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Il Presidente Mattarella inaugura la Cittadella della Regione
Il Presidente Mattarella inaugura la Cittadella della Regione 28 gen 16 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è giunto a Catanzaro dove ha inaugurato la nuova sede della Regione Calabria. Mattarella é stato accolto dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Mattarella, dopo il suo arrivo, si é recato nell'ufficio del presidente Oliverio, all'ultimo piano del palazzo della Regione. Adesso è in programma una manifestazione alla quale partecipano parlamentari, sindaci di numerosi Comuni e autorità civili, militari e religiose di tutta la regione. Poco prima delle 17, a conclusione dell'inaugurazione, il Presidente Mattarella è ripartito per Roma. "La cerimonia odierna non è un punto conclusivo. Il nuovo inizio rimanda a una responsabilità collettiva, a un impegno di rinnovamento della macchina pubblica, a un'ambizione più alta negli stessi contenuti della sua azione". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della cerimonia di inaugurazione della sede della Giunta regionale della Calabria. "Sono lieto - ha affermato - di essere con voi all' inaugurazione della Cittadella regionale, che rappresenta per la Calabria un traguardo e, al tempo stesso, un punto di partenza. Questo complesso, ampio e moderno, è il compimento di un progetto a lungo coltivato da giunte di diverso orientamento politico, per il quale sono stati necessari investimenti cospicui e tanto lavoro. Mi auguro adesso che il risultato raggiunto diventi un elemento di coesione, e che ci sia una ricaduta di fiducia anche nel confronto politico, stimolando l'azione legislativa e di governo regionale, rafforzando il legame tra istituzioni e cittadini, consentendo ai protagonisti di riconoscere sempre, anche nella competizione tra idee e proposte diverse, ciò che attiene al bene comune e agli interessi primari della società calabrese". "La piena operatività di questa struttura, oltre a dare vantaggi alla città di Catanzaro - ha concluso Mattarella - consentirà maggiore vicinanza, e dunque un più agevole coordinamento, tra i vari settori dell'amministrazione regionale, nella previsione che ciò comporti una migliore efficienza degli uffici e dei servizi". Mattarella, dignità cosa pubblica premessa risanamento. "Una piena dignità della cosa pubblica è la premessa per il risanamento delle piaghe e per la ripresa. Conferire dignità alla cosa pubblica, e alla politica, è oggi essenziale per mettere in moto uno sviluppo innovativo". Lo ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a Catanzaro per inaugurare la sede della Regione. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso di un breve incontro avvenuto nello studio del Presidente nella sede della "Cittadella" regionale, ha ricevuto in dono dal Presidente della Regione Mario Oliverio il "Pitagora" d'argento, una creazione realizzata, per l'occasione, dal maestro orafo crotonese Michele Affidato. La scultura, in argento, raffigura il filosofo e matematico Pitagora, fondatore, nell'antica Kroton, della Scuola Pitagorica, seduto ed intento a leggere un voluminoso libro. L'opera - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - trae ispirazione dal dipinto "La scuola di Atene" di Raffaele Sanzio, che viene oggi custodito nei Musei Vaticani. Al presidente Mattarella Oliverio ha donato anche il "Libro delle Figure" dell'abate Gioacchino da Fiore, con le Tavole "Liber Figurarum" di Leone Tondelli. Doni molto apprezzati dal Presidente della Repubblica. I numeri della Cittadella regionale: Si sviluppa su 190.500 metri quadri di cui 66 mila dedicati a parcheggi (2 mila i posti auto) e 44 mila ad area verde, la "Cittadella", opera imponente, inaugurata oggi dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che, a Germaneto di Catanzaro, ospita la sede della Giunta regionale della Calabria. La struttura, i cui lavori di realizzazione sono iniziati nel 2005, ospita tutti gli 11 dipartimenti della Regione e, in più, la Stazione unica appaltante, l'Avvocatura regionale, l'Autorità di Audit, il Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e l'Arcea. In totale i posti di lavoro sono 1.836. Il complesso edilizio, a forma di "C", è composto da tre edifici a "corpo doppio", con sistema distributivo orizzontale centrale, ed è strutturato intorno alla piazza ovale e aperto