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Il Liceo "Della Valle" repica alla Cgil "Da noi scelte ponderate"
Il Liceo "Della Valle" repica alla Cgil "Da noi scelte ponderate" 23 nov 17 In relazione alle affermazioni della FLC CGIL circa le modalità con cui nel Collegio dei docenti del Liceo “Lucrezia Della Valle” è stata assunta la decisione di candidare la scuola per la sperimentazione del liceo quadriennale, il Dirigente Scolastico, Loredana Giannicola, precisa quanto segue: «La scelta di proporre al Collegio dei Docenti del Liceo “Lucrezia Della Valle” la candidatura per la sperimentazione del liceo quadriennale in una classe dell’indirizzo Scienze Umane è stata ponderata ed è stata discussa in ben due riunioni dell’organo deliberativo. Essa prevede non una riduzione del monte ore, ma una rimodulazione dello stesso con la finalità di aprirsi a nuovi modelli organizzativi, non penalizzanti né per gli studenti né per i docenti, neanche dal punto della paventata riduzione dei posti di lavoro. Nella discussione hanno avuto ovviamente spazio le diverse valutazioni di tutti coloro che hanno inteso intervenire. Dopo un primo collegio, in cui è stato chiesto da parte di alcuni docenti di rinviare la decisione per poter valutare più attentamente la proposta, nella successiva seduta la proposta stessa è stata approvata dopo ampio dibattito e si sono registrati soltanto tre voti contrari e un’astensione. Durante la discussione, svoltasi in un clima sereno, gli intervenuti hanno esposto le motivazioni sia dell’assenso alla proposta, sia del dissenso. Nella fase deliberativa è stato chiesto di motivare il voto contrario perché nel verbale rimanesse traccia anche degli elementi critici emersi e del valore delle ragioni addotte. Il confronto è tale ed è stimolante quando le diverse posizioni emergono con chiarezza. Quindi, non si capisce di quale Collegio e di quale scuola si parli nella nota della CGIL. Le motivazioni della proposta della Dirigenza e dell’approvazione da parte del Collegio sono da ricercare soltanto nell’esigenza di non subire i cambiamenti in atto nelle dinamiche didattiche della Scuola italiana, nel contesto dell’Unione Europea, ma di esserne protagonisti, contribuendo con grande impegno e senso di responsabilità a costruire ipotesi di lavoro che coniughino la ricchezza della tradizione con l’apertura al futuro. Adagiarsi sull’esistente è sicuramente più comodo, ma porta a subire il cambiamento e non a governarlo».
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