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    Mostra su astronomi e scienziati calabresi il 21 alla Biblioteca Nazionale

     

     

    Mostra su astronomi e scienziati calabresi il 21 alla Biblioteca Nazionale

    18 feb 11 Una mostra bibliografica e un convegno sugli astronomi e gli scienziati calabresi del XVI e XVII secolo. Ne da notizia l'Ufficio Stampa del Comune di Cosenza. Organizzate e promosse dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza, le due iniziative, a cura di Rita Fiordalisi e Massimo De Buono, sono in programma, nella sala “Giacomantonio” della istituzione culturale di Piazzetta Toscano, lunedì prossimo 21 febbraio, alle ore 10,00 con una prosecuzione anche nel pomeriggio. Alla manifestazione hanno dato la loro adesione il Comune di Cosenza, l’Università della Calabria, il Comune di Cirò, il Club Unesco di Cosenza e l’Unione Italiana Ciechi, in considerazione del fatto che l’iniziativa coincide con la giornata nazionale del braille. La mostra e il convegno consentiranno di approfondire la figura di un cosentino illustre : Giovan Battista D’Amico (o Amici, secondo le diverse teorie degli storici e dei cultori della materia), astronomo e filosofo del quale resta una biografia esigua e parziale che può essere ricostruita attraverso le testimonianze di scrittori e storici in una serie di volumi che vanno dal 1571, come il “De Antiquitate et situ Calabriae” di Gabriele Barrio, al 1990, quando Mario Di Bono pubblica la prima vera opera dedicata all’astronomo cosentino, “Le sfere omocentriche di Giovan Battista Amico nell’astronomia del cinquecento”. Breve la vita di Giovan Battista D’Amico. Gli storici ne datano la morte nel 1538, a Padova, città dove i genitori avevano voluto si trasferisse per proseguire gli studi nei quali eccelleva. E fu questa sua particolare intelligenza, che gli aveva consentito di sviluppare innovative intuizioni astronomiche, a suscitare invidie e ad armare la mano dei suoi nemici che lo assassinarono barbaramente, proprio a Padova, all’età di 27 anni. D’Amico lasciò un’opera estremamente significativa, il “De motibus corporum coelestium iuxta principia peripatetica”, attraverso la quale descrisse i moti dei corpi celesti, secondo i precetti dei peripatetici, cosa che era stata tentata invano per molti secoli. D’Amico fu contemporaneo di Bernardino Telesio, suo amico, tant’è che si racconta che fu proprio Telesio, alla morte dell’astronomo suo conterraneo, ad assumere su di sé l’onere di sistemare a Padova alcune pendenze che il defunto aveva lasciato. La data di nascita di Giovan Battista D’Amico viene fissata a Cosenza nel 1511. Nel cinquecentenario della nascita, la Biblioteca nazionale intende appunto ricordarlo con il convegno e la mostra sugli astronomi e scienziati calabresi del XVI e XVII secolo. Il programma della manifestazione di lunedì 21 febbraio prevede, alle ore 10,00, i saluti del Sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, del Presidente della Provincia Mario Oliverio e della Direttrice della Biblioteca Nazionale Elvira Graziani. Previsti anche gli interventi del Presidente dell’Unione Ciechi di Cosenza Pietro Testa, dell’Assessore alle politiche giovanili di Palazzo dei Bruzi Francesca Bozzo, del Presidente del Club Unesco di Cosenza Enrico Marchianò e di Francesco Lombardo, Assessore alla cultura del Comune di Cirò, che ospita il Museo “Lilio” dove sono custodite importanti tracce degli astronomi calabresi. Relatori del convegno saranno Anna Maria Palummo, Presidente regionale dell’Unione italiana ciechi, lo scrittore Coliorano Martirano ed il Prof.Franco Piperno, docente di fisica all’Università della Calabria. Nel pomeriggio, alle ore 16,00, il programma della manifestazione prevede una tavola rotonda su “Astronomia e astrologia tra scienza e conoscenza” con la partecipazione di Luciana De Rose, ricercatrice dell’Università della Calabria, Gilda De Caro, Preside del Liceo “Lucrezia Della Valle”, Eugenio De Rose, cultore di storia medievale, dell’architetto Fulvio Terzi e del poeta Ciccio De Rose. I lavori saranno coordinati da Enrico Marchianò.

     

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