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      Unical nella top5 degli atenei italiani

       

       

      Unical nella top5 degli atenei italiani

      03 lug 17 "L'Università della Calabria si conferma nella top 5 delle migliori università d'Italia, secondo la classifica del Censis". Lo riferisce un comunicato dell'Unical. "Siamo soddisfatti delle ottime performance del nostro ateneo, soprattutto nel campo dei servizi - afferma il rettore Gino Mirocle Crisci - con un punteggio di 110 che ci pone in testa tra le grandi università statali italiane, con numero di iscritti tra i 20 mila e i 40 mila. Un risultato che dà conto dei servizi offerti agli studenti, in termini di numero di pasti, numero di posti e contributi garantiti ai residenti fuori regione e numero di posti letto, che nella prossima classifica cresceranno ancora di più grazie alle nuove residenze appena inaugurate. Buona la posizione anche per quanto riguarda la spesa per le borse di studio erogate e le strutture dell'ateneo, come le biblioteche o i laboratori scientifici". "Purtroppo i dati Censis - prosegue il rettore - fanno registrare un calo rispetto allo scorso anno, dei parametri relativi alla comunicazione e all'informatizzazione, punteggio derivante dall'analisi delle caratteristiche e delle funzionalità dei siti web di ateneo, dei rispettivi profili social ufficiali e dall'efficienza di risposta restituita da questi canali. In lieve flessione anche il grado di internazionalizzazione, ovvero la capacità di attrarre studenti stranieri e la quantità di risorse messe in campo per la mobilità internazionale. In entrambi i campi, comunque, stiamo lavorando per garantire maggiore efficienza e per favorire la mobilità internazionale degli studenti. Da sottolineare anche il buon posizionamento, nell'ambito delle classifiche didattiche, del Corso di laurea a ciclo unico di Farmacia e farmacia industriale, che vede l'Unical al 12/mo posto della graduatoria, seconda università tra quelle del Sud, soltanto di un posto sotto alla Federico II di Napoli". "La fotografia del Censis - conclude il rettore - costituisce senz'altro uno strumento utile per orientare gli studenti nella complessa scelta del corso di studi, nell'imminenza delle immatricolazioni. Scegliere l'Unical significa avere l'eccellenza nella qualità dei servizi, ma anche nella varietà dei corsi di laurea offerta. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il nuovo bando tasse per l'anno accademico 2017/2018 che prevede molte novità, introdotte per recepire lo spirito delle recenti disposizioni sulla no tax area istituita dalla Legge di Stabilità 2017 e per darne una attuazione concreta e pienamente rispondente alle difficoltà in cui versano molte famiglie calabresi".

      Bologna tra le mega statali, la Bocconi tra le private, Perugia tra le grandi, Siena tra le medie e Camerino tra le piccole. Il Censis ha diffuso il nuovo ranking annuale degli atenei statali e non statali in base a strutture disponibili, servizi erogati, livello di internazionalizzazione e capacità di comunicazione 2.0.
      IMMATRICOLAZIONI IN RIPRESA - Il picco di immatricolati si era registrato nell'anno accademico 2003-04. Dopo di allora si è verificato un calo che si è protratto fino al 2013-14, con una riduzione complessiva nel periodo del 20%. Nel 2015-16 si ha, per il secondo anno consecutivo, una lieve crescita (+1,9%), circa 6mila immatricolati in più, dopo il +0,8% registrato nell'anno precedente, in cui si era invertito il trend.
      BOLOGNA A TOP MEGA ATENEI - Tra le università con oltre 40.000 iscritti mantiene la prima posizione l'ateneo di Bologna (92 punti). Segue Firenze (88,2) che guadagna una posizione rispetto all'anno precedente, acquisendo, tra l'altro, 6 punti nella comunicazione e nei servizi digitali. Terza e quarta posizione per Padova e La Sapienza di Roma, che oltre a migliorare il loro punteggio nella comunicazione e nei servizi digitali guadagnano rispettivamente 4 e 1 punti nel livello di internazionalizzazione. Ultima in classifica è, come lo scorso anno, l'Università di Napoli Federico II.
      PERUGIA LEADER DEI 'GRANDI' - L'ateneo umbro continua a guidare la classifica degli atenei che hanno da 20.000 a 40.000 iscritti, spingendo molto sull'internazionalizzazione (ottiene un punteggio complessivo pari a 94,8). Con 91,6 mantiene il secondo posto l'Università di Pavia, a cui si accoda l'Università di Parma (89,6). Al quarto posto una new entry, l'Università di Modena e Reggio Emilia, passata dai medi ai grandi atenei. Scende dal terzo al quinto posto l'Università della Calabria mentre ultima e penultima restano la Seconda Università di Napoli e l'Università di Chieti-Pescara. Perde due posizioni, infine, arrivando terz'ultima, Roma Tre.
      SIENA SORPASSA TRENTO - Nella graduatoria dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), sebbene con una differenza minima nei punteggi, Siena batte Trento: 99,4 contro 99,2. Stabile al terzo posto è l'Università di Sassari mentre anche quest'anno quarta in graduatoria si piazza l'Università di Trieste. Chiude il ranking all'ultimo posto l' Università di Napoli Parthenope.
      CAMERINO GUIDA I PICCOLI - In cima alla classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) primeggia nuovamente l'Università di Camerino, con un punteggio complessivo di 97,2, cui segue l'Università di Teramo che, totalizzando 89,6 punti, sale di due posizioni. Stabile al terzo posto è l'Università di Macerata. Penultima e ultima posizione sono occupate dalle università di Sannio e Molise.
      TRA PRIVATE PRIMEGGIA BOCCONI - Tra i grandi atenei non statali (10.000-20.000 iscritti) al primo gradino del podio si piazza anche quest'anno la Bocconi (95,8 punti), seguita dall'Università Cattolica (89,4). Tra i medi atenei non statali al primo posto c'è la Luiss (91,4).

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