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      De Raho: Rinascita San Luca dipende dai cittadini

       

       

      De Raho: Rinascita San Luca dipende dai cittadini

      12 mag 18 "S. Luca è una cittadina che ha costante bisogno di crescita democratica: non presentare liste la lascia in uno stallo assoluto sociale e democratico, è grave". A dirlo all'ANSA è il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho a proposito delle elezioni comunali fissate per il 10 giugno a S. Luca, comune di 4 mila abitanti che fa parte della città metropolitana di Reggio Calabria e che non si terranno perchè nessuna lista è stata presentata. "Il commissario prefettizio sta svolgendo un lavoro straordinario - prosegue il procuratore nazionale, che dal 2013 al 2017 è stato procuratore della Repubblica di Reggio Calabria - ma evidentemente non si è riusciti ad acquisire il livello democratico necessario per il ritorno della politica. Attendiamo quel cambiamento che è stato avviato dal commissario e che si è esplicitato con le recenti manifestazioni pubbliche che hanno avuto il sostegno delle istituzioni e con la realizzazione del campo di calcio". Per De Raho "la politica potrà cominciare a investire su San Luca quando San Luca sarà disponibile. Tentativi sono stati fatti ma chi aveva intenzione di presentarsi - ricorda De Raho - ha poi abbandonato". Insomma, la rinascita per il procuratore "dipende innanzitutto dai cittadini, la politica ha provato ad esprimersi ma non ci è riuscita". Servirebbe innanzitutto il sostegno all'azione della pubblica amministrazione da parte della parte 'buona' di San Luca, che "non è assente", ragiona il procuratore. "Sul territorio non si vuole l'omologazione alle forme democratiche e questo è quello che colpisce di più". Secondo il procuratore De Raho sarebbe necessario che "laddove c'e' uno scioglimento per infiltrazioni mafiose, la rappresentanza che viene successivamente eletta sia accompagnata dalle istituzioni e da commissari prefettizi: questo perchè i territori continuano ad essere fragili e condizionabili" dopo i commissariamenti, "questi non sono sufficienti a bonificare i territori. Serve quindi un'azione amministrativa sostenuta dal controllo, dall'aiuto e dal sostegno dei commissari prefettizi che accompagnino il lavoro della nuova amministrazione". Ad una riforma della legge sullo scioglimento dei comuni, che risale al 1991, ha lavorato a lungo la Commissione parlamentare antimafia uscente suggerendo, quando scoppiò il caso "Mafia Roma" di prevedere per alcuni casi una sorta di tutoraggio in cui la politica non viene sostituita ma viene affiancata dal governo con poteri effettivi, soprattutto nei settori in cui si sono verificate le criticità. Tuttavia le proposte dell'Antimafia non hanno poi visto la luce in Parlamento.

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