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      Da Quincy Jones a Gregory Porter, parte una strepitosa 45ma edizione di Umbria Jazz

       

      Caetano Veloso e Gilberto Gil

       

      Da Quincy Jones a Gregory Porter, parte una strepitosa 45ma edizione di Umbria Jazz

      12 lug 18 Umbria Jazz si affida a due Grammy Award, Quincy Jones e Gregory Porter, rispettivamente per aprire (venerdì 13 luglio all'Arena Santa Giuliana) e chiudere (domenica 22 luglio, sempre alla Santa Giuliana) la sua edizione numero 45. Nel primo caso un'autentica icona della black music a stelle e strisce arriva a Perugia per le celebrazioni organizzate per il suo ottantacinquesimo compleanno. Una sorta di Quincy Jones & friends che vedrà il grande musicista, direttore d'orchestra e produttore discografico, affiancato, sul palco di Umbria Jazz, da gente come Dee Dee Bridgewater, Ivan Lins, Patti Austin, Alfredo Rodriguez e Pedrito Martinez, con cui Jones ha lavorato in passato, con l'aggiunta, di cui possiamo menar vanto, del nostro Paolo Fresu. Altra ciliegina sulla torta di compleanno sarà l'Umbria Jazz Orchestra diretta da John Clayton, ma anche dallo stesso Quincy Jones. Gregory Porter, invece, giunto alla sua fase di grande consacrazione, torna a calcare la scena jazz perugina, suggellando la quarantacinquesima edizione con un omaggio a Nat King Cole che è anche il materiale su cui si è cimentato nel suo ultimo disco, “Nate King Cole & me”, pubblicato per i tipi della Blue Note.

      Gregory Porter

      L'omaggio di Porter allo storico crooner e pianista è quasi una sorta di tributo di riconoscenza per essere stato in qualche modo Nat King Cole il suo mentore nascosto per i tanti dischi ascoltati durante la sua infanzia. Nel concerto dell'Arena Santa Giuliana Gregory Porter sarà accompagnato dalla Umbria Jazz Orchestra diretta per l'occasione da Vince Mendoza. Basterebbero da soli questa partenza “a razzo” e il suo epilogo a dare conferma, ove mai ve ne fosse bisogno, di come Umbria jazz sia sempre di più crocevia della musica internazionale, non solo quella jazz nel senso più puro e tradizionale del termine, che ha nel Teatro “Morlacchi” quasi la sua sede per destinazione, ma anche di quella che, nelle sue diverse declinazioni, può avvicinare al jazz ed al festival un pubblico ancora più vasto, con incursioni in altri generi musicali: dal pop, al rock, alla fusion. E così l'Arena Santa Giuliana diventa e si conferma il luogo per eccellenza dove queste commistioni trovano la loro esaltazione senza per questo tralasciare l'essenza jazzistica dell'intero festival. Tra gli eventi più attesi c'è senza dubbio il doppio set proposto la sera di domenica 15 luglio.

      Stefano Bollani

      Nel primo, il pianista Stefano Bollani, di casa a “Umbria Jazz”, torna in qualche misura alle origini del suo disco “Carioca” con un nuovo progetto sul Brasile, “Que Bom” che dà il titolo anche al suo lavoro discografico più recente. Suoi sodali, in questa nuova fatica verde oro, sono il contrabbassista Jorge Helder, il batterista Jurim Moreira e i percussionisti Armando Marçal e Thiago da Serrinha. La particolarità del disco, che sarà anche la linea lungo la quale si snoderà buona parte del concerto, è che i brani sono inediti ed originali, anche se l'imprevedibilità di Bollani è sempre dietro l'angolo.

