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Blitz dei CC sul Tirreno, 22 arresti
La confernza CC-DDA: da sin: Cap Pinto, Proc Agg Bombardier, Proc Lombardo,Proc Roberti, col Brancati, proc agg Luberto,tcol Franzese
Blitz dei CC sul Tirreno, 22 arresti. Colpita cosca Valente-Stummo. Si accaparravano immobili ad aste 21 mag 15 I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, in provincia e in quella di Napoli, in esecuzione ordine di custodia cautelare emessa dalla (DDA) Direzione Distrettuale Antimafia Catanzaro, stanno eseguendo 22 misure cautelari per reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, usura, turbata libertà degli incanti, favoreggiamento personale, traffico di tabacco lavorato estero, ricettazione, calunnia, intralcio alla giustizia e violazioni di domicilio tutti aggravati dalle metodologie mafiose. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei Procuratori Nazionale e Distrettuale Antimafia che sarà tenuta presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza in tarda mattinata. --- Video: Conferenza DDA-CC con Ruberti Il gruppo si accaparrava immobili di rilevante valore, impedendo la partecipazione alle aste di altre persone, i presunti affiliati alla cosca 'Valente-Stummo' arrestati stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. Le indagini hanno consentito di delineare gli assetti dell'associazione che era in collegamento con la cosca Muto, della quale riconoscono la sovraordinazione 'ndranghetistica. L'attività della cosca era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante numerose estorsioni in danno di diversi commercianti ed imprenditori del luogo. L'inchiesta che ha portato agli arresti di stamani, denominata Plinius II, rappresenta un seguito delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Scalea che nel luglio 2013 avevano portato all' esecuzione di 39 arresti. In quella occasione furono coinvolti anche il sindaco, cinque assessori ed il comandante della polizia municipale di Scalea. Sulla base delle indagini in merito al presunto condizionamento dell' Amministrazione comunale da parte della criminalità organizzata, il 25 febbraio 2014, è stato emesso il Decreto del Presidente della Repubblica per lo scioglimento del Consiglio Comunale di Scalea, che è ancora gestito da una Commissione straordinaria. L'inchiesta di oggi è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Scalea e coordinata dal procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, dagli aggiunti Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. In manette sono finiti:
1) ALIBERTI FERDINANDO, cl. 82;
2) ARCURI ETTORE, cl. 77;
3) CARROZZINI LUCA, cl. 85;
4) CRUSCO GIUSEPPE, cl. 70 detto "Il nano";
5) DELLA MONTAGNA ANTHONY JOHNNY, cl. 90;
6) ESPOSITO EDONE, cl. 87;
7) BARBARO RAIMONDO, cl. 52;
8) IACOVO EMILIO, cl. 63 detto "Miliuzzu u stalliere";
9) LOMBARDO GIAN CLAUDIO, cl. 88;
10) MISIANO GIUSEPPE, cl. 75;
11) SERVIDIO CANTIGNO, cl. 67;
12) SOLLAZZO ALVARO, cl. 64;
13) CIPOLLA FRANCO, cl. 61;
14) STUMMO ALESSANDRO, cl. 87;
15) VALENTE CARMELO, cl. 64 detto "Capu ianca";
16) VALENTE LUIGINO, cl. 81;
17) BLOISE MARIA FRANCESCA, cl. 74;
18) DE LUCA FRANCESCO, cl. 77;
19) MACCARI GUIDO, cl. 82;
20) MANDATO ANTONIO, cl. 77;
21) STUMMO ALESSANDRA, cl. 41.
