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Rapina a tabaccheria, due arresti dei CC a Pellaro
Rapina a tabaccheria, due arresti dei CC a Pellaro 22 feb 17 Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Pellaro agli ordini del Lgt Salvatore Piazza coadiuvati da quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria diretta dal Mag Mariano Giordano, hanno eseguito due ordinanze di applicazione di misura cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Domenico Calluso 43 anni (nella foto in alto) e Gianluca Scaramozzino 41 anni (già rinchiuso dallo scorso ottobre perché trovato in possesso di un vero e proprio arsenale). L’indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Pellaro, sotto la guida della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Federico Cafiero De Raho, è partita a seguito di una rapina a mano armata commessa il 29 agosto 2015 presso la rivendita tabacchi “DE FONTES ANTONELLA” di Bocale che fruttò, allora, un bottino di 12.000,00 euro. All’epoca le indagini avviate nell’immediatezza avevano portato all’emissione di un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto nei confronti di Gerolamo Latella (rimesso in libertà dopo qualche tempo ed il 26. settembre 2016 tratto nuovamente in arresto in quanto indicato come “basista” del gruppo) e di Paolo Antonio Monorchio, ritenuto dagli inquirenti colui che imbracciò materialmente il fucile ed il cui fermo avvenuto il 04 settembre 2015 venne in seguito convalidato dall’Autorità Giudiziaria. I militari, consci della presenza sul luogo del delitto di altri correi iniziavano, sotto la guida della Procura, un’attenta attività di analisi dei contatti e delle frequentazioni degli arrestati sino a giungere alla raccolta di gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati. Le indagini svolte acclaravano il ruolo del Calluso come quello del secondo rapinatore entrato all’interno dell’esercizio commerciale per perpetrare la rapina e dello Scaramozzino come quello dell’autista della vettura utilizzata dai malviventi per la fuga. Di fondamentale importanza, inoltre, si dimostrava l’arresto dello Gianluca Scaramozzino il 07 ottobre 2016 allorquando lo stesso fu trovato in possesso di un vero e proprio arsenale; tra le armi rinvenute e sequestrate vi era anche un fucile a canne mozze che, da subito, parve ai militari del tutto simile a quello utilizzato per la rapina alla tabaccheria. Gli accertamenti tecnici posti in essere dal Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina ha confutato tale impressione confermando diversi punti di comunanza tra il fucile sequestrato allo Scaramozzino e quello utilizzato dai rapinatori e ripreso dalle telecamere del circuito di videosorveglianza dell’attività commerciale. La tenacia profusa dalla Procura di Reggio Calabria e dai militari del Comando Stazione Carabinieri di Pellaro ha consentito di dare un volto ed un nome ai rapinatori che avevano pianificato e portato a segno la rapina.
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