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Sindaco Papasso: hanno usato lo Stato per cacciarmi la seconda volta
Sindaco Papasso: hanno usato lo Stato per cacciarmi la seconda volta 23 nov 17 "Ci sono riusciti: dopo i dossier, le infamie, le trappole, dopo la persecuzione e la crocifissione, i miei avversari ed oppositori esultano: sono stato 'cacciato' nuovamente dal Comune. E questa volta per farlo hanno utilizzato lo Stato". Lo scrive in un post su facebook Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Jonio, uno dei cinque Comuni calabresi sciolti ieri dal Consiglio dei Ministri per condizionamenti della criminalità organizzata. "Pur di eliminarmi - aggiunge Papasso - hanno fatto in modo di far sciogliere il Consiglio comunale per mafia. Una gravissima offesa e umiliazione per la città. Sono prevalsi interessi palesi e occulti. E' stata commessa una gravissima ingiustizia non solo nei miei confronti ma, soprattutto, nei confronti dell'intera popolazione di Cassano/Sibari. Siamo stati sempre dalla parte della giustizia, della trasparenza e della legalità. La mafia l'abbiamo combattuta con determinazione e con azioni concrete. Siamo stati vittima dei delinquenti e di quelli che non vogliono il progresso della città. La nostra coscienza è pulita e trasparente. Continueremo a camminare a testa alta". "Non è finita qui, comunque. Ci difenderemo - aggiunge il sindaco di Cassano - in tutte le sedi, con la forza, l'abnegazione e la passione con cui abbiamo amministrato il Comune. Ci difenderemo fino alla morte!"
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