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Appalti Comune Cosenza, indagati dirigenti e imprenditore
Appalti Comune Cosenza, indagati dirigenti e imprenditore 02 nov 17 Quattro misure interdittive, di cui tre nei confronti di altrettanti dirigenti del Comune sospesi dai pubblici uffici e una a carico di un imprenditore, sono state eseguite nell'ambito dell'operazione condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza del Comando provinciale, sotto la direzione della Procura della Repubblica, in materia di appalti del Comune di Cosenza. Si tratta dei dirigenti comunali Arturo Bartucci, Carlo Pecoraro e Domenico Cucunato e dell'imprenditore Francesco Amendola. I reati contestati a vario titolo agli indagati vanno dalla corruzione per atto d'ufficio all'abuso d'ufficio. L'attività di indagine si è concentrata principalmente sui lavori affidati con il sistema del cottimo fiduciario dal Comune di Cosenza ad un numero ristretto di imprese, senza il rispetto dei principi di rotazione e di trasparenza. L'analisi delle circa cinquemila Determine dirigenziali del Comune di Cosenza prese in considerazione hanno evidenziato anomalie nell'utilizzo della procedura di affidamento dei lavori in economia, nella non osservanza del principio di rotazione, trasparenza e parità di trattamento nonché nell'affidamento dei lavori, molto spesso al di sotto dei 40 mila euro, ad un numero ristretto di operatori economici, anche in violazione del previsto divieto di frazionamento. Le indagini hanno dimostrato come il mancato rispetto della normativa sia collegato all'ottenimento di altre utilità, per sè o per i propri familiari, da parte di alcuni dipendenti e dirigenti del Comune di Cosenza. L'importo complessivo contestato, in riferimento ai lavori affidati da parte del Comune di Cosenza, nelle annualità dal 2012 al 2015, è pari ad 2 milioni 150 mila euro. "Oggi qui parliamo di reati particolarmente gravi che riguardano mal funzionamenti nella pubblica amministrazione. E' stato un lavoro assolutamente specialistico, portato avanti con estrema professionalità, con indagini importanti ed attente". Lo ha detto il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo nella conferenza stampa per illustrare gli esiti dell'operazione della Guardia di finanza che ha portato all'esecuzione di quattro interdittive per tre dirigenti e un imprenditore. "Gli indagati sono in tutto 14, ma i provvedimenti riguardano tre dirigenti comunali e un imprenditore - ha aggiunto Spagnolo - e si è trattato di indagini complesse e attraverso lo studio di decine e centinaia di appalti e di contratti, circa cinquemila determine dirigenziali dalle quali si è potuto ricostruire un quadro unitario. Il modus operandi era sempre il medesimo, veniva attribuita in maniera arbitraria la somma urgenza e spezzettato un singolo lavoro sotto la soglia dei 40mila euro, per eludere quanto imposto dalla legge". "L'attività parte - ha detto il procuratore aggiunto Marisa Manzini - da un esposto fatto da un senatore della Repubblica e siamo arrivati a scoprire che alcuni dirigenti avevano rapporti molto stretti con imprenditori, che alla fine venivano favoriti". Il senatore che ha presentato la denuncia è Nicola Morra, del Movimento 5 Stelle. "E' stata svolta una attività di intercettazione telefonica e acquisizioni di atti - ha aggiunto Manzini - le imputazioni sono per falso e abuso d'ufficio, per lavori dati in affidamento sempre alle solite imprese, e riguardano vari appalti, l'affidamento per le luminarie natalizie e i canili".
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