sul quarto lato. Le due ali laterali della "C" hanno una lunghezza massima di circa 151 metri lineari, mentre il corpo centrale che connette le due ali esterne, ha una lunghezza di circa 103 metri lineari. I corpi laterali hanno nove piani fuori terra, il corpo centrale ne ha dodici. Gli uffici operativi dell'ente sono ubicati nei piani fuori terra dei corpi laterali. La struttura politica è ubicata nei piani fuori terra del corpo centrale, con la Presidenza e le strutture di supporto alla Presidenza poste nei piani 9, 10, 11 e 12. Gli spazi ausiliari e di servizio sono ubicati al piano terra e al semi interrato. Sono previste stanze singole per i dirigenti e blocchi 'open space' per 10 unità, di circa 100 metri quadri, dotati di una sala riunione con circa 10 posti ed una sala attesa. La distribuzione verticale è garantita da 6 nuclei interni di scale e ascensori e due scale di sicurezza esterne poste in testata sui corpi laterali. I nuclei interni, sono composti da due scale contrapposte, due ascensori e un montacarichi di servizio, per un totale di 22 ascensori. Il piano seminterrato è di forma trapezoidale caratterizzato dalla presenza dello spazio ovale della piazza. Al piano interrato sono ubicati la hall visitatori, il Centro elaborazione dati; i magazzini e gli archivi; i locali tecnici; uno spazio per la banca e/o posta; quattro sale conferenza, di diversa capienza; spazi museali; la mensa per il personale; l'autorimessa e la piazza ovale, Il piano terra, che ha una superficie lorda di circa 3 mila metri quadri, ospita l'asilo nido, la medicheria, un bar, spazi per le associazioni sindacali, ufficio tecnico, l'ingresso principale, in corrispondenza del corpo centrale, dedicato alla struttura politica e un ristorante. Dal primo all'ottavo piano trovano posto i vari Dipartimenti regionali e gli Assessorati mentre al nono piano, che ha una superficie lorda di circa 1.600 metri quadri, sono ubicati gli uffici di supporto alla Presidenza e l'Ufficio stampa. Il decimo piano, dotato di una superficie lorda di circa 1.600 metri quadri, ospita l'ufficio del Presidente della Regione, mentre all'undicesimo (circa 305 metri quadri di superficie) sono ubicati gli uffici di servizio della Presidenza. Il dodicesimo piano, infine, ha una superficie lorda di circa 560 metri quadrati ed è di forma ovale. Oliverio "Oggi siamo più forti". "Oggi noi siamo più forti. E l'inizio simbolico, che segna questa giornata, acquista, grazie alla presenza del Capo dello Stato, maggiore vigore e maggiore forza". Lo ha detto, parlando con i giornalisti, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio a conclusione della cerimonia di inaugurazione della Cittadella degli uffici a Catanzaro, alla presenza del presidente Mattarella. "Quella di oggi - ha aggiunto Oliverio - è stata una bella giornata e, soprattutto, è stato bello l'intervento del Capo dello Stato perché le sue parole ci incoraggiano ad andare avanti nel lavoro che abbiamo avviato. E Dio sa quanto ci sia bisogno di questo sostegno dal momento che il lavoro da realizzare non è affatto semplice, date le condizioni nelle quali è stata portata la Calabria". "Si tratta di un lavoro - ha detto ancora Oliverio - che sta iniziando a dare i primi risultati come lo stesso Presidente Mattarella ha avuto modo di evidenziare, nel suo intervento, indicando il cambio di passo che, in quest'anno, c'è stato nella utilizzazione dei fondi comunitari. Ma la sua presenza ha portato qui lo Stato e questo è un fatto di fondamentale importanza". Il governatore della Calabria, prima della cerimonia ufficiale, ha accolto il presidente Mattarella e lo ha accompagnato al piano che ospita la presidenza dove, ha detto, "c'è stato uno scambio di vedute e anche di doni. Mattarella ha voluto approfondire - ha proseguito - vari aspetti ed ha ammirato le bellezze paesaggistiche della zona che ospita la Cittadella. Ha apprezzato l'imponenza dell'opera e, in particolare, ha sottolineato il fatto che la Regione Calabria ha una sede, una propria 'casa' che consentirà di organizzare ed efficientare soprattutto sul piano amministrativo e organizzativo la macchina della Regione. Di porsi, in definitiva, come punto di riferimento per i cittadini, le imprese e gli amministratori locali". Bindi "Un segnale imporante e non formale". "La presenza del Presidente Mattarella in Calabria è un segnale molto importante, e non formale, dell'attenzione che la massima autorità del nostro Paese ha per questa terra". Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, parlando con i giornalisti a Catanzaro dove ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione degli uffici della Regione Calabria. "Una presenza - ha aggiunto Bindi - che, auspichiamo, possa portare tutto il Paese ad aumentare l'attenzione per fare fronte alle emergenze della Calabria, ma, soprattutto, per fare leva sulle tante qualità di questa terra". Il discorso del Presidente Irto: Sono fiero e orgoglioso, signor Presidente, di poterLe rivolgere a nome del Consiglio regionale, che rappresenta la sovranità del popolo calabrese, un saluto di benvenuto e, insieme, un ringraziamento speciale per la Sua visita. L’inaugurazione della Cittadella è un momento di alto significato. Sancisce la consegna ufficiale della sede della Regione alla comunità calabrese a 45 anni dalla sua istituzione. Un tempo che da solo rappresenta i grandi problemi irrisolti che affliggono questa terra e dai quali vogliamo affrancarci. Ma oggi, dinanzi a Lei, intendiamo soffermarci più sulle opportunità offerte dalla nostra terra che sui suoi problemi. La Sua presenza, oggi, assume per noi un valore straordinario. E’ testimonianza della volontà dello Stato di rinsaldare quei valori di coesione e pace sociale, la cui difesa è da noi particolarmente avvertita perché condizione del nostro riscatto. Dalle difficoltà e dai tormenti della nostra storia, noi calabresi intendiamo trarre l’ottimismo e la determinazione per promuovere con decisione le trasformazioni profonde e le condizioni sociali, economiche e di benessere complessivo per la nostra comunità. Siamo impegnati a creare sviluppo e insieme a tutelare l’ambiente e il patrimonio culturale e artistico di notevole spessore di cui disponiamo e che vogliamo mettere a frutto. La Calabria, Signor Presidente, è una regione molto bella, fertile, ricca di risorse e di energie. Ed è terra di sofferenza. Siamo orgogliosi di amarla e averne cura, esattamente come Lei ha chiesto a tutti noi di fare con la nostra Repubblica che si appresta a compiere settant’anni. Le nuove classi dirigenti di questa regione sono impegnate in uno sforzo per innovare e modernizzare il nostro territorio spingendolo verso i livelli più alti delle possibilità offerte dalla scienza e dalla tecnica del nostro presente storico. Rifiutiamo – e ci piace farlo solennemente proprio in Sua presenza – l’etichetta dei meridionali che si commiserano e invocano assistenzialismo. Quel che chiediamo sono le condizioni per consentirci di produrre autonomamente risorse e ricchezza come crediamo sia possibile in una terra ricca di potenzialità inespresse e bloccate. Siamo una regione che lungo la sua storia ha messo a disposizione del Paese, dell’Europa e del mondo energie, competenze, talenti. Terra di emigrati, che hanno dato lustro e ricchezza alle comunità nelle quali sono andati a vivere. Ma siamo anche terra di accoglienza e di solidarietà nei confronti di chiunque venga qui in pace e nel rispetto delle regole democratiche che ci siamo dati. Per questo, signor Presidente, consideriamo la Sua visita l’imperdibile occasione per trasmettere all’intero Paese un messaggio positivo e di speranza. Vorremmo che Lei tornasse a Roma con la certezza di aver visitato una Calabria viva e vitale, piena di giovani che studiano, lavorano, fanno ricerca. Come gli scienziati dell’Unical che hanno contribuito alla scoperta del bosone di Higgs, la “particella di Dio”, nel solco dell’impegno di personalità di grande statura come Renato Dulbecco o, ancora oggi, Lucia Votano. Sono questi i modelli di riferimento dei giovani delle nostre università, che conoscono lingue e culture diversissime, che hanno girato il mondo ma che hanno scelto di restare qui. Sono ragazzi fieri e testardi che vogliono costruire una regione migliore, una terra in cui tutti abbiano le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini europei. Una regione così deve cancellare il condizionamento della ‘ndrangheta che avvertiamo insopportabile e contro il quale deve crescere ancor di più e in modo impetuoso la reazione, prima di tutto dei calabresi che amano e abitano la Calabria. Ma i gravi episodi delle ultime settimane, le intimidazioni contro il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gratteri, il presidente della commissione regionale antimafia