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      Il film "A Ciambra" rappresenta l'Italia nella notte degli Oscar

       

      "A Ciambra" sul red carpet a Venezia con Carpignano e i presidenti di LuCa

       

      Il film "A Ciambra" rappresenta l'Italia nella notte degli Oscar

      26 set 17 "A Ciambra", il film scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar, è sostenuto dal progetto LuCa (intesa tra Fondazione Calabria Film Commission e Lucana Film Commission). In una nota diffusa dalla Lucana Film Commission, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha detto di essere "ben lieto che il film di Jonas Carpignano rappresenti l'Italia agli Oscar. Il progetto Lu.Ca, che ha sostenuto il regista e la produzione, da poco rinnovato con il collega Mario Oliverio, governatore della Calabria, dimostra che la cooperazione virtuosa tesa alle economie di scala e alla qualità dei progetti è uno strumento molto utile per l'industria culturale del Paese. Con la sobrietà che ci contraddistingue riteniamo di dover sostenere il lavoro congiunto delle due film commission di Basilicata e Calabria teso ad allargare collaborazioni con le altre regioni del Sud in una vincente ottica di federalismo solidale". Per il presidente della Calabria Film Commission, Giuseppe Citrigno, e per il direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace, "aver creduto in questo piccolo capolavoro del cinema della modernità riempie di soddisfazione per i risultati raggiunti dal giovane autore e dalla cosmopolita componente produttiva. Risultati significativi che rilanciano il nostro protocollo d'intesa che potrà continuare ad essere strumento di sostegno per altri giovani emergenti registi lucani e calabresi".

      Storia prodotta da Scorsese. Una comunità rom di Gioia Tauro, che si mette in scena con una storia di fiction ispirata alla propria realtà, tra crimini e profonda unione famigliare. Un mondo apparentemente impenetrabile che ha accettato di farsi raccontare dal cinema verité dell'italo americano 33enne Jonas Carpignano (mamma di New York ma nata nelle Barbados, papà romano) nella sua opera seconda, A Ciambra: dopo il debutto alla Quinzaine des Realisateurs a Cannes, dove ha vinto il premio Europa Cinema Label, è il film scelto dall'Italia per la candidatura nazionale agli Oscar nella categoria film in lingua non inglese. Dopo Cannes è arrivato da poco in sala, dal 31 agosto in 40-50 copie con Academy Two. Dietro questo coinvolgente romanzo di formazione che ha per protagonista il rom 14enne Pio (Pio Amato, che recita insieme alla sua famiglia, con cui è stato anche a presentare il film sulla Croisette), c'è, come coproduttore esecutivo, anche Martin Scorsese che ha assegnato al film il fondo creato con altri produttori per supportare registi emergenti. Il mondo di A Ciambra "è così definito, così intimo, che mi sembrava di vivere insieme ai personaggi e a Carpignano - aveva dichiarato Scorsese -. E' un film bello e commovente". Il sostegno del cineasta potrebbe aiutare A Ciambra, chissà. Intanto, oltre ad essere stato venduto in oltre 15 Paesi, è entrato nella selezione di 51 lungometraggi in gara (gli altri italiani sono Fortunata, Rosso Istanbul e Indivisibili) agli Efa. Carpignano, cresciuto negli Usa, da anni ha scelto di vivere a Gioia Tauro, dove ha realizzato anche la sua opera prima, Mediterranea, sugli immigrati africani in Calabria. "Ho conosciuto i rom di A Ciambra nel 2011 quando mi era stata rubata la macchina con tutta l'attrezzatura cinematografica ed ero andato da loro per riaverla indietro. Resti subito colpito da quella realtà, tra i bambini che fumano, guidano e l'unione della comunità, che è un punto di forza, ma anche di debolezza. Lì ho incontrato per la prima volta Pio, allora 11enne, in giacca di pelle e sempre con la sigaretta in mano. Mi seguiva dappertutto, in qualche modo mi ha scelto lui. E attraverso di lui ho incontrato e sono stato accettato dalla sua famiglia". Pio, nel film, è un 14enne molto intelligente ma che non sa leggere ("è realmente così" dice Carpignano). Interagisce liberamente con gli italiani e gli africani a differenza della sua comunità, ma per sentirsi grande vuole partecipare ai piccoli traffici e furti di famiglia (dal rame alle auto). Il sentirsi troppo sicuro, però, gli farà commettere un grave errore e l'unione famigliare lo porterà a una scelta molto difficile.

