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Per la prima volta in Calabria monitoraggio emodinamico
Per la prima volta in Calabria monitoraggio emodinamico 11 ott 14 Per due giorni, venerdì 10 e sabato 11 ottobre, Catanzaro ha ospitato i lavori del congresso medico "Memo" (Monitoraggio EMOdinamico), giunto alla sua diciottesima edizione e che per la prima volta si è tenuto in Calabria. Promotori, come di consueto, è scritto in una nota, sono state la Società Italiana di Anestesia e Terapia Intensiva (ITACTA) e la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI). Partner di entrambi, in questo caso, il Sant'Anna Hospital, centro regionale di alta specialità del cuore. Il Memo, prosegue la nota, è indirizzato a chi opera prevalentemente in ambito intensivo cardiovascolare: cardiologi, emodinamisti, anestesisti rianimatori, intensivisti, medici dell'emergenza. E' nato nel 1998 presso la Cardiochirurgia di Teramo; nelle prime edizioni si è tenuto in Abruzzo, per poi trasferirsi a Milano, Lucca, Perugia e infine dal 2007 a Roma. Hanno collaborato docenti e tutor di tutta Italia e prestigioso è stato l'apporto della cattedre universitarie di L'Aquila, Chieti, Bari, Bologna, Siena, Milano, Parma, Udine, Pisa, Roma. Il corso, in questa prima edizione calabrese, si è articolato in due giornate, dedicate alla comprensione dei meccanismi fisiopatologici alla base delle varie situazioni cliniche e alla collocazione dei dati emodinamici raccolti nell'ambito della clinica del paziente. Ogni modulo didattico prevedeva una lezione frontale, una simulazione su computer, un questionario interattivo. "Essere partner di Itacta e Siaarti nell'organizzare il Memo 2014 è stato per noi molto gratificante - ha detto il direttore generale del S.Anna, Giuseppe Failla, portando il suo saluto ai corsisti -. Siamo parte integrante del sistema sanitario calabrese e registriamo un volume di prestazioni (mediamente circa 1500 interventi all'anno, di cui 800 di cardiochirurgia, con altrettanti transiti in terapia intensiva) che può essere raggiunto solo a determinate condizioni. Una di queste è investire sul fronte della formazione e dell'aggiornamento continuo delle risorse umane; su quello della promozione della ricerca e infine sul miglioramento della qualità professionale. Terreni di azione, questi ultimi, che si coniugano perfettamente con le finalità del Memo. L'idea di diffondere tra i medici dell'area 'intensiva', anche attraverso un momento appositamente dedicato, la cultura del monitoraggio cardiovascolare - ha concluso - ci trova quindi pienamente d'accordo, perché in piena sintonia con il nostro obiettivo di sempre: offrire ai pazienti il livello più alto di professionalità".
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