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Smantellata rete iptv pirata che duplicava i segnali a pagamento. 5 mln utenti in Italia
Smantellata rete iptv pirata che duplicava i segnali a pagamento. 5 mln utenti in Italia 18 set 19 La polizia, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma e dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol, sta eseguendo la più vasta operazione antipirateria mai condotta nel settore delle Iptv pirata, che consentivano di usufruire gratuitamente di canali satellitari a pagamento. L'operazione interessa numerosi Paesi europei: in Italia sono coinvolti 5 milioni di utenti, di cui 700mila sono stati già oscurati. Per loro pesanti sanzioni da 2.500 a 25.000 euro e una reclusione che può variare da 6 mesi a 3 anni. La truffa alle pay tv fruttava ai delinquenti, che vendevano gli abbonamenti a pochi euro, un volume d'affari di 2 milioni di euro al mese. 25 i responsabili individuati. Le basi italiane erano prevalentemente in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Coinvolte le polizie europee di Bulgaria, Francia, Germania, Olanda, Grecia. Otto gli arresti internazionali. Numerose le perquisizioni in italia. A causa della pirateria sono stati persi oltre 600mila posti di lavoro. La truffa consisteva nel replicare il segnale irradiato via satellite o via web su la rete digitale da questa organizzazione illegale. Tra i maggiori segnali duplicati quelli che interessavano il calcio nazionale e internazionale. Trenta i grandi siti oscurati, a capo la Xtream Codes sequestrata dalla Guardia di Finanza. "Individueremo gli utenti italiani e verranno perseguiti", ha spiegato il colonnello Giovanni Reccia, comandante del Nucleo speciale tutela della privacy e frode tecnologica. L'indagine, svolta in collaborazione con Eurojust, è a carico di 25 soggetti, tra cui due greci, ideatori della piattaforma. Base dell'organizzazione in Italia è Napoli, con collegamenti in 9 città italiane. Nell'ordinanza di sequestro preventivo di risorse web, conti correnti e carte di debito, a carico degli indagati, il gip di Napoli sottolinea che è stato rinvenuto "un sofisticato sistema organizzato di frode finalizzato alla captazione e diffusione di prodotti destinati alla Tv a pagamento, con notevole danno ai titolari dei diritti ed evidente frustrazione del libero mercato". Agli accertamenti hanno collaborato i tecnici del reparto antifrode di Sky. Con un abbonamento da 12 euro al mese gli utenti, che sono stati sanzionati, riuscivano a guardare i programmi trasmessi dalla principali pay tv e dalla piattaforme a pagamento.
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