Gualtieri (Cd) “Occhiuto copia Paolini” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Gualtieri (Cd) “Occhiuto copia Paolini”

21 mar 11 “Ho letto con vivo interesse l’intervista rilasciata dall’architetto Mario Occhiuto al Quotidiano nell’edizione di lunedì 21 e l’ho dovuta rileggere più volte poiché mi sono trovato di fronte a delle sue affermazioni programmatiche che avevo già sentito e non da lui”. Questo e’ quanto afferma Ferdinando Gualtieri della lsta Cosenza Domani a sostegno di Enzo Paolini a sindaco di Cosenza. “Ho pensato ad un errore di impaginazione del Quotidiano –aggiunge Gualtieri- ma mi sono dovuto ricredere. Mario Occhiuto, candidato a sindaco per il centrodestra, disegna la sua idea di città che vuole bella e accogliente e, quando scende nel dettaglio, non si può non considerare che somiglia molto da vicino a quella già disegnata da Paolini. Meglio così e forse non è il caso di sollevare questioni di primogenitura anche se ci si aspettava da Occhiuto una proposta in qualche modo alternativa. Naturalmente Occhiuto parla da urbanista mentre Paolini parla da sindaco, in senso manageriale e tecnico-amministrativo, ma la Cosenza “migliore” è un riferimento comune, così come la Cosenza “Atene della Calabria” per la sua storia culturale. Per Paolini Vaglio Lise viene visto come terminal e snodo del trasporto urbano ed extra-urbano con un forte indotto commerciale, recuperando il progetto “La locomotiva” elaborato nel decennio manciniano e persosi per strada. Il Centro Storico viene visto con le sue eccellenze come luogo della cultura e della vita universitaria. Via degli Stadi e San Vito sono visti da Paolini nella sinergia degli impianti sportivi con il quartiere fieristico da realizzare. Inoltre – e non certo per ultima – l’Università come punto di forza dell’area urbana, con il nuovo ospedale e la facoltà di medicina. Occhiuto fa riferimento a concetti analoghi anche se li formula da urbanista e, quindi, chiama “porte” della città sia il Centro Storico, sia Vaglio Lise, sia Via degli Stadi. Nessun problema ed è certamente un bene per la città se i programmi dei due candidati hanno in comune punti rilevanti e significativi. Ma un programma vale se realizzato e qui le distanze e le differenze tornano perché Paolini, al suo attivo, può vantare quanto realizzato nel decennio in cui la città è stata governata da Giacomo Mancini. Anche il pantheon dei cosentini illustri declinato da Occhiuto ricalca quello declinato da Paolini al Modernissimo. Il candidato Occhiuto attinge al passato remoto, il candidato Paolini al passato prossimo. E non v’è dubbio che i nomi citati da entrambi si sommano in positivo, a maggior gloria e orgoglio della storia della nostra città. Tocca a tutti noi esserne degni.