      Gli "zingari" della Piana puntano all'Oscar. Un anno fa Pietro Bartolo e Lampedusa con il suo carico doloroso di migranti in fondo al mare, quest'anno una comunità 'diversa', i rom di Gioia Tauro, con le loro regole, i loro rituali, i rapporti di forza e di solidarietà, un microcosmo che Jonas Carpignano illumina con una potenza che ha conquistato Martin Scorsese, uno dei suoi produttori. Nel 2016 Fuocoammare di Gianfranco Rosi, nel 2017 è A Ciambra il candidato scelto dall'Italia a rappresentarla agli Oscar per la selezione per il miglior film straniero. Il cammino è appena cominciato ed è lunghissimo: l'annuncio delle nomination è previsto per il 23 gennaio 2018, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 4 marzo 2018. La commissione - composta da Nicola Borrelli, Cristina Comencini, Carlo Cresto-Dina, Felice Laudadio, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Malcom Pagani, Francesco Piccolo - ha preferito A Ciambra nel gruppo dei 14 film iscritti tra cui La tenerezza di Gianni Amelio e Fortunata di Sergio Castellitto. A Ciambra, che era stato una delle sorprese di Cannes (Quinzaine des Realizateurs) con ottime critiche, è stato selezionato anche a Toronto in Contemporary World Cinema ed è uscito in sala a fine agosto da Academy Two, presente in una decina di sale destinate dopo questa notizia ad aumentare. A dare il titolo è un quartiere di Gioia Tauro, il centro della comunità di zingari in cui Carpignano è entrato "senza voler giudicare minimamente", ma trovando quell'empatia che gli ha permesso di diventare amico di tutte queste persone, ospite alla loro tavola. "Ero con loro fino all'alba a ballare la tarantella e a festeggiare i santi Cosimo e Damiano portati in processione, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti poi ho avuto la notizia, in pratica festeggio da ieri", scherza parlando con le agenzie Carpignano che ha 33 anni è nato a New York da madre originaria delle Barbados e padre italiano. "Sono cresciuto con il cuore in Italia, tornare qui - racconta - può sembrare curioso nell'epoca dei giovani che se ne vanno, ma io mi sento abbastanza fortunato a stare qui, dove ho tutto quello che cercavo, prima di tutto la mia famiglia, i miei parenti. Mio nonno quando c'era, che mi ha contagiato l'amore per il cinema, lui che era tra gli inventori di Carosello. L'Italia, può sembrare strano, è un posto che non si dimentica di te. A New York dopo tre mesi che manchi non ti riconosce più nessuno". Questo 'senso dell'appartenenza' è uno dei valori del cinema di Carpignano che in A Ciambra racconta una storia di formazione: quella di Pio Amato che cresce più in fretta possibile, a quattordici anni beve, fuma ed è in contatto con tutti, italiani, immigrati africani e i membri della comunità rom. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo, imparando il necessario per sopravvivere sulle strade della sua città. Il cinema di Carpignano che "entra così intimamente nel mondo dei suoi personaggi che hai la sensazione di vivere con loro", come lo definisce Scorsese, è a metà tra documentario e finzione, attori che non sono attori ma una storia forte da filmare, un "cinema nuovo che non fa più distinzioni tra documentario e finzione arrivando a un'originalità nuova e feconda", dice Paola Malanga, vicedirettore Prodotto di Rai Cinema che ha prodotto il film con Stayblack Productions, RT Features e Sikelia Productions. Scorsese, che ha puntato il giovane autore tra i talenti emergenti da sostenere, "mi ha fatto sapere di essere molto contento della candidatura e mi fa gli auguri", racconta Carpignano riferendo del regista "super concentrato" sul set del kolossal The Irishman che vede riuniti sul set De Niro, Pacino e Joe Pesci. Sarà decisivo l'appoggio di Martin nella lunga strada da percorrere? E' chiaro che su un simile fan si spera. Gli avversari sono fortissimi, come è ovvio, da In the fade di Fatih Akim (Germania), 120 battiti al minuto di Robert Campillo (Francia), la Palma d'oro The Square di Ruben Ostlund (Svezia), Foxtrot di Samuel Maoz (Israele) per citare titoli noti.

      "Complimenti e in bocca al lupo a Jonas Carpignano, un autore innovativo e coraggioso, che con il suo A Ciambra rappresenterà l'Italia per la corsa agli Oscar". Così il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, commenta la candidatura nazionale agli Oscar nella categoria film in lingua non inglese, di A Ciambra.

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