Perugini invita Ciampi a Cosenza per il 150° dell’Unità d’Italia

04 apr 10 In vista delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, il Sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, ha scritto al Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Presidente dimissionario del Comitato dei Garanti istituito per l’importante anniversario. «Signor Presidente – si legge nella lettera del Sindaco –, ho appreso dai giornali delle Sue dimissioni dalla Presidenza del Comitato dei Garanti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Comprendo che le motivazioni che Lei ha addotto per motivare la Sua indisponibilità a continuare a presiedere il Comitato non sono discutibili; mi consentirà tuttavia di rinnovarLe, anche a nome della Città di Cosenza, la grande fiducia nella Sua persona e nelle Sue riconosciute doti di equilibrio di cui purtroppo il Comitato e il Paese intero saranno costrette a privarsi. Celebrare degnamente la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia e il sacrificio di due generazioni di italiani per raggiungere quell’importante obiettivo non può essere, a mio parere, un fatto da ridurre a semplice appuntamento di rievocazione storico-culturale. Celebrare l’Unità oggi, me lo consenta soprattutto come Sindaco di una non grande, ma importante Città del Mezzogiorno, rinnovare il senso di un patto nazionale che, sia pure bisognevole di un aggiornamento se non addirittura di un rilancio, può consentire a questo Paese di guardare al proprio futuro con rinnovata fiducia e speranza». Nell’evidenziare il ruolo da protagonista che la città ebbe durante il Risorgimento, il Sindaco sottolinea, tra l’altro, che «a Cosenza si svolse il tragico epilogo della spedizione dei fratelli Bandiera, partiti da Corfù per dare sostegno al moto cosentino del 15 marzo». «In particolare – scrive al Presidente Emerito della Repubblica – mi preme sollecitare la Sua attenzione e quella del Comitato sul fatto che a Cosenza furono giustiziati, dopo breve e sommario processo, i fratelli Bandiera, e che nella zona in cui avvenne la loro fucilazione esiste un’Ara ad essi dedicata». Inoltre, «il Tricolore che i due sfortunati patrioti veneziani e i loro compagni portarono da Corfù, sequestrato come “corpo di reato” durante la loro cattura, è ancora oggi conservato nel patrimonio del Comune di Cosenza». «Sia pure brevemente – prosegue la lettera del Sindaco al Presidente Ciampi –, Le ho rappresentato le ragioni che mi hanno spinto a scriverLe affinché, nelle more del passaggio di consegne con il Presidente che Le subentrerà, voglia assumere pienamente la volontà della nostra Città di essere parte importante del programma delle Celebrazioni per i 150 anni che il Comitato sta predisponendo». «Penso – scrive ancora Perugini – che dal Mezzogiorno e dalla Calabria, troppo spesso sulla cronaca quotidiana dei media nazionali per fenomeni tutt’altro che positivi, possa venire, a partire dal dovere della Memoria, un segnale di richiamo al valore rappresentato dall’unità del Paese». Infine, un invito: «Signor Presidente, mi permetta, prima di concludere, di cogliere l’occasione di questa lettera per chiederLe di essere, in occasione della celebrazione del 150°, ancora una volta ospite della nostra Città, dove è ancora vivo il ricordo della Sua ultima visita da Capo dello Stato. Spero vivamente che questo invito possa essere da Lei accolto per arricchire con la Sua presenza e la Sua parola un momento così importante».