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Covelli "Occhiuto è fazioso e di parte"
Covelli "Occhiuto è fazioso e di parte" 12 nov 17 "Mario Occhiuto getta la maschera: alle elezioni comunali si è presentato ai cosentini sotto l’insegna del civismo, oggi appare per quello che è effettivamente sempre stato e, soprattutto, in vista della prossima campagna elettorale, ostenta il suo vero profilo di politico fazioso e di parte". Ad affermarlo in una nota Damiano Covelli Capogruppo del PD al Comunne di Cosenza. "Per rendere attrattiva questa rappresentazione, ancora una volta, -scrive Covelli- egli utilizza la cosa pubblica come se fosse una gestione privatistica. Invita, pertanto, Berlusconi sul Ponte Calatrava come se fosse cosa sua. Utilizza la realizzazione di un’opera pubblica per fare propaganda a Forza Italia, che quasi certamente alle prossime elezioni candiderà suo fratello Roberto Occhiuto. Ma, cosa ancora più grave, utilizza i soldi pubblici per finanziare una campagna di promozione oscurantista contro la cannabis per dare voce ad orientamenti populisti conservatori e di destra. Il fine abbastanza manifesto è quello di intercettare voti utilizzando l’istituzione. Nessuno mette in discussione la legittimità della posizione di schierarsi per il ‘no’ alla legalizzazione della cannabis ma una campagna pubblicitaria la si finanzia con risorse proprie. Infatti, le pagine pubblicate a pagamento oggi sui giornali locali non sono pagate da Forza Italia ma sono finanziate dal comune con i soldi dei contribuenti. Una città laica e di forte tradizioni democratiche come Cosenza non può essere rappresentata dall’abuso di imporre alla sua massima istituzione il volto della intolleranza culturale per meri fini politici elettorali di parte. Oltretutto ciò avviene su un terreno assolutamente improprio, dal momento che, il Parlamento ha già riconosciuto, con l’approvazione un recente atto legislativo, l’uso terapeutico della cannabis. Questa rappresentazione di città proibizionista non solo non si addice a Cosenza, ma omette di citare il ben più grave ed acclarato problema dell’uso delle droghe pesanti tanto da indurre gli stessi “comitati dei cittadini” e i centri sociali, riunitisi in assemblea aperta in Piazza Kennedy, a domandarsi pubblicamente: “perché non parliamo della cocaina, forse ne gira troppa nei palazzi del potere?”.
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