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    Truffa Parco Romani, Gdf sequestra somma 2 mln di euro vantati da impresa

     

     

    Truffa Parco Romani, Gdf sequestra somma 2 mln di euro vantati da impresa

    09 gen 15 La Guardia di finanza ha sequestrato 2 milioni di euro vantati come credito dall'imprenditore Giuseppe Gatto nei confronti della società Catanzaro Servizi. Il sequestro è stato disposto dal sostituto procuratore di Catanzaro Fabiana Rapino nell'inchiesta sul Parco Commerciale Romani avviata nel 2012 dal Pm Carlo Villani. La somma era stata accantonata dal Comune di Catanzaro che è il socio pubblico della società. Il sequestro è stato eseguito per evitare il pagamento della somma. Nel dicembre scorso il Giudice per le udienze preliminari del tribunale di Catanzaro aveva rinviato a giudizio quattro persone, tra cui l'ex sindaco di Catanzaro Rosario Olivo (Pd), coinvolte nell'inchiesta sui presunti illeciti relativi al Parco Commerciale Romani ed alla realizzazione dell'Ente Fiera. Il processo nei loro confronti avrà inizio il 7 marzo. Il 26 gennaio prossimo, inoltre, inizierà il processo con rito abbreviato per altre sette persone anch'esse coinvolte nell'inchiesta. Si tratta dell'ex presidente di Confindustria di Catanzaro, Giuseppe Gatto; l'ex presidente di Confindustria della Calabria Giuseppe Speziali; dell'ex presidente della società municipalizzata "Catanzaro Servizi" Giuseppe Grillo; dell'ex dirigente del Comune di Catanzaro Alba Felicetti; del dirigente del Comune Pasquale Costantino; dell'ex consigliere comunale e presidente del consiglio d'amministrazione della societa' "Parco Romani" Franco Lacava e dell'avvocato Marina Pecoraro. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di truffa, abuso e falso. Al centro dell'inchiesta c'è la realizzazione dell'Ente Fiera, che prevedeva un finanziamento statale di cinque milioni di euro al Comune di Catanzaro. L'attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla permuta fatta dalla società Argento, di cui era socio Gaetano Romani, con il Comune di Catanzaro, che acquisì due immobili di proprietà degli imprenditori Gatto e Speziali. La permuta doveva servire a compensare un debito di oltre tre milioni di euro che Romani aveva col Comune. L'inchiesta riguarda anche la decisione dell'Amministrazione comunale di centrosinistra, tramite la municipalizzata Catanzaro Servizi, di realizzare il centro fieristico nel Parco Romani.

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