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      La FNSI a Reggio celebra il primo Maggio con Gratteri

       

       

      La FNSI a Reggio celebra il primo Maggio con Gratteri

      30 apr 18 Ha scelto Reggio Calabria la Federazione Nazionale della Stampa Italiana per celebrare la festa del Primo Maggio. "Era dal 1908 che la Fnsi - ha detto il segretario generale aggiunto Carlo Parisi aprendo i lavori - non celebrava in maniera autonoma questa festa". All'auditorium Calipari del Consiglio regionale della Calabria ci sono il segretario nazionale Fnsi Raffaele Lorusso, il presidente della Casagit, Daniele Cerrato, il consigliere nazionale Fnsi per la Legalità, Michele Albanese, il presidente nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Carlo Verna e quello calabrese Giuseppe Soluri. Presenti anche il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e il segretario nazionale della Cisal Francesco Cavallaro. In sala, tra gli altri, i giornalisti Paolo Guzzanti e Luciano Regolo, condirettore del settimanale "Famiglia Cristiana". "È la Festa di tutti i lavoratori, dei giornalisti in primis, ma non solo, quella che celebriamo oggi a Reggio Calabria, che, al pari di tante altre realtà del Sud, non è certo un'isola felice per quanto riguarda l'occupazione: proprio per questo siamo qui, tutti insieme per ribadire il valore di un diritto sacrosanto, quello al lavoro. Un diritto, si badi bene, non un un privilegio o un'opportunità concessi su base geografica o per conoscenza". "Quella odierna - ha aggiunto Parisi - è un'iniziativa di grande respiro, aperta ai cittadini, alle istituzioni, a tutte le forze politiche e sociali, senza privilegiare alcuna bandiera: d'altronde quella che ci accingiamo a celebrare è la Festa del lavoro, dei diritti e della dignità del sindacato unitario dei giornalisti italiani". In primo piano il tema del precariato "che - ha aggiunto Parisi - è bene ricordarlo, è figlio anche del consapevole rifiuto di far valere i propri diritti: il lavoro va pagato e se lo stipendio non viene corrisposto va denunciato, va detto un sonoro 'no'!"

      "Ho grande ammirazione per i giornalisti, per la loro pazienza, per la loro capacità di correre appresso a gente che, il più delle volte, si atteggia a personaggio e magari è famoso perché ha scritto un libro copiandolo da Wikipedia". Lo ha detto Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro intervenendo a Reggio Calabria, alla Festa del lavoro organizzata dalla Federazione nazionale della stampa italiana. "La parola chiave è credibilità - ha aggiunto Gratteri - che parte dalla serietà con cui si fa il proprio mestiere. I giornalisti non devono fare i 'piacioni', né tantomeno innamorarsi dei magistrati: abbiamo bisogno di giornalisti che raccontino con coraggio la verità, i fatti. Che abbiano il coraggio di raccontare come stanno veramente le cose. In quanto a noi magistrati, vogliamo essere valutati e giudicati per quel che facciamo". "So che ci sono tanti giornalisti - detto ancora il Procuratore di Catanzaro - che vengono pagati 10 euro ad articolo. Ecco, io credo che non si possa considerare quale opinionista credibile e degno di rispetto un professionista trattato in modo non credibile e rispettoso. Ricordatevi che non si ruba perché si ha fame. La fame è un'altra cosa, non è per fame che si diventa criminali, mafiosi. Sono i valori con cui si cresce che fanno la differenza: bisogna educare i bambini, così pure i cittadini, la gente, le persone a quelli che sono i veri valori a cui ispirarsi".

      Correttezza e onestà del giornalista. Diffusione di buone prassi nella professione, difesa dei posti di lavoro e della dignità del lavoro del giornalista, e recupero della legalità anche nel sistema dell'informazione. Sono stati questi i temi trattati a Reggio Calabria, dove Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Inpgi e Casagit hanno celebrato la Festa del lavoro 2018. "Credo che sia più opportuno festeggiare il Primo Maggio come lavoratori, altro che 'casta' - ha sostenuto il Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna che ha ricordato "la perdita di oltre 3 mila posti di lavoro giornalistico negli ultimi cinque anni in Italia, a fronte di una polverizzazione del numero di testate. E' importante - ha aggiunto - che questo discorso lo si faccia al Sud, che ha due esigenze in comune con il giornalismo: lo sviluppo e la legalità. Nel mondo del giornalismo c'è tantissima illegalità, e spesso gli editori sono, essi stessi, vittime di un sistema basato sullo sfruttamento del lavoro". Per la Casagit, il presidente nazionale Daniele Cerrato ha ricordato come "tra le tante professioni, quella dei giornalisti sia molto invecchiata e questo perché non ci sono stati nuovi ingressi. Una situazione che è paradossalmente alimentata dalla grande e diffusa aspirazione di molti giovani verso questa professione. Afflusso che alimenta il mercato, ma ci mette in grandissime difficoltà. E noi siamo costretti ad inseguire quel sistema, ancor più gravato dal web che con la polverizzazione delle testate ha ridotto le garanzie dei giornalisti. Serve un cambio radicale della legge - ha aggiunto - sul sistema dell'editoria. Una legge superata dal tempo, che risale al 1963, e che va superata per risolvere i problemi strutturali. Una necessità - ha concluso - che chiama in causa tutti gli Enti di categoria" E dei tanti 'paradossi' della professione ha parlato il consigliere nazionale Fnsi con delega alla legalità, Michele Albanese. Da anni sotto scorta, per le minacce ricevute dalle cosche della 'ndrangheta, Albanese ha definito un "paradosso" lo stesso suo mandato deontologico all'interno della Fnsi in un sistema di sfruttamento e di precarietà nel quale lui stesso è ancora costretto a "subire minacce ed angherie per svolgere una professione che è da uomini liberi. Una condizione in cui onore e passione che ci guidano, rischiano di scomparire. E allora c'è la necessità di fare qualcosa. Anche i ritardi sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro sono preoccupanti - ha concluso Albanese - e c'è la necessità del recupero e del ripristino di logiche di responsabilità collettive".

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