      Caetano Veloso e Gilberto Gil

      Nel secondo set di domenica 15 luglio, un altro gradito ritorno: quello di Caetano Veloso con “Ofertorio”. Dall'ultimo concerto all'Arena Santa Giuliana insieme a Gilberto Gil (era il 2015), Veloso si consegna ad una dimensione ancora più intimista chiamando al suo fianco i suoi tre figli musicisti : Moreno, Zeca e Tom. Una vera e propria reunion familiare di cui si sentirà ancora parlare. Gli altri imperdibili concerti all stars dell'Arena Santa Giuliana comprendono ancora l'attesissima esibizione di David Byrne, fondatore e frontman dei Talking Heads, personalità poliedrica per le sue mille sfaccettature di artista, che salirà sul palco venerdì 20 luglio; la band britannica dei “Massive Attack” (lunedì 16 luglio) che conferma la vocazione di Umbria Jazz a guardare anche verso altri territori musicali, il ritorno di Gilberto Gil (sabato 14 luglio) che ricalcherà la scena del festival perugino, dopo l'ultimo concerto che lo vide protagonista insieme a Caetano Veloso, per celebrare, 40 anni dopo, uno dei suoi progetti più coinvolgenti ed accattivanti, quel “Refavela” inciso da Gil nel 1977, dedicato, come evoca il titolo, proprio alle favelas e che nelle atmosfere musicali si avvicina all'Africa, segnatamente a quella di Lagos, in Nigeria, dove il tropicalista partecipò, prima di incidere il disco, ad un festival del posto. A fargli da apripista sarà Margareth Menezes, altra significativa espressione della musica brasiliana.

      Pat Metheney

      Ritorno carico di interesse anche quello di Pat Metheny (19 luglio) che, dopo il progetto del 2016 con Ron Carter, riprende a suonare con il suo quartetto più recente. Il concerto del grande chitarrista sarà preceduto, nel primo set del 19 luglio, dal quintetto di Kyle Eastwood. Alla sua prima apparizione ad Umbria Jazz, il figlio del celebre attore Clint Eastwood, ha, nonostante l'ingombrante figura paterna, acquisito una sua dimensione autonoma che gli ha attirato le simpatie di quei jazzofili molto attratti dalle atmosfere degli anni '50 e '60. A Perugia, il contrabbassista e compositore, presenterà un progetto ispirato dal suo ultimo disco “In Transit”. Sarebbe impresa titanica ricordare tutti gli altri appuntamenti con dovizia di particolari.

      Igor Butman and Moscow Jazz Orchestra

      Tra quelli da non mancare, in ordine sparso, soprattutto per la sezione più puramente jazz, ospitata al Teatro Morlacchi, si segnalano tra i concerti delle 17,00 e quelli di round midnight, il trombettista Roy Hargrove (domenica 15 luglio), il quartetto del batterista Billy Hart (il 17 luglio) con ospite il sassofonista Joshua Redman, figlio del grande Dewey e temporaneamente allontanatosi dai “Bad Plus”, Igor Butman and Moscow Jazz Orchestra (18 luglio) che tornano al Morlacchi a distanza di cinque anni per ribadire di che pasta è fatta la scena jazzistica russa, Kurt Elling (lunedì 16 luglio), continuatore della tradizione dei crooner, ospite nel 2016 del quartetto di Brandford Marsalis ed ora leader di un quintetto a suo nome nel quale spicca anche la giovane stella del trombettista Marquis Hill, attivo da qualche tempo sulla scena di Chicago, l'inedito progetto di Giovanni Guidi con Fabrizio Bosso (20 luglio) e poi il The Italian trio, con Dado Moroni,Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto (21 luglio) che mantengono alto il livello della pattuglia italiana a Perugia, insieme, e non poteva essere diversamente, al Devil Quartet di Paolo Fresu che si esibirà sabato 14 luglio.

      Kurt Elling

      Ma le sorprese più autentiche potrebbero arrivare dai concerti della Sala “Podiani” della Galleria Nazionale umbra. E' qui che si concentrano imperdibili occasioni di ascolto. Appartiene certamente a questa schiera il concerto-omaggio (lunedì 16 luglio, ore 12,00) del raffinato fisarmonicista Gianni Coscia ad Umberto Eco, suo amico di lungo corso ed al quale Coscia era legato da un sodalizio che poggiava su molteplici affinità. Non è stato un caso che fu proprio il fisarmonicista alessandrino ad avere il non semplice compito dell'accompagnamento musicale alle esequie del grande scrittore scomparso lo scorso anno, così come, in questo travaso di fraterna amicizia, fu proprio Eco a vergare le note di copertina che accompagnarono lo storico disco “In cerca di cibo” che Gianni Coscia incise con l'altro suo compagno di tante avventure musicali, il clarinettista e sassofonista Gianluigi Trovesi. Ora, parafrasando quello di un romanzo di Eco del 2004, il progetto che Coscia presenterà nella Sala Podiani, un mix di musica, parole e aneddoti, ha per titolo “La misteriosa fisarmonica della Regina Loana”.

