innalzamento a 18 mesi (dagli attuali 12 mesi) della cosiddetta 'svuota-carceri', la norma che ad oggi ha consentito a 3001 persone di scontare la pena residua in detenzione domiciliare, dalla quale - ci tiene a ripetere il Guardasigilli - nessuno è evaso. Con sei mesi in più di 'bonus' potrebbero beneficiarne altri 1.500-2000 detenuti. Resta da vedere se finirà in un emendamento alla manovra oppure in un ddl 'ad hoc'. L'emendamento allo studio sulla geografia giudiziaria sarebbe invece generica, per affidare al governo una revisione delle circoscrizioni, nel giro di 9-12 mesi, tenendo conto dei carichi di lavoro, delle incidenze geografiche, della presenza di criminalità organizzata, del numero dei reati e dei procedimenti pendenti.

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