consigliere Bova e contro numerosi amministratori locali, soprattutto nella Locride, rivelano carenze e impongono un ulteriore intervento dello Stato. E’ nota la Sua speciale sensibilità sull’argomento. Per questo mentre ribadiamo davanti a Lei il nostro impegno diretto di calabresi contro la ‘ndrangheta e tutte le sue manifestazioni dirette o indirette, Le chiediamo di aiutarci nel promuovere il rafforzamento dei presìdi di legalità su questo territorio, a partire da uomini e mezzi di magistratura e forze dell’ordine. Sia chiaro: rigettiamo il tentativo di fare della ‘ndrangheta un alibi. La criminalità organizzata potrà essere cancellata (non solo ridimensionata, ma cancellata) soltanto modificando le condizioni che quotidianamente ne consentono la sua riproduzione. Ecco perché consideriamo decisivo e di valore strategico l’intervento di una politica alta che con coraggio promuova un reale sviluppo sostenibile della nostra terra fondato sulla legalità e la trasparenza, presupposti di un’economia di mercato libera e capace di creare risorse, sviluppo e altre tre cose: lavoro, lavoro, lavoro. E’ il lavoro il più potente guerriero dell’antimafia. Il suo nemico radicale. Su questo siamo impegnati. Determinati a creare lavoro subito e quanto più possibile. E a crearlo sempre più qualificato e tale da rompere le arretratezze della Calabria. Abbiamo le intelligenze e la passione necessarie per costruire competenze alte capaci di trasformare profondamente la Calabria. E’ una partita che vogliamo giocarci. Attraverso il ciclo di programmazione dei fondi strutturali europei che si sta aprendo in questi mesi pensiamo di iniziare a modificare il quadro drammatico e apparentemente senza futuro della Calabria. Possiamo farcela, signor Presidente. Abbiamo tanto da offrire e da esportare, anche grazie al più importante porto di transhipment italiano, Gioia Tauro, autentico baricentro del Mediterraneo su cui, a nostro avviso, il Paese può e deve, anzi ha interesse a puntare per aiutare l’intera economia del Mezzogiorno. La Calabria, dal Pollino allo Stretto, può mettere in contatto popoli e merci di una parte grande del mondo. Negli ultimi mesi sono giunti dal Governo segnali positivi che costituiscono un importante punto di partenza. Bisogna proseguire e andare oltre con la convinzione che lo sviluppo del Mezzogiorno è indispensabile per una ripresa dell’intera Italia e per un nuovo miracolo economico, sociale, civile. La Calabria può vantare autentiche eccellenze nell’agroalimentare, che qui è fondato su un modello di produzione di qualità, non massivo e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente, nel solco di quanto sollecitato da Papa Francesco nell’enciclica dedicata alla nostra “casa comune”. E ancora, un’opportunità di crescita è certamente rappresentata dal turismo. Certo, è ancora difficile arrivare in Calabria e per i calabresi raggiungere rapidamente il resto del mondo. Per questo chiediamo una maggiore infrastrutturazione del territorio per avere gli strumenti che ci consentano di produrre autonomamente ricchezza per la Calabria e il Paese intero. Lo ripeto: possiamo farcela, possiamo cambiare il segno della nostra condizione. Non si meravigli nessuno se dico che siamo orgogliosi di noi, signor Presidente. Una nuova Calabria sta già nascendo. Stiamo lavorando perché nei prossimi anni si senta parlare di noi in positivo rovesciando la valanga di luoghi comuni che ci penalizza e rende più problematici i nostri sforzi. Siamo un pezzo d’Europa piantato nel cuore del Mediterraneo su cui si affacciano centinaia di milioni di persone che vogliono scambiare merci, tecnologie, culture. Come durante la Seconda guerra mondiale, nell’esilio di Ventotene, fu gettato il seme di un’integrazione europea che all’epoca appariva quasi utopica, così oggi noi calabresi nutriamo l’ambizione e la volontà di dare un contributo culturale, intellettuale e istituzionale a un nuovo ordine mediterraneo e mondiale, fondato su una più equa distribuzione delle ricchezze e sulla pacifica convivenza tra i popoli. In nome di tutto questo L’accogliamo con gioia e La ringraziamo di essere venuto nella nostra terra. Il discorso del Sindaco Abramo: "La solenne inaugurazione nella Città Capoluogo della sede del Governo Regionale della Calabria, alla presenza del Capo dello Stato, avviene in coincidenza con il Settantesimo anniversario della Repubblica Italiana. E' una circostanza allo stesso tempo suggestiva e significativa". Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, nel corso della manifestazione per l'inaugurazione della Cittadella regionale. "Si compie definitivamente in Calabria, sia pure a distanza di 45 anni - ha aggiunto - il sogno del regionalismo, un sogno che appariva monco proprio per la mancanza di un luogo-simbolo, in cui tutti i calabresi potessero riconoscersi. Il cammino del regionalismo nella nostra Regione, come tutti sappiamo, è stato tormentato e segnato da profonde divisioni che hanno minato seriamente la vita democratica della nostra terra. A me piace immaginare che questa maestosa opera possa essere percepita da tutti i calabresi, dal Pollino alle marine dello Stretto, come simbolo dell'unità regionale e della fine di tutti i campanilismi. Nell'esprimerle la mia gratitudine per avere accettato l'invito rivoltole dal Presidente della Giunta regionale, mi piace ricordare che le radici del nome Italia sono qui, in questo lembo di terra che divide i Golfi di Sant'Eufemia e Squillace, come riportano molte fonti dell'antichità. Era la terra degli Itali, il popolo che adorava il totem-vitello. Un "re Italo" avrebbe, secondo la leggenda, guidato gli Enotri, indiscussi dominatori della parte meridionale dell'attuale Calabria. Il nome Italia si sarebbe poi esteso, man mano, a tutta la Penisola, con l'avanzare della conquista romana". "É per tali motivi, così carichi di suggestioni e alti significati - ha proseguito Abramo - che rinnovo anche in questa sede la mia richiesta al presidente Oliverio perché intitoli questa splendida opera agli Itali. 'Palazzo degli Itali' diventerà così non solo simbolo dell'unità tra tutti i calabresi, ma soprattutto simbolo dell'unità nazionale di cui Lei, Signor Presidente, è il massimo custode e garante. Presidente Mattarella, la sua presenza a Catanzaro è un gesto che apre il cuore alla speranza. La nostra Calabria continua ad essere uno dei 'fanalini di coda' dell'Unione Europea, come impietosamente confermano tutti i più recenti studi. La Calabria è sempre più povera in un Mezzogiorno che, a sua volta, si allontana dal resto del Paese. C'è un dato, tra gli altri, che raggela. Secondo Svimez, ci sono più di duecentomila giovani calabresi, tra i 15 e i 35 anni, che hanno smesso di istruirsi e di cercarsi un lavoro. E' una resa incondizionata al sottosviluppo e alla rassegnazione, una situazione indegna di un Paese civile. Da soli non possiamo farcela. C'è bisogno di un grande piano per l'occupazione e lo sviluppo, c'è bisogno che i Governi investano sulla Calabria e sulle sue potenzialità e che contrastino con più determinazione i fenomeni di illegalità e criminalità, dotando le Procure e le forze dell'ordine dei mezzi necessari. Non consenta, Signor Presidente della Repubblica, che la Calabria affondi. Non consenta, con la sua autorevolezza e il suo carisma, che un pezzo della nostra Italia scivoli inesorabilmente verso l'abbandono. Faccia diventare - e solo Lei può farlo - la Calabria una questione nazionale, un punto essenziale nell'agenda dei Governo, faccia comprendere a coloro che guardano alla nostra Regione con pregiudizio che la Calabria da problema può trasformarsi in straordinaria risorsa per tutto il Paese". Abramo ha evidenziato inoltre che "la Calabria fortunatamente non è solo frammentazione, isolamento, inadeguatezza della pubblica amministrazione, illegalità, sperpero, fragilità del sistema sanitario. C'è una bella Calabria che reagisce, che non si rassegna, che guarda al futuro. Sono i giovani, vanto delle nostre Università, a rappresentare la speranza. La Calabria deve essere amata e difesa. C'è tanto da fare per migliorare e potenziare il sistema di smaltimento dei rifiuti che purtroppo continua a registrare pesanti ritardi. I calabresi, Signor Presidente, sono cittadini eccezionali. I calabresi sono tolleranti e accoglienti. I calabresi sono coraggiosi e non hanno paura di battersi. Il simbolo di tanto coraggio è una piccola donna - Lea Garofalo - che ha saputo ribellarsi alla mafia e ai suoi rituali, pagando con la vita. A Lea Garofalo , Signor Presidente, vorrei dedicare questa giornata storica, quella che vorremmo fosse ricordata in futuro come la giornata del coraggio e della speranza, l'inizio di un nuovo cammino per la nostra amata Calabria".
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