      Paolo Fresu e Daniele Bonaventura

      C'è un fil rouge che, sempre nella Sala Podiani della Galleria nazionale, legherà alcuni musicisti che si alterneranno nei concerti di mezzogiorno, abbrivio per le degustazioni della cucina umbra che il popolo del jazz si ritaglia, quasi come un sacro rituale che funge da pausa tra un'esibizione e un'altra, nei localini dell'area festival e nelle osterie di via dei Priori. Stiamo parlando della fisarmonica o, nella sua declinazione argentina, del bandoneòn. Quello di Daniele Bonaventura animerà la sala Podiani mercoledì 18 luglio, sempre a mezzogiorno. Il musicista ha lasciato un ricordo indelebile ad Umbria Jazz di due anni fa, quando fu artefice, insieme a Paolo Fresu, di un concerto memorabile: il Laudario di Cortona del 1200 riproposto in chiave jazz nella Basilica di San Pietro insieme all'Orchestra da camera di Perugia e ad altri musicisti come il percussionista Michele Rabbia e Marco Bardoscia al contrabbasso, tutti cooptati all'interno della etichetta Tuk di Paolo Fresu. Quel concerto è oggi diventato un disco (dopo un'attesa durata due anni) grazie alla rivista “Amadeus” che lo distribuisce, insieme alla pubblicazione, nel numero di luglio. E Di Bonaventura torna a Umbria Jazz con il progetto pensato per la Sala Podiani, con l'ensemble che va sotto il nome di “Band’Uniòn” di cui il musicista marchigiano è leader. Insieme a Marcello Peghin (chitarra a dieci corde), al contrabbassista Felice Del Gaudio e al percussionista Alfredo Laviano propone un tappeto sonoro che spazia dal jazz al tango, alla musica contemporanea, senza costrizioni o recinti, ma con strizzate d'occhio alla libera improvvisazione, vero e proprio nutrimento dei musicisti jazz. Il risultato è un concerto che mutua moltissimo dall'ultimo disco della formazione, “Nadir”, pubblicato sempre dalla Tuk Music di Paolo Fresu, a conferma della assidua partnership artistica esistente tra i due musicisti. Per completare il fil rouge individuato nei concerti della “Podiani”, una menzione speciale merita il duo di fisarmonicisti, ritrovatosi dopo molto tempo e formato da Antonello Salis e da Simone Zanchini (venerdì 20 luglio). Due musicisti apparentemente distanti per formazione, Salis spirito libero, Zanchini proveniente dalla classica, ma che trovano una sintesi perfetta nel loro estro e nella loro versatilità che fanno di questo concerto veramente un'occasione unica ed irripetibile.

      Danilo Rea

      Sempre alla Podiani, chiusura in grande spolvero con Danilo Rea in piano solo, domenica 22 luglio. Con questi presupposti, non c'è che l'imbarazzo della scelta, grazie al programma estremamente accattivante messo a punto dal direttore artistico Carlo Pagnotta. Per i tiratardi un'altra interessante novità è rappresentata dalle jam sessions notturne al ristorante Cesarino che vedranno protagonisti ogni sera il sassofonista Piero Odorici, insieme a Daniele Scannapieco, Andrea Pozza, Aldo Zunino e Luca Santaniello. Chi non ha voglia di andare a letto sa come attendere le prime luci dell'alba. Il jazz la farà da padrone in ogni angolo di strada del centro storico di Perugia, da Corso Vannucci fin nelle viscere della città. Confermatissimi a furor di popolo, animeranno le street parade quotidiane i “Funk Off”, così come altre proposte interessanti di vecchie e nuove tendenze fungeranno da richiamo negli spazi gratuiti di Piazza IV novembre e dei Giardini Carducci che si riconferma sede del Conad Jazz Contest, dal quale potrebbero arrivare buone indicazioni sui talenti del futuro. Insomma, che il sipario si alzi e che il jazz e la musica possano trionfare! (G.D.)

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