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    Io resto in Calabria “Strategia volta a destabilizzare Reggio”

     

     

    Io resto in Calabria “Strategia volta a destabilizzare Reggio”

    26 ago 10 Che l’attentato di inizio anno non fosse un atto isolato, ma l’inizio di una strategia volta a destabilizzare la città di Reggio e con essa l’intera Calabria, da parte della sempre più aggressiva ‘Ndrangheta lo si era capito sin dalle prime ore. Ma l’escalation, di cui fa parte l’attentato di stanotte contro il portone dell’abitazione del Procuratore Generale Di Landro, cui va la piena e totale solidarietà da parte dell’Associazione “Io resto in Calabria” fondata da Pippo Callipo e al contempo l’invito a continuare sulla strada tracciata in questi mesi assieme a tutte le forze dell’ordine del territorio, è un atto gravissimo di cui speriamo vengano assicurati presto alla giustizia mandanti ed esecutori. Così che il procuratore e tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, assieme alle proprie famiglie e alla cittadinanza, possano svolgere il proprio lavoro e vivere con serenità. Parola quest’ultima, ormai sconosciuta per tutti coloro quotidianamente rischiano la propria vita per debellare quella che ormai è considerata, da tutti, la mafia più pericolosa e potente del mondo. Quindi, chiediamo al Governo, ed in particolare al ministro dell’Interno, che ai vertici in loco come quello annunciato per settembre dal ministro Maroni, segua l’erogazione di risorse finanziare e di conseguenza di uomini e mezzi, che consentano alle Istituzioni e alle forze dell’ordine di lavorare esprimendo il massimo del proprio potenziale in fatto di repressione e contrasto della criminalità organizzata. Perché solo con interventi concreti e visibili, si può evitare che la paura, la rassegnazione e il senso di abbandono, che sopraggiungono dopo gravi eventi come questo, abbiano il sopravvento su cittadini e Istituzioni. Non bisogna attendere che questi gravi atti si macchino del sangue dei giusti o di innocenti, come avvenuto con le stragi di Capaci e Via D’Amelio, per intervenire in maniera netta, segnando sin da domani un impegno ancora più deciso da parte di magistrati, forze dell’ordine e politica (sia istituzionale, che della società civile) a debellare questa cupola che rende asfittica la nostra regione.

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