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      M5S "Su vicenda ex Jolly rispettare le leggi"

       

       

      M5S "Su vicenda ex Jolly rispettare le leggi"

      27 ago 18 "Un sindaco dalla parola facile, senza dubbio, l'arch. Mario Occhiuto. Peccato che le esternazioni (ora trionfalistiche ora vittimistiche) del primo cittadino di Cosenza non siano né precedute né mai seguite da fatti. Ci riferiamo ai progetti che coinvolgono il centro storico, e in particolare alla 'Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico'". Lo affermano in una nota i parlamentari nazionali ed europei, Margherita Corrado, Laura Ferrara, Nicola Morra e Anna Laura Orrico. "Premesso che in nessun comunicato, nota o intervista abbiamo sostenuto di voler preservare l'edificio dell'ex Jolly Hotel - proseguono gli eletti del M5s - perché lo consideriamo un pregevole manufatto, rivendichiamo e ribadiamo qui quella che è stata fin dall'inizio la nostra richiesta: che vengano rispettate le leggi. Le opere pubbliche, infatti, e in special modo le Grandi Opere, non possono essere realizzate prima di avere ottenuto le necessarie autorizzazioni, e sembra pacifico, ormai, che nessuna delle Grandi Opere previste nel prossimo futuro nella città storica e nelle sue adiacenze possieda, oggi, queste autorizzazioni, demolizione dell'ex Jolly e ricostruzione del Museo di Alarico comprese. Prima di abbattere l'ecomostro esistente, vogliamo sapere con precisione cosa l'Amministrazione Comunale ha intenzione di costruire al suo posto, sotto quali forme e per quale scopo, atteso che il luogo, trovandosi ai piedi della Cosenza antica, non meriterebbe un altro edificio fuori scala, fuori contesto e con decorazioni e simboli non confacenti alla città e alla sua storia. La coerenza degli interventi che coinvolgono l'immobile in questione e le sponde fluviali adiacenti, nonché la sostenibilita' paesaggistica delle opere nuove e/o rinnovate, sono la nostra priorità, e in tal senso condividiamo la posizione ministeriale". "Concordiamo con il Ministero - sostengono Corrado, Ferrara, Morra e Orrico - nel non volere che i lavori avvengano in due tempi: un primo tempo per una frettolosissima demolizione che condurrebbe, inevitabilmente, ad un secondo tempo, con l'ex Hotel in pezzi, nel quale il Sindaco invocherebbe in maniera ricattatoria la ricostruzione, solo da lui scelta, di un edificio museale del quale sono ancora da discutere e concordare, con il Mibac e gli altri Enti preposti, le forme e i contenuti. Non possiamo, in fine, che esprimere solidarietà ai funzionari della Soprintendenza Abap e ai dirigenti del Ministero presi di mira dal sindaco. Nella bottiglia in cui l'arch. Occhiuto si è incautamente infilato comincia a mancare l'aria ed egli nervosamente si lancia ora contro una parete ora contro l'altra, con disperato autolesionismo, nell'inutile tentativo di rompere il vetro. Né si fa scrupolo a tentare di suscitare, a forza di proclami, quell'insurrezione popolare che forse spera gli consentirà di uscire indenne dal vicolo cieco in cui il suo egocentrismo ha cacciato la giunta cosentina, e di continuare a baloccarsi con il suo 'giocattolo' preferito".

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