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Tragedia Diamante, ferito sentito in Procura. Parroci "Situazione impossibile"
Omicidio Diamante, ferito sentito in Procura. Parroci "Situazione impossibile" 23 ago 18 E' stato sentito in Procura a Paola, dal magistrato inquirente, il giovane napoletano 37enne ferito leggermente ad un gluteo e posto, in un primo momento, in stato di fermo dai CC di Scalea dopo che lo stesso è stato coinvolto nella rissa, scoppiata pare per motivi di contrapposizione etnica, culminata con l'accoltellamento, e la successiva morte, del giovane cosentino Francesco Augieri (nella foto in alto) di 23 anni avvenuta ieri mattina verso le 4 a Diamante, a pochi passi dalla statua di Padre Pio. Una tragedia che ha turbato tutta la cittadina tirrenica e la città del Bruzi dove la vittima era molto conosciuta. Intanto i parroci di Diamante e Cirella, don Michele Coppa, don Eugenio Hounglonou e don Lillino Luciano, esprimendo la loro vicinanza alla famiglia della vittima puntano il dito contro una situazione diventata "incandescente" nella cittadina tirrenica affollata, nel periodo estivo, da oltre 250.000 persone. Una denuncia forte quella dei prelati che intanto annunciano una veglia di preghiera per la vittima. "Quanto accaduto non può rimanere senza eco e senza iniziative educative per la nostra comunità. Desideriamo muoverci affinché essa, mentre denuncia ogni atto di violenza e di disordine, pensi seriamente a darsi delle regole di convivenza e di sereno rispetto, soprattutto nel periodo estivo, dove la popolazione cresce in modo esponenziale. Nei dialoghi amicali o di sfogo ci si lamenta per le “notti impossibili”, per i disturbi della musica oltre i decibel consentiti, per gli schiamazzi fino all’alba, per l’abuso di alcool e l’uso sistematico di sostanze stupefacenti. Non può bastare il “lamentarsi”. E’ necessario prendere coscienza di una situazione di “malessere” che, ahimè, porta a “risse” e al serio rischio che qualcuno ci possa rimettere la vita, com’è successo la scorsa notte. Su quanto scritto non serve che chi legge metta “mi piace” oppure “non mi piace”. Vorremmo delle riflessioni profonde e delle indicazioni operative serie e responsabili. Noi partiamo dalla preghiera rivolta col cuore al Signore, e dall’invito ai genitori e alle autorità di vegliare sui propri figli, che spesso diventano “vittime” di una “movida” senz’anima. Speriamo di proporre, a breve, una veglia di preghiera in chiesa e una manifestazione esterna, tipo fiaccolata o altro, sui luoghi delle “notti” imprevedibili, perché la “notte si possa illuminare di senso”. Una denuncia forte rivolta a tutti ma soprattutto alle istituzioni che proprio nel periodo di maggiore bisogno, d'estate, risultano completamente assenti così come denunciato poco tempo tempo fa dal Siulp, sindacato di Polizia, che denunciava la scomparsa del presidio di Cetraro dal 2015. Il sindacato di polizia denunciava, già da allora, la seria difficoltà ad operare per la grave carenza di uomini e mezzi con organici ridotti all'osso. Ora la tragedia. Al di là della retorica e della prevenzione possibile la situazione così com'è non è più sopportabile così come sottolineano i due parroci preoccupati del precipitare degli eventi. Ci voleva poco a capirlo. Nel frattempo i carabinieri del Comando di Scalea stanno analizzando le immagini rilevate dalle telecamere di sicurezza poste nei pressi del luogo del fatto di cronaca. -- Rissa davanti a locale, 23enne di Cosenza muore accoltellato a Diamante
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