Sistema Rende, i legali chiedono la libertà per Principe e i politici coinvolti

07 apr 16 I difensori dei politici coinvolti nell’inchiesta “sistema Rende” hanno chiesto la revoca dei domiciliari per i propri assistiti. Ma nella mattinata i magistrati della DDA hanno depositato nuovi atti nel cui contenuto ci sarebbero nuove accuse ed un verbale che riguarda Amerigo Castiglione, ex candidato a sindaco di Rende nel 2011, e una nota del segretario comunale di Rende sulla nomina a dirigente di Ernesto Lupinacci. L’Aggiunto Ruberto e il Sostituto Bruni hanno sentito i legali per sei ore nell’udienza di questa mattina davanti al tribunale della libertà. I legali Franco Sammarco, Franz Caruso, Giovanni Merante e Francesco Calabro hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari ai loro assistiti portando all'attenzione del giudice elementi che dimostrerebbero l'estraneità dei loro assistiti ai fatti contestati, insistendo per la loro scarcerazione. Tra l'altro per Ruffolo gli elementi a suo carico erano già stati giudicati inconsistenti nel 2012. L’accusa, sostenuta da Luberto e Bruni vede un rapporto tra i politici indagati e le cosche Patitucci, Lanzino-Ruà, D’Ambrosio con un sistematico scambio tra voti e favori concretizzati in assunzioni dirette dei boss in cooperative, appalti ad esercizi commerciali e il concorso esterno in associazione mafiosa. Nei giorni scorsi l'ex sottosegretario Sandro Principe, l'ex consigliere regionale Bernaudo, l'ex consigliere provinciale Ruffolo, l'ex consigliere comunale di Rende Gagliardi, e l'ex consigliere regionale Mirabelli, tutti accusati di aver ottenuto l'appoggio elettorale dalle cosche, avevano risposto alle domande del Gip respingendo le accuse a loro mosse. La decisione del Tribunale è attesa per lunedì.

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