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Ammettono il pestaggio i due cugini di Cassano e Gip convalida fermo per omicidioIl Procuratore Facciolla sul luogo del delitto
Ammettono pestaggio i due cugini di Cassano e Gip convalida fermo per omicido 04 giu 16 Hanno ammesso di avere colpito violentemente più volte l'uomo sorpreso a rubare carburante da un camion della ditta di famiglia i cugini Andrea e Bruno Falbo, di 26 e 24 anni, sottoposti a fermo giovedì scorso per omicidio preterintenzionale per la morte di Pietro Armentano, di 60 anni. I due sono stati interrogati stamani dal gip di Castrovillari nel corso dell'udienza di convalida, alla presenza del pm Monica Matera e dei legali degli indagati, gli avvocati Mauro Cordasco, Marisa Zuccarelli e Maria Rosa Di Mare. Il Gip, al termine, ha convalidato il fermo riservandosi di decidere sulla forma della misura cautelare da adottare. I due, secondo quanto si è appreso, avrebbero riferito di avere sorpreso Armentano mentre stava rubando gasolio e di averlo aggredito: mentre uno lo teneva fermo in terra l'altro lo colpiva. Durante l'udienza, la Procura ha anche depositato alcune intercettazioni ambientali fatte nella caserma dei carabinieri dove i due erano stati portati subito dopo il fatto. I due restano in carcere. Restano in carcere i cugini Andrea e Bruno Falbo, di 26 e 24 anni, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di Pietro Armentano (60), ucciso, secondo l'accusa, con calci e pugni dopo essere stato scoperto a rubare. Il gip del tribunale di Castrovillari Carmen Ciarcia, infatti, dopo aver convalidato il fermo, ha sciolto la riserva disponendo la custodia cautelare in carcere per gli indagati. Il provvedimento, che era stato chiesto dalla Procura, è stato notificato ai due dai carabinieri della Tenenza di Cassano. Indagati ai domiciliari. Sono stati posti agli arresti domiciliari i cugini Andrea e Bruno Falbo, di 26 e 24 anni, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di Pietro Armentano (60), ucciso, secondo l'accusa, con calci e pugni dopo essere stato scoperto a rubare. Lo rendono noto i carabinieri modificando una precedente nota in cui si parlava di detenzione in carcere. I due sono stati portati nelle rispettive abitazioni.
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