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Ponzio (Pdl) “Dal Comune di Rende solo fumo negli occhi”

29 apr 10 Il Coordinamento PDL di Rende stigmatizza «i roboanti e patetici proclami dell’Amministrazione comunale buoni soltanto a lanciare fumo negli occhi ai cittadini con la promessa di un cambiamento del look cittadino tramite l’investimento di qualche spicciolo». A giudizio del Coordinamento anche i bambini si rendono ormai conto dell’esiguità degli interventi annunciati, che lasciano inalterati i gravi problemi del territorio proprio a causa dello sperpero di fondi per inaugurazioni di aiole e di piazze e dello spezzettamento in mille rivoli di quelli restanti, da usare per accontentare tutti e nessuno, oltre che per la mancanza di un piano organico di recupero. A fronte di un misero stanziamento di soli 800 mila euro, secondo il Coordinamento PDL rendese permane e si aggrava l’isolamento del centro storico che da salotto buono della città è diventato un vero e proprio borgo fantasma: «depredato degli uffici comunali, privato della tesoreria dell’ente che ha portando lo sportello bancario alla chiusura, con ristoratori e commercianti sull’orlo della bancarotta ed i relativi esercizi prossimi alla chiusura, saccheggiato persino della farmacia, quella che ieri era considerata la “creatura politica” più cara all’Amministrazione sembra oggi essere considerata una palla al piede della quale qualcuno non vede l’ora di liberarsi. Di contro, sono stati spesi milioni di euro per delle scale mobili che non servono più a nessuno – dal momento che tutti stanno scendendo a valle – nel mentre si è presi in giro i cittadini, pensando di risolvere il problema della frana con una piccola e ridicola recinzione alle porte della campagna elettorale per le provinciali, richiudendo la strada immediatamente dopo le elezioni». Un attacco duro e diretto quello del Coordinamento cittadino, inteso anche a rilevare che se al Centro Storico i cittadini piangono neppure a valle c’è poi molto da ridere dal momento che l’Amministrazione ha scelto di effettuare piccoli e differenti interventi omettendo di programmare dei provvedimenti seri e reali «atti ad incidere sulle problematiche del dissesto idrogeologico e del saccheggiamento dei fiumi ed a risolvere la questione grave dei ponti crollati e pericolanti, che stanno portando al fallimento gli esercizi commerciali e continuano a tagliare fuori dal contesto urbano pezzi importanti del territorio comunale. Per non parlare delle periferie, con quartieri senz’acqua e senza fogne. Questa è la città europea che ospita la massima istituzione culturale e che discute di area urbana».