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      Di Iacovo "Lavoro 'nero' e 'sommerso' cancri della nostra società"

       

       

      Di Iacovo "Lavoro 'nero' e 'sommerso' cancri della nostra società"

      25 nov 17 "Il lavoro nero, sommerso, irregolare é un cancro nella nostra società che va estirpato. É un fenomeno che, a differenza di una partita di calcio, non si vince o si perde al '90 minuto. Va contrastato ogni giorno con azioni mirate e risorse economiche appropriate. Progetti di emersione per le imprese che intendono emergere e realizzare procedure di regolarità". Lo ha detto Benedetto Di Iacovo, presidente della "Commissione regionale Emersione", nel corso del seminario tenutosi nell'aula magna dell'Ordine degli Avvocati del tribunale di Castrovillari per la presentazione del X Rapporto sull'Economia Sommersa e Lavoro non regolare in Calabria e del I° Rapporto Economia Criminale in Calabria. I due rapporti sono stati redatti dalla stessa Commissione presieduta da Di Iacovo, che ha diffuso un comunicato per illustrare i contenuti della presentazione. "La Calabria, tuttavia, nonostante la crisi - ha aggiunto Benedetto Di Iacovo - sul versante del lavoro nero ed irregolare è in controtendenza. Il lavoro nero si riduce e l'outlook decennale evidenzia un calo dalle 210 mila unità del 2004 alle 142 mila del 31 dicembre 2016. Dati certificati Istat". A Domenico Marino, professore di Politica economica all'università Mediterranea di Reggio Calabria, il supporto scientifico ed il contributo apportato dal dipartimento che dirige. Poi è stata la volta di numerosi interventi. Enza Bruno Bossio, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione parlamentare antimafia; Caterina Chiaravalloti, presidente del tribunale di Castrovillari; Roberto Laghi, presidente dell'Ordine degli Avvocati, e Piercarmine Sapia, dell'Ordine provinciale dei Consulenti del lavoro. "L'economia sommersa in Calabria - hanno evidenziato Di Iacovo e Marino - vale 5 miliardi e 200 milioni annui e sottrae, a vario titolo, risorse erariali, previdenziali ed addizionai irpef pari a circa un miliardo e 800 milioni di euro. L'ampiezza dell'economia 'in nero', a livello nazionale, oscillava tra un minimo di 255 miliardi di euro e un massimo di 275 miliardi, pari rispettivamente al 16,3% e al 17,5% del prodotto interno lordo. Una cifra enorme, capace di risanare il bilancio dello Stato e rilanciare il sistema economico e, per quanto riguarda la Calabria, di ripianare il deficit del settore sanità. Ogni unità emersa, infatti, porta nelle casse della regione circa 1.300 euro a titolo di addizionali comunali e regionali Irpef. Investire in politiche di contrasto al sommerso porta un triplice effetto: si restituiscono diritti a lavoratori invisibili, rendendoli cittadini effettivi; si afferma e si diffonde la cultura della legalità e del lavoro regolare e sicuro; si portano risorse erariali aggiuntive alla Regione ed ai Comuni. Tutto questo fatto salvo il dato che contrastare il lavoro nero, sommerso, irregolare, in elusione è un fatto di civiltà e un dovere civico; parimenti, l'investimento in politiche di contrasto al sommerso ed al lavoro nero ed irregolare è dunque un primo passo importante per risolvere le gravose distorsioni presenti nel nostro mercato del lavoro. Ed è anche questa la vera sfida culturale che devono affrontare amministrazioni pubbliche, sia nazionali che regionali. La Calabria presenta, purtroppo, condizioni di criticità strutturali del mercato del lavoro con vere e proprie situazioni di emergenza occupazionale. Il mercato del lavoro regionale resta in sostanza caratterizzato dalla presenza di aree di forte marginalità, dove convivono basse qualifiche professionali, bassi livelli di reddito e una quota elevatissima di lavoro sommerso, a fronte di un capitale umano, che possiede competenze e potenzialità professionali, che possono determinare una decisiva inversione di tendenza dello sviluppo regionale e del mercato del lavoro, a condizione che tale patrimonio sia adeguatamente sostenuto e valorizzato con una strategia di politica attiva del lavoro che renda il sistema adeguato alle sfide dell'innovazione e della competitività. L'economia sommersa e l'economia criminale in Calabria, purtroppo, rappresentano un fenomeno complesso, che coinvolge interi contesti territoriali e interi settori economici,. E' necessario aggredire con opportuni interventi queste "piaghe" e tentare di renderle meno invasive nella nostra economia e per far si che questi fenomeni, costantemente monitorati, dalla preposta commissione, siano destinatari di azioni e risorse adeguate con l'obiettivo di promuovere politiche ed azioni di contrasto effettive e, soprattutto, efficaci e pervasive, in uno con gli organi di vigilanza e con le forze dell'ordine e della magistratura, che in tale direzione svolgono un ruolo prezioso e vitale per il contrasto al fenomeno". "Su queste ed altre valutazioni di natura più generale - conclude il comunicato diramato da Di Iacovo - l'intervento conclusivo della deputata Enza Bruno Bossio".

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