Tutto il Tirreno sotto il controllo dei Muto. Sullo sfondo la lotta di potere per l'egemonia mafiosa sul territorio. Una guerra tra le famiglie Stummo e Valente culminata con un'aggressione in piazza del capo dei Valente. A loro era andato il beneplacito dell boss Muto che legittimato l'ascesa della famiglia Valente .Gli Stummo non hanno mai mandato giù questa decisione. Nelel indagini viene fuori addirittura il pagamento di mazzzette da parte degli operai di un supermercato che in busta prendevano una cifra ma in mano veniva corrisposta circa la metà. Un significativo segnale di come la ndrangheta domina assolutamente questi territori. "Dopo Plinius Uno che portò a commissariare il Comune di Scalea le cose in pratica non sono cambiate". Lo affermano all'unisono i Procuratori aggiunti della DDA Luberto e Bombardieri durante la conferenza stampa assieme al Procuratore della DDA di Catanzaro Lombardo e al Procuratore Naizonale Antimafia Roberti. Dagli anni 80mla ndrangheta controlla il teritorio e il primo colpo con Plinus uno ha ridimensionato i poteri, ma non basta. Bisogna continuare affermano gli inquirenti."Molto merito di questo è del Capitano Falce che ha avviato quest'opera" ha poi sottolineato il comandante provinciale dei CC, Brancati che chiedere maggiori risorse di uomini e mezzi visto la lotta impari. "La cosca Muto dopo la botta subita con Plinius uno prosegue nella sua egemonia- prosegue Brancati- sul territorio prima si assiste alla contesa del territorio tra i due clan, Valente e Stummo, e poi all'intervento dei Muto che decidono chi deve comandare a Scalea. Episodio significatico quando Luigi Muto esce dal carcere dopo una lunga detenzione e Pietro Valente viene picchiato nel centro di Scalea. Perché erano gli Stummo ad avere potere. Però tra i clan non ci sono mai stati scontri armati ma contrasti sopiti".Le drine insomma sirigenerano,ha poi chiosato il Tcol Franzese, capo del nucleo operativo dei CC che evidenzia come le rischieste estorsive sono aumentate per giustificare le spese legali aumentate. Una scusa che mette in luce lacapacità delle ndrine di rigenerarsi e rioganizzarsi subito". Cosca tanto potente da gestire aste fallimentari. "Le organizzazioni 'ndranghetistiche sono ricche e capaci di espandersi. Lo dimostra la capacità di mettere radici all'estero. Le forze dell'ordine hanno dimostrato di lavorare bene e di seguire le evoluzioni dei vari clan che nonostante vengano colpiti dalle ordinanze riescono a rigenerarsi". A dirlo è stato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti nel corso della conferenza stampa convocata a Cosenza per illustrare gli esiti dell'operazione Plinius 2 condotta dai carabinieri della Compagnia di Scalea che hanno arrestato 21 persone ritenute affiliate alla cosca 'Valente-Stummo' di Scalea affiliata al clan Muto di Cetraro. "Queste - ha aggiunto - sono cosche antiche e l'intervento di oggi è molto significativo e potrebbe essere decisivo alla sconfitta di questa organizzazione. Avremmo bisogno di più uomini e mezzi ma facciamo il possibile per portare a termine a meglio il nostro lavoro". Una cosca, quella sgominata oggi, ha detto il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, "talmente potente che gestisce le aste fallimentari e che ha un'alta capacità di rigenerarsi. I Valente hanno preso il comando e sono 'Cetraro dipendenti' perché legati alla cosca Muto". "L'operazione portata a termine dalla Dda nel territorio del tirreno cosentino conferma, purtroppo, la forte pervasività della ndrangheta anche nelle istituzioni. Una presenza asfissiante sul territorio, che arriva persino a condizionare le aste giudiziarie nonostante le innumerevoli operazioni delle forze dell'ordine, alle quali va il mio sentito plauso e convinto sostegno anche per questa ultima attività portata a termine con rilevante successo". E' il commento della componente della commissione parlamentare antimafia Dorina Bianchi all'operazione "Plinius 2" che ha portato all'arresto di 21 persone nella città di Scalea. "Una certificazione di presenza dello Stato - prosegue - ancora più significativa se si considera che il presidio del territorio da parte delle forze dell'ordine viene svolto spesso con mezzi poco adeguati, con organici ridotti e con grandi sforzi investigativi. Sono certa che, anche dopo questo ennesimo terremoto giudiziario, i cittadini onesti di Scalea, che sono la maggioranza sapranno reagire in modo duro e deciso a questo ennesimo tentativo di condizionare la qualità sociale ed economica della comunità tirrenica". "Grande soddisfazione per la brillante operazione dei carabinieri di Cosenza, coordinati dalla Dda di Catanzaro, nell'ambito della quale sono stati arrestati 21 presunti esponenti della cosca 'Valente-Stummo' di Scalea" é stata espressa dal segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina. "Operazioni come questa - ha aggiunto - sono una testimonianza forte della presenza dello Stato in un territorio difficile. La lotta alle organizzazioni criminali che inquinano, fino a distruggerlo, il tessuto sociale ed economico di molti territori, deve continuare incessante ed il Governo deve mettere al centro della sua agenda politica la lotta ad ogni forma di criminalitá destinando il massimo possibile di uomini e risorse per rafforzare l'azione di magistratura e forze dell'ordine, in particolar nei territori più esposti".
Carmelo Valente Alessandra Stummo Ferdinando Aliberti © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "
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