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    Italcementi Castrovillari, c'è l'accordo; nessun taglio

     

    Italcementi Castrovillari, c'è l'accordo; nessun taglio

    03 dic 15 Lo stabilimento di Castrovillari dell'Italcementi non subirà alcuna trasformazione almeno fino al 2017 e, di conseguenza, alcun ridimensionamento, sia delle attività che della forza lavoro. É quanto é emerso, secondo quanto hanno riferito fonti sindacali, dall'incontro svoltosi al Ministero del Lavoro e protrattosi per circa otto ore. L'intesa prevede la cassa integrazione per "riorganizzazione aziendale" per 20 mesi e nessuna scelta industriale definitiva sul sito di Castrovillari, su cui sono confermati sia l'utilizzo flessibile che il mantenimento dell'attuale assetto impiantistico. La verifica sull'attuale assetto dello stabilimento di Castrovillari sarà fatta nel 2017. L'accordo ha portato alla revoca da parte degli operai dello stabilimento dello sciopero ad oltranza che andava avanti da venerdì scorso e dello sciopero della fame che era cominciato lunedì scorso.

    Centro macinazione. "L'accordo siglato oggi al ministero rende strutturale l'utilizzo dell'impianto di Castrovillari come centro di macinazione". Lo precisa, in un comunicato, Italcementi. "La scelta - prosegue la nota - fa parte del piano industriale che prevede la complessiva riorganizzazione della rete produttiva di Italcementi in Italia. Eventuali razionalizzazioni degli impianti non in uso verranno comunque realizzate a partire dal 2017".

    Dopo accordo esubero scendono a 538. Gli esuberi in Italcementi scendono da 1080 a 538 . Lo comunica la sottosegretaria al lavoro, Teresa Bellanova, in un comunicato al termine del vertice al ministero che ha portato alla firma di un accordo tra governo, azienda e sindacati per la riorganizzazione del gruppo, che da qualche mese è passato nelle mani dei tedeschi di HeidelbergCement. Gli ammortizzatori sociali (Cigs) avranno durata per un periodo fino a 20 mesi. In vista quindi del perfezionamento della cessione del 45% da parte di Italmobiliare a HeidelbergCement e del lancio dell'Opa da parte del gruppo tedesco, l'azienda, si legge in una nota di Italcementi, ha raggiunto questo accordo presso il ministero alla luce soprattutto della nuova realtà del mercato del cemento, passato dai 46 milioni di tonnellate del 2006 ai circa 19 milioni di tonnellate con cui si prevede chiuderà l'anno in corso. In particolare, l'intesa prevede un nuovo assetto per il mantenimento delle sei cementerie principali a ciclo completo (Calusco, Rezzato, Colleferro, Matera, Isola Delle Femmine e Samatzai), che alimenteranno a loro volta una rete di centri di macinazione operativi sul territorio nazionale. La necessaria revisione degli organici attualmente in forza, prosegue il comunicato, sarà accompagnata da misure di sostegno al reddito per le 430 persone coinvolte dal processo di riorganizzazione, oltre che per i lavoratori di due impianti (Monselice e Scafa) che andranno in chiusura con il nuovo piano. La cassa integrazione coinvolgerà sia lavoratori degli impianti produttivi che quelli della sede centrale di Bergamo, anch'essa interessata dalla riorganizzazione.

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